Capitolo quinto
E tu non hai risposte
Ma sorridi al momento giusto
Da farmi incazzare e poi dal niente
Ridere di gusto
Mi fiderò delle tue labbra che
parlano
Che sembrano mantra e non ascolto nemmeno
Mi fiderò delle tue mani la notte
Che mi portano in posti che non conoscevo
Mi fiderò del tuo coraggio più
del mio
Quando per paura l'ho nascosto pure a Dio
Mi fiderò, ma non sarà senza riserve
Temere di amare o amare senza temere niente…
(“Mi fiderò” – Marco Mengoni, Madame)
In realtà possiamo dire che Daenerys la prese bene, beh, insomma, più o meno…
Come prima cosa squadrò Tyrion e poi Theon e
Ramsay con espressione piuttosto incavolata.
“Molto bene, a quanto pare devo ringraziare
Ramsay Bolton e Theon Greyjoy per aver sorpreso il mio consigliere mentre scriveva lettere per fomentare una
ribellione contro di me” disse con evidente nervosismo. “E sono grata a loro,
infatti, ma perché devono essere proprio due giovani che, pur essendo miei
sudditi, non sono certo i miei amici e confidenti più cari a prendersi cura di
me meglio di quanto facciano quelli che dovrebbero avermi a cuore?”
Tyrion si sentì molto imbarazzato a quelle
parole. Sì, Daenerys aveva ragione, sarebbe dovuto essere lui a scoprire il
tradimento di Varys e non quel ragazzetto mezzo psicopatico e il suo amichetto
Voltagabbana! Sicuramente se al suo posto ci fosse stato ancora Jorah Mormont
avrebbe smascherato Varys immediatamente, Ser Jorah era davvero devoto alla
Regina e lui invece…
“E, comunque, a questo punto devo arguire che
praticamente tutti i Sette Regni sanno che anche Jon Snow è un Targaryen”
sbottò ancora Daenerys. “Di questo, invece, chi dovrei ringraziare? Insomma, Jon
lo ha saputo da quel suo fratellastro veggente che parla con i morti o che so
io ed è venuto a dirmi che tanto il Trono di Spade non gli interessava e che mi
avrebbe servita come sua Regina, eppure poi tutti hanno saputo la verità. Tu
come l’hai saputo, Tyrion?”
“A me l’ha detto Sansa” ammise il Folletto,
confuso e in preda ai sensi di colpa. “Però, mia Regina, non è detto che sia
stato Jon a dirlo a lei. Visto che Bran è stato il primo a saperlo, magari lo
ha raccontato a tutta la famiglia Stark e Sansa lo ha saputo da Bran.”
“Ma tu l’hai saputo da Sansa” ripeté
Daenerys.
Il tono con cui lo disse fece ancora più male
a Tyrion, era come se sottolineasse una certa intimità che sussisteva tuttora
tra lui e Sansa, visto che per un po’ erano stati sposati. Ma Tyrion non voleva
che Daenerys pensasse questo e tanto meno di Sansa, che le era apertamente
ostile. Tyrion non voleva Sansa, non pensava più a lei, lui pensava solo a… a
Daenerys!
“Mia Regina, può anche essere che Sansa mi
abbia rivelato la verità perché sperava che io, come tuo consigliere, potessi
fare qualcosa tipo convincerti a lasciare il Trono di Spade a Jon o che so io,
ma di certo non ha ottenuto il suo scopo, anzi ha ottenuto l’esatto contrario”
ribatté Tyrion con ardore. “Sono felice di sapere la verità perché, se non ne
fossi stato al corrente, adesso non potrei essere qui a proteggerti da un
tradimento.”
“Ma sei stato tu a rivelare a Varys la vera
identità di Jon, no?” lo provocò Daenerys. “Forse non ci sarebbe stato alcun
tradimento se tu non avessi detto a Varys quello che avevi saputo.”
