Noi siamo sagome,
disegnate con puro sangue,
agghindate con rose canine
e anemoni,
profumate della loro essenza,
travasate sul verde cipresso,
umido e imbrunito
per la poca e fioca luce
che riverbera
dagli spazi vuoti di rami e foglie.
Siamo in cima, perché lì
abbiamo più calore.
E restiamo sconosciuti
come parlassimo
in due lingue intraducibili.
Eppure confidenziali
con la stessa Luna.