Biancaneve

di John Spangler
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Biancaneve

"Ho sentito tante storie su come il principe salva la principessa. E' ora di cambiare il finale."
-Biancaneve (film del 2012)

Era una bella giornata, nel bosco. Il sole splendeva alto nel cielo. Gli uccelli cinguettavano appollaiati sui rami degli alberi, le cui foglie si muovevano sospinte da una leggera brezza. E in un sentiero solitamente battuto da cacciatori in cerca di prede o da mercanti in viaggio tra un villaggio e l'altro, trotterellava un magnifico cavallo bianco, con in groppa un giovane uomo vestito di azzurro da capo a piedi.

Aveva dei corti capelli biondi e occhi come il cielo, e un mento glabro che contribuiva a dargli un'aria quasi infantile. Ciò nonostante, molte donne lo trovavano bello, e al suo passaggio sospiravano sognanti, desiderando di poter condividere il suo letto per tutta la vita o anche solo per una notte.

Del resto, egli era un principe. E quale donna non avrebbe voluto un principe tutto per sè?

Il principe guardava davanti a sè e sorrideva, non solo per la bella giornata. Quel giorno si sentiva particolarmente bene, sicuro di sè e pieno di energie. Quella era solo l'ennesima giornata felice di un periodo felice. Il suo popolo lo amava, e presto o tardi sarebbe diventato re.

E avrebbe avuto una bella regina al suo fianco.

Non l'aveva mai nemmeno incontrata, ma sapeva che c'era. Sapeva dove trovarla, e cosa le era successo. La notizia aveva fatto il giro del regno. Era una ragazza di una bellezza eccezionale, unica figlia del borgomastro di un piccolo villaggio a molti giorni di distanza dalla capitale. Rimasto vedovo, l'uomo si era risposato con una donna molto più giovane di lui. Quest'ultima era in realtà una strega, e, invidiosa della bellezza della figliastra, aveva cospirato per mandarla in esilio. La ragazza però non si era fatta scoraggiare, ed era tornata nella casa di suo padre aiutata da sette amici. Allora, la matrigna aveva scagliato un terribile maleficio sulla ragazza. Nessuno di coloro con cui il principe aveva parlato aveva saputo di cosa si trattasse esattamente. Si sapeva solo che ne era caduta vittima la ragazza, suo padre, la sua matrigna, e l'intero villaggio.

La ragazza era poi stata collocata da quei sette amici in una radura da qualche parte nel bosco, a dormire un sonno profondo e senza sogni. In attesa che qualcuno venisse a svegliarla.

E qui entrava in gioco lui! Sapeva esattamente cosa fare per salvare la ragazza. I suoi maghi di corte erano stati concordi nel dire che un atto di magia nera poteva essere annullato da un gesto d'amore. Come ad esempio un bacio.

Il principe era partito immediatamente alla volta di quel bosco lontano, senza neanche farsi accompagnare da una scorta. Avrebbe trovato la ragazza, l'avrebbe baciata, e poi l'avrebbe presa in moglie. Era certo che lei l'avrebbe amato all'istante, non appena l'avesse visto, e che sarebbero vissuti insieme felici e contenti.

Proprio come nelle storie che sua madre gli raccontava da bambino.

Il principe si guardò attorno. Dai resoconti aveva capito dove si trovava il villaggio della sfortunata ragazza, e sapeva che ormai non mancava molto. Però non gli sarebbe dispiaciuto incontrare qualcuno a cui chiedere conferma della sua direzione. In effetti, ora che ci pensava, da quando era entrato nel bosco non aveva visto anima viva. Niente viandanti, niente cacciatori, e nemmeno animali, a parte gli uccellini che svolazzavano di qua e di là. La cosa era un pò strana, ma in fondo, cosa gli importava? Il suo obiettivo era la ragazza.

Andò avanti per qualche altro minuto, finchè vide in lontananza una piccola radura con al centro quella che sembrava una grossa pietra. Il cuore del principe ebbe un sussulto. Era forse finalmente arrivato a destinazione? Doveva scoprirlo immediatamente. Spronò il cavallo, che partì al galoppo verso la radura.

Man mano che si avvicinava, iniziò a distinguere meglio l'oggetto. Sì, era effettivamente una pietra e...spalancò la bocca e gli sfuggì un grido di trionfo. Lì sopra c'era una ragazza! Finalmente! Aveva trovato la sua futura regina.

Quando fu a pochi metri dalla pietra, fece fermare il destriero. Scese, senza neanche preoccuparsi di legarlo da qualche parte. Era una bestia intelligente e ben addestrata, sapeva quando era il momento di correre e quando invece doveva stare fermo.

