Season of rain, pumpkins, sighs and falling leaves

di Signorina Granger
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Prompt: 25 – Making homemade cider
Personaggi: Asriel Morgenstern, James Hampton e Clodagh Garvey

 
Making homemade cider


31
 
 
C’è qualcosa di profondamente ridicolo in un gruppo di adulti che si traveste per Halloween, soprattutto se lo si fa al lavoro e soprattutto se quella stessa manica di adulti sono nientemeno che degli Auror che, in teoria, dovrebbero apparire come persone del tutto rispettabili.
Il poco interesse che nella sua vita Asriel Morgenstern ha nutrito nei confronti di quella ricorrenza è scemato molti anni prima, prima ancora di salire per la prima volta sull’Espresso per Hogwarts, ma se in fondo trova carini i bambini che si travestono e bussano alle porte della gente per avere dei dolcetti ciò che proprio non riesce a concepire è di vedere i suoi colleghi aggirarsi per il Quartier Generale conciati nei modi più assurdi, per non dire ridicoli. Nessuno si è sorpreso particolarmente quando è stato visto arrivare vestito da persona normale, e Asriel non si è stupito quando guardandosi intorno ha scorto travestimenti di ogni genere, ma coloro da cui si aspetta il peggio sono la sua partner e James Hampton, che si conciano in modo ridicolo a prescindere ogni giorno dell’anno. Asriel ha raggiunto l’ufficio che condivide con Clodagh trovandolo vuoto e si è seduto dietro alla scrivania dopo averla controllata con circospezione, pronto a martoriare chiunque dovesse azzardarsi a fargli uno scherzo e chiedendosi accigliato dove si sia cacciata la sua collega.
Quando dieci minuti dopo sente la porta di vetro dell’ufficio aprirsi Asriel solleva lo sguardo sperando ardentemente che nessuno sia venuto a chiedergli perché non si sia travestito, ed è un sollievo appurare che si tratti solo di Clodagh, seppur conciata nel modo più assurdo che gli sia capitato di vedere. E conoscendola da molti anni, di mise allucinanti ne ha viste parecchie.
“Buon compleanno Asrieluccio!”
Clodagh indossa un cappello da cowgirl, una camicia bianca con i polsini gialli e dei pantaloni che sembrano essere stati direttamente prelevati dal corpo di una mucca e che, Asriel lo sa, probabilmente affolleranno i suoi peggiori incubi, ma la strega non sembra curarsi affatto della sua espressione sgomenta perché sorride allegra mentre si avvicina alla sua scrivania.
“Parla piano Clo, non voglio che gli altri lo sappiano! Ma come ti sei vestita?!”
“Che domande, sono Jessie di Toy Story!”
Asriel non ha idea di che cosa l’amica stia parlando, ma la guarda comunque con sguardo stralunato e gli occhi azzurri spalancati mentre la collega invece fruga all’interno del suo immancabile zainetto colorato alla ricerca di qualcosa. Mentre la strega estrae dallo zaino una piccola scatola di carta sotto lo sguardo apprensivo del collega – che teme possa iniziare a sparare coriandoli o cose del genere per festeggiarlo – una terza persona si avvicina alla porta aperta dell’ufficio, fermandosi sulla soglia con lo stesso sorriso allegro ed entusiasta sfoggiato da Clodagh poco prima:
“Auguri Asriel!”
“Parla piano, e chiudi la porta! Glielo hai detto tu?”
Il costume da zucca così arancione da essere visibile dallo spazio di James Asriel non vuole neanche commentarlo – né osservarlo troppo a lungo, o rischierebbe di perdere vista –, perciò l’Auror torna a concentrarsi su Clodagh mentre il più giovane si chiude la porta di vetro alle spalle e poi si avvicina a sua volta alla scrivania del collega.
“Ovviamente. Non capisco perché non vuoi che la gente sappia del tuo compleanno, rompipalle che non sei altro. Ecco, ti ho preso un cupcake al cioccolato, magari ti addolcirà un po’.”
