Una Storia di Yin e Yang

di syila
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Capitolo XXVI
Mangiare è uno dei quattro scopi della vita.
Quali siano gli altri tre nessuno lo ha mai saputo.
(PARTE 2)

“Mi sembra un problema di facile soluzione.” suggerì il mentalista, inserendosi nel discorso “La maestra Nemesi è tornata dalla sua missione e immagino vorrà rimanere qui a riposarsi nei prossimi mesi...”
Il suo intervento catalizzò l'attenzione dei presenti ed Ekto sorrise come se le parole Nemesi e riposo nella stessa frase fossero una contraddizione.
Ye Feng, che aveva già capito dove voleva andare a parare il mago, lo fissò preoccupato.
“Stai suggerendo di affidare l'apprendista Lafayette alla mia sorellina?”
La padrona di casa diede voce ai suoi timori, ampiamente condivisi a giudicare dalle espressione perplesse degli altri commensali.
“Il suo controllo assoluto sugli elementi aiuterebbe Alaric a padroneggiare meglio le tecniche dell'artigianato magico.” ribadì Yun Bai, lasciandosi scivolare addosso il bombardamento telepatico dell'amante, che lo scongiurava di indicare qualcun altro al posto della pericolosa ed instabile ragazzina.
“A me sta bene.” rispose senza esitare l'interessata, intenta a sbocconcellare un gambo di sedano “Sentiamo cosa ha da dire l'apprendista Lafayette a riguardo.”
Quando fu chiamato in causa ad Alaric venne spontaneo girarsi verso Ye Feng e si scontrò con l'atteggiamento indecifrabile di una sfinge; che lo facesse per ripicca, autodifesa o semplicemente perché non voleva influenzare la sua decisione riuscì nel solito intento di spazientirlo.
“E tu non hai niente da dire?”
“Quando si tratta di magia la decisione spetta a te.”
Il francese si morse la lingua per tenere a freno l'orrenda imprecazione sul punto di uscire.

“Maestro Leng non vogliamo sminuire il tuo ruolo o togliere ad Alaric il suo punto di riferimento...”
Ekto aveva seguito in silenzio il traffico dei pensieri che rimbalzavano tra i Signori degli Shen, col più anziano intento a fare pressioni sull'allievo affinché si dimostrasse meno intransigente e lui impegnato in un tenace ostruzionismo, infine aveva deciso di intromettersi.
“Certo, non ho detto questo.”
“Allora perché agisci come se fossi risentito?”
“La prima Signora deve scusare la cocciutaggine del mio allievo, il suo attaccamento al ragazzo è genuino!”
“Capisco le sue ragioni Maestro Leng Ye Xue; ha paura che lo studio e la pratica lo allontanino da lui, eppure deve correre il rischio se vuole vederlo crescere come mago e di conseguenza come persona.”
“Alaric è libero di fare ciò che vuole, non lo tengo alla catena!”
“Allora dimostra che hai compreso quanto sia importante per lui la carriera di mago... L'apprendista tiene moltissimo alla tua opinione.”
“Ci tiene così tanto che ho scoperto dell'esistenza di tua sorella solo stasera.”
“Ehi! In una partita a carte gli assi si calano alla fine.”
s'intromise la fanciulla in rosa con la solita delicatezza “Avete finito di farvi i fatti vostri? L'apprendista vorrebbe delle conferme.”

Nel tentativo di seguire l'animata conversazione mentale gli occhi del francese si muovevano indipendentemente, come quelli dei camaleonti.
Col suo livello di conoscenza era consapevole che fosse in corso uno scambio di pensieri, tuttavia non riusciva a decifrarli; doveva basarsi sulle espressioni degli interessati ed aveva dedotto che Ye Feng giocava in difesa, mentre gli altri provavano a fargli cambiare idea.
“Qualcuno un giorno mi ha detto che una persona intelligente o almeno abbastanza furba deve fare tesoro degli insegnamenti che gli vengono offerti...” rispose incrociando le braccia al petto “Ora quel qualcuno intende rinnegare la sua opinione? O pensa che valga solo per le sue lezioni?”
Ye Feng socchiuse le palpebre e appuntò lo sguardo sul giovane francese senza replicare.
Ricordava molto bene le circostanze in cui gli aveva fatto quel discorso e per sua sfortuna le rammentava anche Alaric.
Non poteva rimangiarsi ciò che lui stesso gli aveva rimproverato.
“Se viaggiassi con altre due compagni, certamente avrei acquistato due maestri. Sceglierei quel che c'è di buono nell'uno per seguirlo e quel che c'è di cattivo nell'altro per correggermi.” rispose il Signore degli Shen citando Confucio “Non c'è niente di male ad avere più di un maestro, perché da essi si possono trarre molteplici insegnamenti di vita.”
Nel suo linguaggio corrispondeva grossomodo ad una approvazione e l'apprendista ricominciò a respirare e a rilassarsi.
Anche Ye Xue, Ekto e Yun Bai sembravano soddisfatti del compromesso raggiunto.