Camminava a passo sostenuto, il cuore che gli batteva sempre più forte. E finalmente...

Il suo visò si illuminò in un'espressione a metà tra lo stupore e la gioia. La ragazza era...era bellissima. Capelli neri come la notte più profonda, in netto contrasto con la pelle liscia e nivea. Labbra rosse e carnose, del tipo che faceva venir voglia di baciarle solo guardandole. E a giudicare da ciò che lasciavano intuire gli abiti che indossava, anche il resto del suo corpo doveva essere altrettanto piacevole. Aveva le braccia incrociate sul petto, e sembrava quasi che dormisse. Lui però sapeva bene che non era così. Era il maleficio che l'aveva ridotta in quello stato.

Beh, le cose stavano per cambiare.

Il principe si piegò sulla ragazza e chiuse gli occhi, dimentico di tutto quello che lo circondava, senza neanche fare caso ai rumori del bosco. Si mosse lentamente, per gustare al meglio quel magico momento. Ora poteva sentire anche l'odore della ragazza. Sapeva di fiori di bosco, anche se con sotto qualcosa di dolciastro che non riusciva a identificare. Se ne dimenticò un attimo dopo, non appena le sue labbra si posarono su quelle di lei.

Fu come se mille cori angelici cantassero tutt'attorno a lui. Sentì un fuoco scaldargli le viscere e risalire fino al cuore. Poi avvertì come un movimento da sotto di lui, e...

...e all'improvviso provò un dolore atroce alla bocca. Aprì gli occhi allarmato. La ragazza aveva aperto gli occhi. Ma...c'era qualcosa che non andava. Perchè erano...perchè erano così vuoti, senza pupille?

Il dolore aumentò a dismisura e sentì un rumore come di strappo. Gridò con tutto il fiato che aveva in gola e cadde all'indietro, finendo col sedere per terra mentre il sangue sgorgava a fiotti dalla bocca. Si toccò la parte dolorante con la mano, e fece una terribile scoperta. Gli mancavano le labbra! La ragazza...

Solo allora notò che la ragazza si era alzata a sedere sulla pietra e sembrava...sì, stava proprio masticando! Stava mangiando le sue labbra!

Un gelido senso di terrore si impadronì di lui. Cosa stava succedendo? Forse il maleficio era più terribile di quanto aveva pensato?

La ragazza smise di masticare e si girò verso di lui. Lentamente, come se il gesto le costasse molta fatica, scese dalla pietra. Emise un lugubre gemito e allungò le braccia.

Il principe decise che era meglio scappare da lì. Doveva ignorare il dolore e tornare il più in fretta possibile al suo castello. Ma proprio quando stava per alzarsi, un nitrito alle sue spalle seguito da un tonfo lo spinse a voltarsi.

Il suo fido destriero era a terra, sanguinante, le zampe che si muovevano frenetiche, accerchiato da sette piccoli uomini. Sette...erano forse gli amici della ragazza? Dovevano essere anche loro nelle sue stesse condizioni, a giudicare dal loro aspetto. E stavano...stavano banchettando con gli intestini del cavallo! Ma che cosa aveva fatto quella strega? Che razza di oscura magia era?

Mentre pensava queste cose la ragazza gli si era avvicinata. Se ne accorse solo quando ormai era troppo tardi. Gli si avventò addosso con un grugnito molto poco femminile. Il principe fece per alzarsi, riuscendo solo a cadere di nuovo. La ragazza gli finì con la testa tra le gambe. In altre circostanze lui avrebbe più che gradito una cosa del genere. Peccato che quella situazione fosse tutt'altro che gradevole.

Mentre il cavallo lanciava un nuovo, agghiacciante nitrito di dolore, la ragazza fece scattare rapida le fauci e azzannò proprio il punto dove si trovava il membro del principe. Diede un potente strattone e lo staccò con un colpo solo, masticando poi tutto, tessuto compreso.

Il principe urlò come mai nella sua vita, un urlo pieno di dolore e disperazione. Smise solo qualche attimo dopo, quando uno dei sette piccoli uomini gli si avvicinò e lo azzannò alla gola.

E finalmente il principe morì.


NOTA: Non so voi, ma io ho sempre detestato il principe azzurro.

Comunque, era da tempo che avevo in mente l'idea per questa storia. Ho deciso di scriverla adesso per superare il blocco che mi era venuto mentre lavoravo al prossimo capitolo di Ayla (che arriverà quanto prima, abbiate fede). Consideratelo un racconto di Halloween posticipato. Se avete voglia, lasciate una recensione e fatemi sapere cosa ne pensate.

Alla prossima, cari lettori!




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