Chen
si avvicina al corpo immobile di William.
Posa
la sua pistola e, cauto, posa le dita sul suo collo.
Non
sente più il battito del suo cuore contro le sue dita.
Sospira.
William Duncan è morto.
Quella
spirale di violenza, con la sua fine, si è conclusa.
Ha
estirpato quella gang crudele e ha vendicato la sua famiglia.
Con
la sua disperata azione solitaria, ha posto fine all'arbitraria
violenza di una famiglia di delinquenti.
– Adesso,
sei libero. – mormora.
Finalmente, la sua mente non è più tormentata dal rimorso e dalla
rabbia.
Può
rivedere sua moglie e sua figlia.
Guarda
il suo viso, fermo in un'espressione apatica. Non c'è nessun sorriso
su quel volto stanco.
Gli
è stata negata l'ultima consolazione?
Chen
scuote la testa e un sapore acido invade la sua bocca, simile a
quello della bile. Tutto è inutile.
William
è stato punito per la sua distorta sete di giustizia.
Lui
stesso, in nome di un forte desiderio di pace, ha cercato il contatto
con quella famiglia di delinquenti.
E
ora, davanti a quel corpo immobile, si sente colpevole. Nessuno ha
capito la pena di quel padre e marito.
E
lui ha cercato la giustizia negata versando il sangue dei colpevoli.
Ma
a cosa è servito tutto questo?
La
vendetta, pur bramata, ha sempre un prezzo amaro.
|