“Si, si, interessante pillola di saggezza orientale, ma non preoccuparti nelle mie lezioni si va sul pratico, c'è poco spazio per la filosofia.” puntualizzò invece la giovane maga con un sorriso sornione.
“In che senso?”
“Nel senso che quando crei una fiamma non puoi permetterti distrazioni o rischi di scottarti.”
“Creare... una fiamma?”
“Si e anche l'elettricità, il ghiaccio, il vento, il magnetismo, la gravità, il plasma... Immagina quanto diventeranno potenti i suoi artefatti!”
La maestra Nemesi si era infervorata magnificando la possibilità di maneggiare elementi notoriamente pericolosi, al contrario il colorito di Ye Feng era sceso di alcune tonalità fino ad assestarsi a livello del suo hanfu.
Aveva passato gli ultimi mesi a tenere Alaric lontano dai guai, preoccupandosi della sua sicurezza e ora doveva gettarlo in pasto ad una ragazzina barbara e feroce, che non aveva il minimo senso della misura?
“È proprio necessario?” mormorò in un soffio "Potrebbe cominciare gradualmente dalla teoria, poi tra qualche anno magari..."
“È come cucinare e pretendere di non sporcarsi! La teoria è inutile se un mago non ha modo di applicarla!”
"La mia sorellina crede nel valore educativo dell'esperienza diretta e in caso di incidenti c'è sempre il Laboratorio di Tersilius!" cinguettò Ekto serafica tra lo sgomento generale "Inoltre l'apprendista deve recuperare il tempo perso e colmare molte lacune, quando vedrai i primi risultati anche tu concorderai che è stata la scelta migliore Maestro Leng."
L'Immortale dubitò di concordare con la Prima Signora su questo punto, perciò preferì non ribattere e spostò l'attenzione sul diretto interessato, che nel frattempo aveva indossato la mimica imperscrutabile di un bonzo tibetano.
A Ye Feng fu impossibile stabilire se era terrorizzato a morte, lusingato o in procinto di buttare quattro stracci in valigia e fuggire da Serannian col favore delle tenebre.



“Adesso possiamo mangiare i dolci?”
La timida domanda di Sophia si fece spazio tra le silenziose considerazioni dei presenti, impegnati a trarre le somme di quanto era appena successo.
La bambina non ne aveva capito l'importanza e ad un certo punto si era distratta, dedicando la sua attenzione ad Hakon.
“Al dolce non dico mai di no!” esclamò Ye Xue ammiccando alle signore con una strizzatina d'occhio “Ma quante portate sono? Giusto per verificare che mi sia rimasto abbastanza spazio dopo questo banchetto luculliano!”
“Oh Maestro Leng appena cinque, credi di farcela?” lo canzonò di rimando Ekto.
“Chiedo scusa, cinque non va bene.”
L'intromissione di Ye Feng colse tutti di sorpresa, soprattutto perché si era alzato e stava ripiegando il tovagliolo come se volesse andarsene.
“Il cinque nella tradizione cinese è un numero sfortunato; se la padrona di casa permette a questo Signore degli Shen di assentarsi pochi minuti andrò a prendere i miei baozi dolci, così avremo sei portate, che simboleggiano la prosperità.”

“È arrabbiato, vero? Magari offeso, perché non lo abbiamo coinvolto subito.”
La Prima Signora aveva aspettato che Ye Feng lasciasse la sala da pranzo per esprimere ad alta voce i suoi pensieri; Sophia nel frattempo era scivolata giù dalla sedia e lo aveva seguito in corridoio, tirandosi dietro il grosso lupo bianco.
“Al mio allievo serve tempo per assimilare certi cambiamenti, gli parlerò seriamente alla fine della serata e vedrai che cambierà atteggiamento.”
“Non ti azzardare a fargli la paternale a causa mia!” intervenne Alaric, minacciando Ye Xue con un savoiardo sporco di crema “Sono abbastanza grande per far valere le mie ragioni con lui!”
L'Immortale prese un lungo sospiro e aprì le mani verso Ekto in un gesto di ecumenica condivisione.
“Lo vedi anche tu? Quando sono insieme litigano come cane e gatto, quando sono separati nessuno può dire male dell'uno o dell'altro!”
“È amore!” esclamò lei di rimando “Chi siamo noi per giudicare il più forte dei sentimenti?”



