Storie dall'Abisso

di Mercurionos
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ASCESA DEL DUELLANTE – I DOGMATIKA
 
Molto lontano sorge un mondo da molti conosciuto come “L’Abisso” ove, tempo addietro, apparve un oscuro squarcio nella terra, un portale capace di inghiottire popoli e paesi in un battito di ciglia. Certe volte, tuttavia, dal profondo buco fuoriuscirono veri e propri miracoli. Una volta produsse un globo nero e informe, intangibile e oscuro; un’altra volta ancora apparve una complessa reliquia d’alabastro, tesoro di una civiltà ormai perduta; e talvolta, ne usciva anche un essere vivente…
 
A Nord sorgeva un regno splendente, la teocrazia di Dogmatika, guidata dal saggio e potente Maximus. La Nazione Dogmatika ospitava tra i più illustri e illuminati incantatori e sapienti del Mondo, e difendeva i propri territori e ideali con un esercito d’eccellenza: i crociati. I seguaci di Dogmatika eliminavano eretici e pagani secondo il proprio credo, sotto il comando degli stigmatizzati, gli uomini marchiati dalla fede.
 
 
Le stigmate vengono donate ai fedeli di Dogmatika grazie al Nexus, un’antica reliquia gelosamente custodita dal grande Maximus. I miracoli di cui è capace il Nexus sono quasi infiniti e, nella luce della fede, è in grado di cancellare ogni traccia di malvagità. Tra gli stigmatizzati, emergono i cuori più saldi e i corpi più prestanti, e così potranno combattere i nemici della nazione come araldi dei crociati.



Tra di essi ci sono valorosi come Theo, il Pugno di Ferro, valoroso guerriero dal braccio inarrestabile, o anche il suo compagno Adin, l’Illuminato, stratega sublime. E poi c’è la giovane fanciulla, cresciuta dalla chiesa, colei la cui stimmate risplende lucente sulla sua fronte: Ecclesia, la Virtuosa, conosciuta da tutti come “La Santa”, ragazza d’immensa bontà e coraggio, tanto radiosa quanto segretamente appassionata dal buon cibo. Infine c’è la nobile Fleurdelis, il Cavaliere, lucente comandante dei crociati, benedetta dal Nexus con ben quattro stigmate, una per ogni arto. Fortissima nella fede, brandisce tre sacre reliquie, la Spada, lo Scudo e l’Armatura. La sua sola presenza sul campo di battaglia incute terrore nei nemici, e rinforza oltre ogni limite l’animo dei suoi compagni. Ecclesia e Fleurdelis erano legate da una decennale amicizia, nata proprio tra i ranghi dei crociati. Talvolta una sorella gentile, talvolta una severa maestra, Fleurdelis vegliava sulla cara protetta, secondo un forte legame, intoccato dalla distanza tra di loro.
 


 
Un giorno, all’improvviso, nel cielo sopra la fortezza di Dogmatika apparve uno squarcio, un buco oscuro e senza fine. Con venti d’inferno scese in terra un’ombra, che gettando fiamme verso ogni dove, consumò il Nexus e lo avvolse dalle tenebre, da cui sorse un’immensa creatura: un drago di fuoco e cenere, coperto d’acciaio splendente.
 

 
Furiosa, Fleurdelis si gettò sul nemico. Il mostro era immensamente potente, ma l’incrollabile credo del cavaliere era superiore a ogni cosa. Il drago restò inerme di fronte alla Punizione infertagli dalla paladina, che crollò sulla bestia con la violenza di un fulmine. Il fumo e la cenere si posarono, e dove prima sorgeva l’immenso drago, ora restava soltanto un giovane dai capelli bianchi, con occhi tristi e stanchi. Il Caduto.
 

 
Ecclesia, la Virtuosa, si avvicinò all’invasore. Egli, inerme e immobile, attese il colpo di grazia. Ma nei suoi occhi, la giovane santa non vide malvagità, solo confusione e solitudine. Arrestò il suo sacro maglio, e attese la parola del ragazzo.
 

 




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