Una
fic che ho scritto pensando al perché Yuda si trucchi.
Abbiate
pazienza, la mia follia è senza limiti (ah alcune cose sono il
ricordo di una vecchia fic che ho tolto e che ho intenzione di
riscrivere a tempi migliori)
La
luce del sole meridiano illumina la sabbia del deserto, accendendola
di riflessi dorati.
Yuda,
appoggiato ad una finestra del Quartier Generale, osserva il
paesaggio.
-Presto
ci sarà il tramonto.- mormora un sussulto il combattente del Nanto
Kohaku Ken. Quei raggi del sole avrebbero avvampato il deserto di un
riflesso sanguigno...
Il
guerriero sospira. Il tramonto, coi suoi colori netti e vivi, lo ha
sempre affascinato e terrorizzato...
Sorride.
Forse accade questo perché in quel momento egli si sente
vulnerabile, indifeso, nudo...
Malgrado
le maschere che egli indossa, in quei momenti la sua mente può
vedere la sua anima...
E
un brivido di dolore lo trafigge.
Cosa
ne è stato del ragazzino pieno di ambizioni che era un
tempo?
Malgrado
si vesta di parole roboanti e titoli altisonanti, egli sa bene di
essere inferiore ai più forti combattenti della Sacra Scuola di
Nanto.
Soprattutto,
la sua forza scompare dinanzi a quella di Souther...
Allontana
quel pensiero. La sua mente gli consente in parte di supplire alla
sua minore potenza...
Eppure,
la consapevolezza della sua intelligenza non lo aiuta...
Quella
sensazione di angosciosa vulnerabilità lo accompagna
sempre...
Chiude
gli occhi, ombreggiati dalle lunghe ciglia. Il suo maestro lo ha
sempre considerato il suo degno successore, eppure...
Eppure
questo non è bastato a proteggerlo dalle brame perverse di una serpe
mascherata da angelo...
Ne
ricorda ancora le fattezze, malgrado siano trascorsi lunghi anni da
quando il suo cuore nero ha smesso di palpitare.
-Credevi
che sarei rimasto sempre gracile e timoroso? Come ti sbagliavi,
Eios...- dice Yuda e un sorriso beffardo piega le sue labbra
vermiglie, che spiccano sinistre nel pallore dell'incarnato. Si è
compiaciuto dello sguardo di paura di quel maledetto, quando ha
affondato la mano nella sua carne...
Eppure,
in quel momento è accaduto qualcosa di non previsto...
Il
suo cuore si è infranto, come una delicata porcellana colpita
violentemente da un martello...
La
vendetta non ha lenito le ferite del suo cuore distrutto...
Anzi,
è stato come aggiungere del sale su delle lesioni ulcerate...
Nella
stanza, ad un tratto, entra Souther.
-Sacro
Imperatore, ha bisogno di me?- domanda il guerriero del Nanto Kohaku
Ken alzandosi ed effettuando un inchino leggero.
Il
maestro del Nanto Hoo'ken non risponde. Yuda gli sta dando una mano
nel suo progetto di conquista, eppure non si fida di lui...
Cosa
si nasconde oltre quel trucco pesante e vistoso?
Lui
non è quel che dice di essere...
-Perché
ti nascondi dietro quel trucco da pagliaccio? Sei un valido
guerriero, eppure perché ti conci in quella maniera
ridicola?-domanda il più potente dei combattenti di Nanto.
Lui
conosce le caratteristiche dei combattenti della Stella della
Rivelazione...
In
essi è racchiusa anche l'astuzia...
Però
nemmeno lui è uno stupido!
E
dalla risposta che Yuda gli darà, desidera studiare le
caratteristiche del suo strano collaboratore...
A
stento Yuda si trattiene dal ridere. Il Sacro Imperatore non è
stupido...
Sta
cercando di studiare e comprendere la sua anima...
Ma
lui non vuole che accada questo.
Mostrare
le proprie emozioni è una debolezza.
Ti
espone al lubidrio e alla sopraffazione degli altri.
Ricorda
bene le risate di quel maledetto dinanzi alle sue lacrime e alla sua
disperazione...
Il
suo corpo era indifeso dinanzi ai suoi colpi violenti...
A
momenti, gli pare di sentire le ossa spezzarsi e i muscoli bruciargli
di dolore...
E
sono trascorsi dei lunghi anni da quei momenti colmi di tormento e
amarezza...
-Imperatore...
Io porto il trucco per nascondere la mia identità. Il mio volto così
vistosamente imbellettato attira gli avversari, che non si avvedono
del pericolo che io rappresento. E così posso colpire come e quando
voglio.- risponde Yuda e il lungo e lamentoso richiamo di un
avvoltoio sembra quasi concordare con le sue parole.
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