Il viaggio di Ye Feng era durato un attimo, aveva perfino avuto il tempo di scegliere i baozi più belli e farciti disponendoli con cura nella scatola di legno laccato che utilizzava come porta-pranzo; tuttavia esitava a rientrare e si era seduto alla base della scalinata monumentale sotto i grappoli fioriti del glicine.
Una parte di lui era felice per Alaric, la cena che il ragazzo temeva tanto si era trasformata nell'opportunità di diventare un vero mago.
La parte più ombrosa ed egoista al contrario soffiava sul fuoco della gelosia: la fanciulla in rosa aveva molte cose in comune con l'apprendista.
Sicuramente più di lui.
Entrambi erano impetuosi, aggressivi e diretti, appartenevano alla stessa cultura occidentale, erano quasi coetanei.
La Maestra Nemesi aveva un carattere deciso, carismatico, non aveva paura di esprimere la sua opinione e difenderla; al francese brillavano gli occhi quando la guardava, era ovvio che fosse lei il suo modello.
Un leggero scalpiccio di passetti ravvicinati lo distrasse dal suo sconforto.
Capì che era la piccola Sophia ancor prima di vederla girare l'angolo del corridoio, dal quale spuntò insieme al suo cappuccio da coniglietto che ballonzolava giocoso.
Il muta forma la seguiva a breve distanza, silenziosissimo nonostante l'ingombrante corporatura.
“Maestro Leng sei già tornato?” chiese la bambina mentre lo raggiungeva, puntando la scatola di legno con malcelata curiosità.
“Ho fatto presto, così questa principessa sarà la prima ad assaggiare i miei baozi...” rispose il Signore degli Shen facendo scorrere il coperchio decorato del porta pranzo, che rivelò una serie di forme piene e tondeggianti, leggermente arricciate sulla sommità.
Sophia però non riuscì a godere del suo privilegio; un grosso testone peloso s'infilò tra i due e tuffò il muso nella scatola, incurante delle proteste della bambina, che cercò di spingerlo via.
Ritrasse la testa solo a cose fatte e mugolò, osservando Ye Feng con un'aria particolarmente soddisfatta.
“Hakon dice che sono molto buoni!” tradusse la piccola dandogli un'ultima spintarella indignata “Il Maestro Leng voleva darli a me!”

L'Immortale aveva subito l'incursione senza reagire.
L'incontro a distanza ravvicinata col mannaro lo aveva preso alla sprovvista e temeva che avesse combinato un disastro coi baozi; tuttavia, quando abbassò lo sguardo sulla scatola, notò che all'appello mancava un solo dolcetto e gli altri erano ancora intatti al loro posto.
A dispetto delle sue dimensioni e della forza di cui era sicuramente dotato, sapeva essere una creatura molto delicata.
“Hakon si è accertato che fossero buoni da mangiare principessa, è stato prudente e saggio.”
Sophia guardò di sbieco il suo presunto benefattore, poi pescò dalla scatola un baozi e lo mise in bocca, senza smettere di tenerlo d'occhio.
“C'è il cioccolato dentro!” esclamò, riconoscendo nell'esotico manicaretto un gusto familiare.
“Si, sono i preferiti di Alaric.”
“Sei arrabbiato con lui?”
“N-no!”
“Allora sei arrabbiato con la mamma o la zia Nem?”
Ye Feng trasalì e rispose un un cenno di diniego; in realtà la bambina aveva compreso bene il suo stato d'animo e lo aveva collegato agli effettivi responsabili delle sue ubbie.
Secondo Yun Bai lo spirito di Sophia era già entrato nel grande flusso magico e forse stava usando i suoi poteri in modo inconsapevole.
“Si tratta di empatia... è una bambina molto sensibile.”
L'Immortale si girò verso il lupo bianco, l'unica presenza da cui poteva arrivare una comunicazione mentale così forte.
“Come mai adesso ti sento?”
“Avrei potuto farlo subito, ma a Sophia piace rendersi utile, inoltre è un buon esercizio per sviluppare le sue facoltà; i maghi che iniziano a studiare in tenera età apprendono molto più velocemente.”
Il Signore degli Shen annuì e sorrise, il muta forma aveva un timbro di voce che gli calzava a pennello: serio e profondo, appena arrochito nei toni bassi.
Si chiese che aspetto avesse da umano, perché sembrava un esemplare giovane, ma parlava con saggezza ed era abbastanza certo che nel suo discorso vi fosse un preciso riferimento all'apprendista francese.
“Pensi che la maestra Nemesi sia adatta ad insegnare ad Alaric la magia degli elementi?”
“Non è il suo primo allievo; i marmocchi che ha allenato durante gli scorsi giochi di magia sono ancora tutti vivi... più o meno.”
“Più o meno?”
“Tranquillo, non dovrai andare a scrostarlo dagli spalti dell'arena, a fine giornata te lo riconsegneremo in perfette condizioni!”
A quel punto s'interruppero; Sophia durante la loro conversazione telepatica aveva continuato a mangiare, impiastricciandosi le mani e la bocca di cioccolato e non avendo sottomano un tovagliolo aveva cominciato a leccarsi le dita per ripulirle.
“Questa principessa deve lavarsi le mani!”
“Lo sto facendo, come mi ha insegnato Hakon!”
“Sophia? Hakon? Siete lì?”
Era la voce della tata, che stava arrivando dal corridoio in cerca della bambina.
Ye Feng doveva nascondere le prove del misfatto e non aveva tempo di trovare un bagno, perciò prese una decisione drastica.
Il mannaro mugolò e si coprì gli occhi con la zampa.



