Obscure

di Frheieit483
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Introduzione I Tokio Hotel non mi appartengono (purtroppo sigh! )': ).
Con questo scritto non intendo rappresentare il carattere reale dei  Tokio Hotel ne offenderli in alcun modo.
Questa storia è stata pubblicata senza alcuno scopo di lucro!

Ecco il primo capitolo!!

Urla. Lamenti. Lacrime. Sangue.
"Sta arrivando!" Urla una donna stringendo al petto il suo bambino, continuando a correre per mettersi al riparo da qualcosa che ancora non vede.
Continuano a correre. Ignorandomi.
Mi passano accanto senza nemmeno guardarmi, mi spingono incuranti di quello che potrei fargli, cadono ed io non faccio nulla per aiutarli... In fondo... Perchè dovrei? Sono io, anche se indirettamente, la causa del panico che continua ad espandersi sulle loro teste.
Accanto a me una bambina continua a piangere. La guardo e lei guarda me con le lacrime agli occhi.
"Che sta succedendo?" Mi chiede con la voce che trema per le lacrime e la paura.
Mi avvicino a lei, mi inginocchio per arrivare alla sua altezza poi mi avvicino al suo orecchio.
"State per morire tutti quanti." Le sussurro all'orecchio con quella voce che ormai non mi appartiene più.
Mi scosto per vedere la reazione della bambina.
Ha smesso di piangere.
"Vuoi dire che ri-incontrerò i miei genitori?" Mi chiese ancora la bimba tirando su con il naso.
Io le sorrido. Un sorriso freddo, privo di qualsiasi emozione.
"No, 'tesoro', vuol dire che presto finirete tutti all'inferno."
La bambina scoppia di nuovo a piangere, io mi rialzo e mi allontano.
Stanno arrivando, me lo sento.
Tra poco questo villaggio non esisterà più. Come tutti quelli in cui sono stata precedentemente.
Cammino tranquilla, incapace di provare la benchè minima emozione. Sono cambiata.
La gente attorno a me è in preda al panico, urla, corre, piange, cade, sbatte.
Sembrano tante piccole, inutili formiche che scappano dal grosso formichiere che ha invaso la loro casa.
Sospiro continuando a camminare
Sono fuori dal villaggio. Alzo la testa verso il cielo coperto, chiudo gli occhi e la pioggia inizia a cadere.
"Sono la! Sono la!" Sento urlare in lontananza.
Sono ormai zuppa, completamente bagnata da capo a piedi, le goccie continuano a scivolare sul mio viso, sui miei capelli neri come la notte, neri come il nulla.
E' questo che sento. Niente. E a volte il nulla è peggio del tutto.
Un urlo straziante mi riporta alla realtà. Hanno cominciato il loro bagno di sangue.
Continuo a sentire le grida di quella povera gente, colpevole solo di essere troppo ospitali con le persone... rettifico, con gli esseri sbagliati.
Tutto tace. Non sento più grida. Questo è il segnale.
Muovo un piede in avanti, poi un altro, e un'altro ancora, sempre più veloce. Comincio a correre.
Addio piccolo villaggio accogliente.
E pensare che questo è solo l'inizio.
Infondo siamo nel 1754. Ho ancora tutta l'eternità d'avanti.
Chissà quanti villaggi distruggeranno ancora pur di trovarmi.

E' solo un'introduzione... Spero che vi abbia tentato!!




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