Tyrion chinò il capo, ma poi lo rialzò e
fissò la Regina negli occhi, deciso a discolparsi e a farle capire quanto
invece tenesse a lei e come avrebbe fatto di tutto per proteggerla.
“È vero, forse sarebbe andata così. Oppure
Varys lo avrebbe scoperto comunque, in qualche modo, lui scopre sempre tutto e
ha spie ovunque. In tal caso, avrebbe potuto tranquillamente tramare contro di
te e noi non avremmo saputo niente… finché non fosse stato troppo tardi!”
Daenerys, ancora una volta, si sentì in
qualche modo protetta dall’ardore che
traspariva dalle parole di Tyrion. Forse era stata troppo dura con lui, troppo
sospettosa? Stava esagerando, certo, e non voleva farlo di nuovo. Ricordava
quante volte si era mostrata dura e severa con Ser Jorah quando lui voleva solo
aiutarla e lei non si fidava e com’era finita? Ser Jorah era morto per lei e
lei non era mai riuscita a dirgli quanto gli fosse grata e quanto gli volesse
bene, anche se non come avrebbe desiderato lui.
Ancora una volta si ripeté che non avrebbe
commesso lo stesso errore con Tyrion, non avrebbe scavato un abisso tra loro
per poi perderlo: pur essendo un Lannister, aveva dichiarato e provato la sua
fedeltà, la sua lealtà e forse anche qualcosa di più verso di lei.
“Va bene, Tyrion, credo che tu abbia ragione
e ti ringrazio di essere al mio fianco in questo momento” disse allora la
Regina, con voce addolcita. Poi si rivolse a Theon e Ramsay perché restava
ancora qualcosa che non le era chiaro… “Ma… voi due, piuttosto, come facevate a
sapere che Jon Snow è un Targaryen? A voi chi lo aveva detto?”
Theon non sapeva come rispondere, ma Ramsay
non si fece alcun problema.
“È molto semplice, mia Regina: abbiamo
origliato le conversazioni più interessanti qui a Roccia del Drago e così
abbiamo sentito quando Tyrion lo diceva a Lord Varys” spiegò con un’invidiabile
faccia tosta e un gran sorriso soddisfatto. “È per questo che ho deciso di
tenere d’occhio Varys. Sai, mia Regina, in quella conversazione era proprio il senza pal… ehm, il Lord Consigliere
Varys a insistere sul fatto che Jon sarebbe stato un Re migliore, che lui è un
uomo, che è più saldo e valoroso e tante altre bestialità del genere. Tyrion,
al contrario, continuava a sostenere te e a dichiarare che solo tu sei la sua
Regina!”
Theon si sarebbe voluto buttare da una delle
finestre della sala e sfracellarsi sulle rocce sottostanti per la figura appena
fatta: Ramsay aveva ammesso candidamente che loro due, d’abitudine, origliavano
le conversazioni altrui! Cosa avrebbe pensato Daenerys di loro?
Poi però si rese conto che, in quella sorta
di lucida follia che gli passava per il vuoto siderale della testa, Ramsay
aveva anche sottolineato la fedeltà e l’amore di Tyrion verso la Regina…
Daenerys, infatti, pareva aver dimenticato
ogni nervosismo e sospetto. Era scoppiata a ridere di cuore quando Ramsay aveva
spiegato tranquillamente di aver spiato Tyrion e Varys e poi, quando aveva
parlato di come Tyrion l’avesse difesa, lo aveva ascoltato con molta attenzione
e con una nuova luce negli occhi.
“Bene, devo dunque ringraziare la curiosità
del giovane Lord Bolton” commentò, ormai rasserenata, con un sorriso.
“Per me è stato un piacere, mia Regina, è un
vero onore servirti e poi a dirla tutta io non ho mai sopportato Jon Snow e non
voglio proprio che conquisti il Trono di Spade!” replicò Ramsay, sempre con la
solita sincerità e faccia da schiaffi.
