Con
un gesto fluido, Enji si liberò della maglietta celeste, scoprendo
il petto ampio, su cui risaltavano decine di cicatrici.
Toshinori
fissò il suo sguardo sul busto del compagno. Gli sfregi, così
numerosi, raccontavano l'arduo percorso compiuto da Enji per
diventare un eroe.
Ogni
cicatrice racchiudeva il ricordo di una battaglia da lui sostenuta.
Le
sue guance s'imporporarono e ingoiò saliva. Aveva sempre ammirato la
tempra rocciosa di Enji, ma quelle ferite, da tempo rimarginate, lo
turbavano.
Con
la loro scabra e irregolare bellezza, rivelavano l'immane fatica
sostenuta dall'Eroe Fiammeggiante per diventare un eroe valoroso.
– Ti
ricordo che sono io l'eroe del Fuoco. Vuoi rubarmi il posto? –
domandò Enji.
L'ex
Numero Uno sbarrò gli occhi, sorpreso. Il tono di voce era calmo,
monocorde, ma non infastidito.
Sembrava
divertito dalla sua ritrosia, in quel momento.
– Sei
bellissimo. E mi fai sentire in difetto. – confessò. Il tempo non
aveva tolto nulla alla virilità del suo collega.
Le
sue membra, malgrado gli sfregi, sembravano scolpite nella pietra.
Lui,
Toshinori, si vergognava del suo aspetto miserabile.
Come
poteva un uomo così bello provare attrazione per un corpo così
smagrito?
Enji
si girò e i suoi occhi cerulei si specchiarono nelle iridi
dell'altro.
Le
sue mani, leggere, si posarono sul viso magro dell'altro e un tenue
sorriso sollevò appena le sue labbra. Comprendeva bene l'esitazione
di Toshinori.
Il
desiderio, in lui, vibrava, ma era soverchiato dal pudore del suo
aspetto.
Anche
il leggendario All Might aveva paura del giudizio altrui.
Il
rispetto per la sua figura oltrepassava il culto esasperato della
forza.
– Se
vuoi, posso aiutarti. – mormorò. Rapida, una idea era balenata
nella mente di Enji.
L'altro,
per alcuni istanti, esitò, confuso.
– Di
che si tratta? – chiese.
L'eroe
del Fuoco posò le mani sulle spalle ossute del compagno. In quel
momento, sentiva Toshinori vicino a sé.
Quell'aspetto
rivelava un'anima umana, piena di incertezze, ben lontana dallo
stereotipo del condottiero inarrestabile, da lui odiato.
Scosse
la testa. Avrebbe voluto prendersi a schiaffi per la sua stupidità.
Il
suo smisurato orgoglio gli aveva impedito di andare oltre la sua
maschera.
Le
sue dita sfiorarono il viso magro di Toshinori e si insinuarono oltre
la sua maglietta bianca, fermandosi sul suo petto.
Lunghi
brividi si irradiarono lungo il petto e la schiena dell'altro e i
suoi occhi cerulei luccicarono di godimento. Non avvertiva nessuna
riluttanza nel tocco del compagno.
– Spo...
Spogliamai... – soffiò, bramoso. Voleva sentire su di sé le mani
e le labbra di Enji.
Con
un breve cenno della testa, Enji annuì e sfilò la maglietta di
Toshinori.
Le
sue dita, leggere, ma decise, indugiarono sulle cicatrici,
saggiandone la consistenza scabra, poi si spostarono sulle costole e
sui fianchi dell'altro. In quel momento, i suoi occhi vedevano gli
sfregi lasciati dalla crudele mano di All For One.
Ma
non gli importava nulla.
Quell'uomo,
un tempo da lui odiato con veemenza, non era meno degno d'amore.
Anzi,
il suo corpo sottile, pieno di cicatrici, raccontava le battaglie da
lui affrontate, pur di proteggere gli indifesi.
Un
breve gemito sgorgò dalle labbra di Toshinori e il rossore sulle sue
gote s'accentuò. Quel tocco, delicato, ma privo di esitazioni,
accendeva il suo corpo di desiderio.
Quell'uomo,
prima chiuso nell'indivia e nell'odio, era riuscito a rivelare
un'umanità meravigliosa.
Enji
accostò le labbra all'orecchio del compagno, che cinse le sue spalle
con le braccia magre.
– Il
tuo corpo non è brutto, Toshinori. Sei un combattente, nonostante
tutto, e i guerrieri portano sempre i segni delle loro battaglie. Mi
dispiace di essere stato cieco con te e di averlo capito tardi. –
affermò.
Toshinori
posò la testa sulla spalla del compagno e chiuse gli occhi,
sopraffatto dalla commozione. Avvertiva la sincerità nella pacata
dolcezza delle parole di Enji.
Il
suo cuore, in quel momento, era inondato dalla gioia.
La
sua carriera di eroe si era conclusa, ma la sua vita poteva imboccare
una direzione diversa, eppur meravigliosa.
– Ti
ringrazio, Enji. –
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