Pillole

di Ronnie92
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Ricordo la stalla fredda al momento della mia nascita.
Piangevo perché avevo un destino segnato, che andava ben oltre le mie capacità.
Il destino dell'uomo nel palmo della mia mano.
Nato per ralizzare un sogno lontano.

Frutto di un desiderio di redenzione.
Nato per la necessità di un uomo, 
per pulire l'anima dell'uomo.
Avrei osservato dall'altro l'impatto di ogni mia azione.

Cambiare il mondo, la terra, la pazzia della mia razza,
terra di mezzo, in mezzo, lacrime sulla mia faccia.

Sapevo che non sarei riuscito a cambiare nulla,
ma nonostante tutto avrei cambiato tutto.

Perché avrei capito, nel tempo, che il desiderio è ciò che spinge,
è ciò che porta avanti il mondo, un modo lo avrei trovato, forse.

E ora, che sulla croce piango l'ultimo momento,
le fiamme che ardono nel focolare di chi amo
non scalderanno mai la sua anima,fredda per la perdita.

Non sapranno chi sono,
uomo fra gli uomini
re della redenzione,
uomo vuoto di eventi,
ma contento perché pieno d'attenzione.

Caduto nel crepaccio del destino,
la follia attanaglia da sempre il mio cammino,
piango troppo, forse, come Gesù bambino,
mi avvalgo, come Isildur del suo declino,
e piano piano, non mi abbatto, proseguo verso Barad Dur,
avanzo sempre nel buio, io sono Gisildur.  



 




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