A quel punto Theon avrebbe tanto voluto avere
un badile per potersi sotterrare seduta stante, al contrario Daenerys dimostrò
ancora una volta di apprezzare la schiettezza di Ramsay e scoppiò di nuovo a
ridere; era da molto tempo che non la si vedeva così allegra.
A quanto pareva Ramsay aveva il dono di
divertire la Regina, avrebbe avuto successo come buffone di Corte, ma non andateglielo a dire, per carità, se ci
tenete alle dita e a tutti gli arti del corpo!
Tuttavia, nonostante Daenerys avesse
riacquistato il buonumore, non aveva la minima intenzione di farla passare
liscia a Varys e al suo tradimento.
“Lord Varys dovrà essere giustiziato” ordinò,
“e in modo esemplare, così che tutti sappiano qual è la fine che attende chi
osa tradirmi o chi pensa che non sia adatta a sedere sul Trono di Spade.”
Il verdetto era stato stabilito, dunque, e l’esecuzione
di Varys avrebbe avuto luogo quella sera stessa. Theon e Ramsay si congedarono
dalla Regina che restò sola con Tyrion per organizzare, appunto, l’esecuzione
di Varys, ma anche per preparare le difese contro eventuali rivolte e
tradimenti. Era chiaro che, a quel punto, il nemico non era più soltanto Cersei
ma poteva nascondersi anche tra gli stessi alleati di Daenerys e su questo
bisognava riflettere e prendere provvedimenti.
Ramsay era tutto soddisfatto e compiaciuto
mentre percorreva i corridoi al fianco di Theon: aveva fatto una bella figura
con la Regina e ottenuto la sua gratitudine, aveva messo i bastoni tra le ruote
all’odiatissimo Jon e, cosa che lui riteneva più importante e preziosa di tutte
le altre messe insieme, era stato un eroe davanti a Theon, il salvatore della
Regina.
Inoltre, come ciliegina sulla torta, quella
sera avrebbe assistito a una bella esecuzione!
“Theon, secondo te come verrà giustiziato
Varys?” domandò al compagno mentre si recavano nella loro stanza.
Evidentemente l’argomento era particolarmente
affascinante per il giovane Bolton, ma non lo era altrettanto per Theon…
“Non lo so” rispose con un sospiro. E non mi interessa saperlo, farei anche
volentieri a meno di assistere, avrebbe voluto aggiungere, ma preferì
sorvolare. “A Grande Inverno era Lord Stark in persona che decapitava i
condannati, ma non so come funzionino le cose a Roccia del Drago. Perché,
intendevi offrirti volontario?”
“Ma no, no, lo sai che ormai non mi diverto
più a fare certe cose, preferisco stare a guardare, era solo per curiosità”
rispose Ramsay ridendo (mentre Theon non aveva nessuna voglia di ridere). “Probabilmente
la Regina Daenerys ha un suo boia personale, chissà, magari è il comandante degli
Illuminati, quel tale Verme Grigio, ce lo vedrei bene! Ma chissà, forse, prima
di farlo giustiziare, la Regina vorrà fargli tagliare tutte le dita con cui ha scritto quelle lettere di
tradimento, sarebbe divertente, no?”
Dall’espressione sul volto di Theon, il
giovane Bolton capì subito che per lui l’idea non era affatto divertente!
“Ma dai, Theon, stavo solo scherzando, non le
capisci mai le mie battute” esclamò Ramsay, scoppiando a ridere di nuovo.
NO. In effetti Theon non capiva le battute di
Ramsay e non lo divertivano affatto, potete forse biasimarlo per questo?
Comunque, quella sera, l’esecuzione di Varys
colse di sorpresa anche Ramsay che di certo non si faceva scandalizzare da
morti violente, torture, scuoiamenti e altre amenità del genere. Eppure neanche
lui poteva aspettarsi ciò che realmente accadde: la Regina Daenerys proclamò
pubblicamente il verdetto di colpevolezza e la conseguente condanna a morte di
Lord Varys e… e poi si spostò e dietro di lei, dal buio, apparve Drogon che si
avvicinò al condannato.
