Di prime amicizie e nuove alleanze

di Darlene_
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Di prime amicizie e nuove alleanze


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Alina e Mal



Ana Kuya non perdeva tempo in chiacchiere e quando li aveva informati dell’arrivo di un nuovo ospite non si era disturbata a chiarire se fosse un maschio o una femmina e così la piccola Alina si era illusa di poter finalmente trovare una compagna di giochi altrettanto timida ed impacciata, ma al posto di una bimba mingherlina era comparso Malyan Orestev, con le sue guance piene e gli occhi blu come il cielo di Ravka d’estate, che in poche ore era riuscito a conquistare il cuore di tutti e non si era nemmeno accorto di lei.

Alina aveva soffocato lo sconforto continuando la sua esistenza mentre l’autunno cedeva il passo all’inverno e il giorno di Sankt Nikolai si avvicinava.
Come tutti gli anni in quel periodo il Duca era andato a trovare gli orfani con una slitta trainata da renne e si era fermato per pranzo. Per quel giorno speciale furono serviti agnello e arance e persino un dolce comparve sulla tavola imbandita, ma invece di partecipare ai festeggiamenti, Alina era sgattaiolata via rifugiandosi sul tetto ricoperto di ghiaccio. Accarezzava i fiocchi di neve in caduta libera osservandoli mentre si scioglievano sui suoi polpastrelli e non si accorse di una tegola traballante che le scivolò da sotto lo stivaletto troppo largo. Sarebbe certamente precipitata se un paio di mani non l’avessero afferrata al volo aiutandola a rimettersi in equilibrio. La bambina sussurrò un flebile ringraziamento vergognandosi per la brutta figura ed era pronta a scappare al piano di sotto quando si rese conto che le loro mani era ancora intrecciate.
“Mi chiamo Mal.” Disse creando una nuvoletta di condensa davanti alle labbra screpolate.
“Io sono Alina. Alina Starkov.” Ritrasse le dita infilandole nelle tasche scucite del giaccone.
“Perché te ne stai sempre sola?”
Abbassando il capo i capelli corvini le ricaddero sul viso. “Nessuno vuole giocare con me.”
“Io sì.”
Alina scrutò gli occhi limpidi sicura si trattasse di un inganno e, nel tempo che le occorse per stabilire la sincerità di quelle parole, Mal estrasse un mazzo di carte sgualcite. “Sai giocare a Santi e Marinai?”
Scosse la testa: nessuno glielo aveva mai insegnato.
“È facile, ti faccio vedere.” Cominciò a disporre le figure indicando per ognuna quale fosse il valore.
Avvolta dal vento gelido, Alina sentì per la prima volta il cuore scaldarsi: aveva trovato un amico, il primo e forse l’ultimo.  




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