We were there too

di Maqry
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Non abbassare lo sguardo





A Tanaka piace guardare il muro avversario che lo sovrasta come una montagna – alla fine, sono tanti (troppi) quelli più alti di lui. E gli piace fregarli tutti, la palla che si stampa a terra, lungo la linea, come un’orma sulla spiaggia. È lui il più bravo, adesso.

Ma ogni sei mesi la roccia si sbriciola sotto i piedi, diventa sabbia che scivola via e la cima, per lui – uno mediocre –, è sempre più lontana, la voglia di guardare in basso sempre più forte.

Poi la sabbia scorre
– diventa quella del mare –, l’onda arriva e porta via la paura della partita.

Tanaka si sente di nuovo il più bravo.
 


 
Note alla storia: io amo Tanaka-senpai, rileggendo il manga per la seconda volta lo sto apprezzando ancora di più quindi niente, alla fine per il prompt sabbia ho pensato di scrivere di lui e del suo momento durante la partita contro l'Inarizaki (vol. 30, specialmente il chap. 263, ep. 4x16), che è stato davvero speciale, per me. Tutto il suo discorso sul non poter guardare in basso, anche (e soprattutto) se si è solo mediocri, e l'avere fiducia nelle proprie capacità, il sapersi dare forza da sè nei momenti difficili. Boh, bellissimo, davvero. 
Per i "sei mesi" e il "mediocre" ho fatto riferimento al doppiaggio italiano ufficiale, e non al manga perché lo leggo in inglese.  
Spero che la drabble sia potuta essere una piacevole lettura, grazie per essere arrivati fin qui! E forza Adlers ♥




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