Ramsay rimase estasiato.
“Dracarys” disse Daenerys, e Varys scomparve
in una vampata di fuoco.
Questa esperienza risultò davvero
elettrizzante per Ramsay che sul momento non riuscì neanche a reagire come
avrebbe voluto (chissà, probabilmente con applausi a scena aperta e grida di
giubilo!). Tuttavia sfogò poi tutta la sua emozione e il suo entusiasmo più
tardi, parlando e riparlando di ciò che aveva ammirato, in camera con Theon.
“Ma hai visto che bellezza? Daenerys merita davvero di essere la Regina dei Sette
Regni! Le sue esecuzioni saranno tutte spettacolari come questa? È veramente
tanto creativa e originale, non mi
sarei mai aspettato che…”
Theon era esausto. Quella era stata una
giornata davvero faticosa e pesante per lui, anche se avevano sventato un
complotto contro la Regina dei Draghi, e di sicuro non aveva nessuna intenzione
di passare il resto della serata ascoltando Ramsay che continuava a lodare e
elogiare la stupenda esecuzione alla
quale aveva appena assistito. Decise quindi di togliersi anche lui qualche
sfizio e di incanalare le energie e l’entusiasmo del giovane Bolton in tutt’altre attività… Lo strinse tra le
braccia e cominciarono a baciarsi, accarezzarsi, perdersi e inebriarsi
dell’odore e del sapore l’uno dell’altro, di quel contatto dolce e appassionato
allo stesso tempo, dei loro corpi che si fondevano diventando uno. Theon si
liberò velocemente dei suoi abiti e spogliò Ramsay con una certa urgenza,
rendendosi conto che da una parte voleva zittirlo e non sentire più tutte
quelle chiacchiere sull’esecuzione di Varys, ma dall’altra quel suo modo di
fare lo eccitava, lo aveva sempre eccitato anche quando, forse, ancora non se
ne accorgeva perché era suo prigioniero e troppo terrorizzato per pensare a
qualsiasi altra cosa. Theon si insinuò nel corpo di Ramsay e lo fece suo,
muovendosi ritmicamente con lui fino a raggiungere insieme l’apice del piacere
più e più volte, senza mai stancarsi ma anzi desiderando che quell’amplesso potesse
durare per sempre.
Molto tempo dopo, la gioia e l’estasi di
appartenersi in ogni senso lasciarono spossati i due amanti che, alla fine
dell’amplesso, rimasero abbracciati attendendo che il sonno li vincesse. Ramsay
a quel punto era talmente esausto e confuso da non rendersi più bene neanche
conto di cosa fosse successo e quindi non poteva più esasperare Theon con i
suoi discorsi assurdi, si limitava a rimanere stretto a lui finalmente in silenzio.
Soddisfatto in tutti i sensi, Theon pensò
ancora una volta che aveva trovato un modo per impedire a Ramsay di
innervosirlo e sfinirlo e che era un modo estremamente piacevole per entrambi!
Ma si rese anche conto, adesso che non c’era più il continuo chiacchiericcio di
Ramsay a dargli alla testa, che non era stata una cosa da poco quella che il
suo compagno aveva fatto quel giorno: Varys era davvero un traditore e, se la
cosa non fosse venuta alla luce, forse le armate del Nord sarebbero giunte non
per appoggiare Daenerys contro Cersei Lannister, ma per combatterla e mettere
Jon sul trono.
Insomma, alla fine il giovane Bolton aveva
davvero reso un gran servigio alla Regina e alla loro causa, anche se nel suo
modo assurdo e demenziale e sicuramente per ragioni tutt’altro che altruistiche…
ma ciò che contava era il risultato.
Theon si strinse più forte il suo buffo e
pazzoide compagno, già profondamente addormentato, tra le braccia e anche lui,
rasserenato, poté prendere sonno.
Fine capitolo quinto