IL RE CHE MAI FU
Ho perso mio padre. L’ha ucciso l’uomo che più di tutti avrebbe dovuto proteggerlo, l’uomo che gli aveva giurato fedeltà.
Ho perso mia madre. A volte la sento ancora urlare, di notte. Folle di dolore, immersa nel sangue e nel sudore, maledicendo gli dei per quell’orrore che gli altri chiamano parto.
Ho perso mio fratello. Bello, alto, coraggioso, morto al Tridente con il nome della donna amata sulle labbra.
Ho perso la mia casa. Sono dovuto fuggire come un criminale, con una bambina fra le mie braccia bambine.
Sono diventato il Re mendicante, non ho mai indossato le preziose sete di Pentos, ma solo stracci, e non ho mai sentito il classico profumo di spezio, solo odore di orina e feci.
Quanti insulti, quanti schiaffi, li sento ancora sulla mia pelle come colpi di frusta. Avevo solo la mia sorellina con me e un sogno nel mio cuore. L’unica cosa che mi facesse andare avanti: Casa.
La Fortezza Rossa, costruita dal mio antenato Aegon e ora usurpata, vergognosamente occupata dal traditore. Quante volte ho desiderato, ho sognato di tornarci, di decapitare il bastardo come avevano fatto con mio padre il vero Re, di passare a fil di spada tutti i traditori e di aggiungere le loro lame al Trono. Trono su cui mi sarei seduto e da cui avrei ripristinato la mia stirpe.
Sogni, solo sogno.
Ora, mentre vedo quella lava incandescente cadere in un modo lentamente straziante sulla mia testa penso a quanto mi sono abbassato per ottenere tutto ciò. Fare accordi con dei puzzolenti barbari a cavallo che non hanno rispettato ciò che avevamo stabilito ma che mi hanno sempre trattato come un povero idiota. Ancora una volta. Io, il Principe, io il Re. Io, l’uomo che sta per morire.
Il mio ultimo pensiero va a mia sorella. Anche lei mi ha tradito, non ha fatto nulla per spingere suo marito a rispettare i patti. Sì, ho sbagliato con lei, ma non sono cattivo. Non sono cattivo.
Volevo solo tornare a casa.
Voglio andare a casa.
Daenerys, portami a casa.
Daenerys…
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