S.Q.I.A.Q.N.H.R.A.

di Woody Lee
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In fila alle poste.
Una signora anziana, ma non troppo, si avvicinò ad un uomo seduto su una sedia che
tranquillamente aspettava il suo turno.
"Scusi, non è che posso sedermi io qui?" Chiese la signora.
L'uomo alzò lo sguardo.
"Mi spiace, no" E lo abbassò di nuovo sul telefono.
La signora rimase di pietra.
Tesi l'orecchio verso di loro.

"Posso chiederle perchè?"
L'uomo alzò di nuovo lo sguardo.
"Perchè ci sono gia io qui. Può sedersi qui accanto."
Le indicò la sedia vuota accanto a lui con il gomito ma la signora decise che quel lunedì mattina doveva ritirare la propria pensione provocando odio a qualcuno. 
"Ma guardi che io non voglio sedermi lì. Se le ho chiesto di spostarsi è perchè così mi sono espressa e lei da signore bene educato dovrebbe assecondare le richieste di una vecchietta"
Intanto il posto accanto a lui veniva occupato da un uomo barbuto.
"Che numero ha lei?". Chiese l'uomo.
"G87" Gli mostrò con fierezza il biglietto.
L'uomo sospirò mettendosi il cellulare nella tasca del giubbotto.
Si alzò in piedi e fece spazio alla signora che si sedette felicemente sulla sedia conquistata.
"G87. E' la fila delle pensioni." disse con le mani in tasca.
"Esatto" rispose la signora.
"Vede il tabellone? G87 è passato da ormai sette numeri. Se la smettesse di fare la vecchietta arrugginita, avrebbe già riscosso i suoi soldi e adesso starebbe in piazza a godersi i necrologi."
La signora tacque il suo sorriso.
L'uomo aveva vinto.
Puntò gli occhi su di me e notai che l'imbarazzo le fece dilatare le pupille.




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