Dopo aver estratto dalla scatolina un delizioso cupcake coperto da una nuvola di frosting al cioccolato decorato da minuscoli pipistrelli e fantasmini e averlo appoggiato sulla scrivania davanti al collega Clodagh tira fuori dallo zaino una candelina e la infila con precisione al centro del dolcetto sotto lo sguardo rassegnato di Asriel, che ormai da anni la prega di fare finta che il suo compleanno non esista. Clodagh accende la candelina con la bacchetta mentre James appoggia sulla scrivania di Asriel un thermos arancione – del resto c’è qualcosa che il ragazzo possieda che non sia in tema con qualche ricorrenza o periodo dell’anno? –, informandolo con un sorriso allegro di come lui e l’amica gli abbiano preparato del sidro di mele, una delle sue bevande preferite in assoluto.
“Grazie, non dovevate. Ma non posso bere al lavoro.”
“Tranquillo, lo abbiamo fatto analcolico visto che ti conosciamo e sappiamo che sei un noiosone. Assaggia e poi soffia la candelina.”
Dopo aver fatto apparire un bicchiere di carta e aver svitato il tappo del thermos Clodagh versa un po’ di sidro ghiacciato per il collega, che guarda prima la candelina accesa che aspetta di essere spenta e poi i costumi che i due indossano.
“Posso desiderare che i vostri costumi spariscano?”
Mentre Clodagh gli intima piccata di non insultare il suo meraviglioso costume Asriel prende il bicchiere dalla sua mano osservandone dubbioso il contenuto, sperando che i colleghi non lo facciano finire al San Mungo per avvelenamento prima di assaggiare un sorso di sidro sotto lo sguardo speranzoso di James:
“Buono? Ci siamo impegnati molto.”
L’espressione di James è talmente speranzosa che probabilmente Asriel non avrebbe il coraggio di essere brutalmente onesto nemmeno se il sidro fosse rivoltante, ma per fortuna non ha alcun bisogno di mentire mentre annuisce, sistema i gomiti sui braccioli della sua sedia girevole per stare più comodo e abbozza un placido sorriso:
“Sì, grazie. Prendetene anche voi, se volete.”
“Ti prenderò in parola, ma prima, a proposito di costumi…”
Asriel sta per soffiare sulla candelina del cupcake quando vede Clodagh riprendere a frugare all’interno del suo zaino e di conseguenza si blocca, sentendo il panico montargli dentro quando la collega, sorridendo beffarda, gli mostra un orribile maglione pieno di zucche.
“Non puoi certo essere l’unico non vestito a tema! Proprio tu che sei nato ad Halloween, che vergogna!”
Io quello non lo metto nemmeno sotto tortura.”
“Allora io e JJ potremmo far accidentalmente trapelare la data del tuo compleanno in tutto l’ufficio, che ne pensi? Ti potrebbero persino organizzare una festa a sorpresa.”
La sola idea lo fa rabbrividire, perciò dopo aver scoccato un’occhiataccia a Clodagh che invece lo guarda beffarda Asriel accetta suo malgrado di indossare quell’orrore. Al massimo per un’ora, s’intende, e rifiutando categoricamente la proposta di James di farsi una foto tutti e tre insieme.
“Quella di adorabile Tassorosso è tutta una copertura, in realtà sei perfida, Clodagh Garvey.”
 Mentre Clodagh e James si scambiano un sorriso soddisfatto lo sguardo dell’Auror scivola mesto sulla candelina accesa, chiedendosi perché il suo compleanno debba cadere proprio in quel giorno che tanto detesta.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Ed eccoci infine alla trentunesima flash e di conseguenza alla fine di questa raccolta. Mi rendo conto che il contenuto di quest’ultima non sia particolarmente “halloweenoso”, ma il 31 ottobre è il compleanno del mio amato Asriel, proprio non potevo esimermi dal dedicargliela e come si può evincere dal testo lui non è particolarmente fan di questa ricorrenza.
Grazie di nuovo a tutte le persone che mi hanno dato gli spunti su cui scrivere, nonché a chi ha commentato una o più di queste 31 flash e OS, è stato un progetto impegnativo ma sono molto felice del risultato e spero che seguirlo vi abbia fatto compagnia durante il corso del mese.
A presto e buon Halloween a chi, al contrario del mio bambino, è fan di questa festa🎃🍂🧡
(Da notare la gioia sul suo volto mentre indossa il maglione a tema)
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Signorina Granger




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