Arte per adulti

di babastrell
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Questa storia partecipa al Writober2022 di Fanwriter.it

Prompt: Artist/Writer (pumpAU)

No. parole: 382

 

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ARTE PER ADULTI

 

Fizzarolli aveva iniziato a frequentare il parco del campus in cerca di nuove idee per disegnare. Non perché ne avesse davvero bisogno, ma più che altro perché quel rompicoglioni del professore gli aveva fatto sapere che, se avesse consegnato un altro lavoro sessualmente esplicito o brutalmente violento (o entrambe le cose), gli avrebbe fatto ripetere l'anno. Alla faccia della libertà di espressione.

Per cui si era piazzato su una panchina alla disperata ricerca di un soggetto che non gli facesse cadere le palle all'idea di disegnarlo. Fino a quel momento senza successo. Sbuffando, appoggiò lo sketchbook sulla panchina accanto a lui e si passò le mani sul viso, fregandosene di rovinarsi il trucco.

I suoi occhi caddero su un oggetto nero abbandonato sotto la panchina. Un quadernetto tutto sgualcito.

Incuriosito, lo raccolse da terra e lo aprì. Sulla prima pagina, nell'angolo in basso a destra, qualcuno aveva scritto il nome "Asmodeus Goetia" con un tratto sicuro ed elegante. Fizzarolli girò la pagina, trovando righe e righe fitte di parole. Sfogliò rapidamente il racconto.

Oh, cazzo!

Chiunque avesse perso quel quaderno aveva una mente più perversa della sua. Teneva tra le mani pagine e pagine e pagine di assolute oscenità. Forse meno violenza di quanto gli piacesse, ma diavolo, questo Asmodeus Goetia era un creativo. Fizzarolli avrebbe voluto davvero tanto non trovarsi in un luogo pubblico.

«Scusa, quello è mio» esclamò una voce.

Fizzarolli alzò lo sguardo sulla persona che aveva davanti: un ragazzo più grande, che ricordava di aver visto tra quelli del corso di letteratura. Lo guardava con gli occhi socchiusi e l'aria sardonica, come un gatto che studia un insetto.

Tese la mano verso il quaderno. «Non dovresti leggere la roba degli altri».

Fizzarolli gli rispose con un sorrisetto ferino. «Asmodeus Goetia, suppongo».

Il ragazzo non si scompose. «Ozzie» disse.

«Fizz» si presentò lui, restituendogli il quaderno. «Mi piace quello che scrivi. È il mio genere».

Ozzie fece una smorfia. «Almeno qualcuno lo apprezza». Sbuffò. «Quello di scrittura creativa mi ha detto che se non gli presento un racconto adatto ai minori non mi fa passare il corso».

Il sorriso di Fizz si allargò alla scoperta di aver trovato un'anima affine.

«Bah, si fotta. Dimmi, Ozzie» disse, prendendo in mano la matita. «Cosa ne pensi dei fumetti di protesta?»





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