Come
uno spettro, tu, Guido, vaghi per la villa.
Nelle
stanze, immerse in un silenzio sepolcrale, rimbomba il rumore dei tuo
passi lenti, simili a quelli di un galeotto.
Di
tanto in tanto, i tuoi occhi si posano sugli oggetti di Anna e di
Elena.
Le
lacrime, impetuose, ruscellano sul tuo viso e tu non provi a
controllarle.
Sorridi,
amaro. Perché dovresti compiere un simile sforzo?
In
quella villa, ora così grande e vuota, la solitudine è
la tua compagna.
Nessuno
vede la tua disperazione, Guido.
Il
rimorso sta distruggendo il tuo cuore, ma non ti è concesso
l'oblio della pazzia.
La
tua mente, pur straziata dagli eventi, non ha dimenticato nulla.
Tu,
Guido, con il tuo odio intransigente e la tua vendetta, le hai
uccise.
La
rabbia ha divorato la tua anima e tu, per punire tua moglie Elena,
non hai esitato a servirti di Anna.
Elena
si era macchiata di colpe orribili verso tuo figlio Bruno, ma perché
hai coinvolto anche vostra figlia?
Lei,
nella sua innocenza, è sempre stata gentile verso il suo
sconosciuto fratellastro.
Un
singhiozzo si spezza nel tuo petto e scuoti la testa. Conosci bene le
tue ragioni.
Hai
voluto infliggere a lei lo strazio che da tanto, troppo tempo,
consuma la tua anima.
Così,
hai creduto di vendicare la triste fine di Bruno e il dolore patito
da te e Luisa.
Hai
visto nelle lacrime di Elena un risarcimento alle vostre tragedie.
Stringi
il pugno. A cosa è servito?
Bruno
non è resuscitato e Anna ed Elena lo hanno seguito nella tomba.
D'impeto,
aprì le finestre e guardi il mare.
La
luce della luna si riflette nel cielo, d'un intenso blu cobalto, e si
posa sull'immota superficie dell'acqua, accendendola di deboli
chiarori argentati
Solo
il richiamo degli uccelli marini rompe il silenzio della spiaggia.
Per
alcuni istanti, resti immobile. E' un paesaggio magnifico.
Ma,
oltre la sua bellezza, cela una crudele volubilità.
In
pochi secondi, l'energia di una tempesta può trasfigurare il
paesaggio in un girone dantesco.
Elena
e Anna sono morte lì, sul mare.
Quella
forza distruttrice non ha dato loro scampo e, in un'ultima, crudele
beffa, ha restituito i loro corpi privi di vita.
Ansimi
e, di schianto, crolli a terra. No, è troppo per te, Guido.
Il
peso sul tuo cuore cresce sempre più e ti impedisce quasi di
respirare.
E,
di nuovo, piangi le tue lacrime di uomo e padre ferito.
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