“Ti sei dato alla decorazione batik?”
“Perché me lo domandi?”
“Curiosità personale, ho notato dei nuovi disegni sul tuo hanfu... Sai che le macchie di cioccolato sono difficili da togliere?”
“È solo un abito...”
“Cazzo, mi hai messo in croce quando per sbaglio ho infilato in lavatrice uno dei tuoi dieci strati di morbidezza e nemmeno il più prezioso! Quella volta non era solo un abito eh?”
Il sorriso che già aleggiava sul volto del Signore degli Shen si accentuò.
Erano sulla via del ritorno, con la gondola volante carica di provviste avanzate dalla cena; la Prima Signora aveva preparato agli ospiti un abbondante “Doggy bag”, che secondo i calcoli del francese li avrebbe sfamati per una settimana.
A tavola tutti avevano finto di non notare l'impronta di due manine scure sulle maniche di seta del vestito di Ye Feng, o come il suo umore fosse decisamente migliorato.
Aveva sorriso ai vivaci complimenti della fanciulla in rosa sui suoi baozi, aveva continuato a sorridere quando Alaric aveva consegnato alla padrona di casa un piccolo dono di ringraziamento avvolto in una carta regalo tutta sgualcita e nemmeno i tragicomici aneddoti di Ye Xue sul loro soggiorno a casa del Maestro della Morte avevano intaccato la sua espressione soddisfatta.
L'apprendista non dormiva da piedi e aveva capito che la marmocchia c'entrava qualcosa.
Anche se gli costava ammetterlo in effetti la figlia della Prima Signora era una bambina adorabile; di quelle che si esibivano con orgoglio davanti ad amici e parenti.
Tuttavia mai avrebbe immaginato che a bao Feng, sempre distaccato e scostante, piacessero i mocciosi.

“Quindi domani vai a visitare la serra vittoriana? L'allegra famigliola sembrava tenerci molto.” disse dopo averlo squadrato di sottecchi, il suo sorriso non accennava a diminuire e lui cominciava a preoccuparsi.
“No, domani abbiamo già un impegno al Laboratorio sulla Cascata.”
“Abbiamo? Usi il plurale majestatis o sono incluso anche io nel pacchetto?”
“Sei incluso ovviamente, anzi tu sei il principale motivo per il quale andiamo là.”
“Guarda che il check up lo faccio tutti gli anni!”
“Lo so, Maya mi ha fatto vedere la tua cartella clinica, lei riconosce il valore della medicina tradizionale cinese e di conseguenza la mia qualifica di medico...”
“Da quando tu e Maya siete così intimi? L'hai definita un tostapane appena più evoluto!”
“Da quando mi ha mostrato il modo di praticare le arti marziali senza pericoli per la tua sicurezza, sempre che tu sia ancora dell'idea d'imparare...”
Il giovane francese lo fissò sorpreso; il sorriso dell'Immortale adesso aveva una sfumatura provocatoria e lui non poteva ignorare la sua sfida.
“Mettimi alla prova!”

Fine ventiseiesima parte


⋆ La voce dell'onniscienza ⋆

Carissimi e carissime insieme alla cena si conclude anche l'arco temporale del magna-magna.
Alaric non è stato buttato fuori da Serannian come temeva, in più ci ha guadagnato un pacchetto di lezioni di magia con la Maestra Nemesi (non lo invidio!) e un biglietto omaggio per una fantastica avventura nella realtà virtuale, che sarà il motivo trainante del prossimo arco temporale.
Volete che vada tutto liscio quando ci sono di mezzo il Francese, i maghi e i Signori degli Shen? Ovviamente no!
Come se non bastasse i nostri eroi avranno un incontro molto ravvicinato con una creatura davvero esuberante e "ingombrante", a cui è difficile dire di no.
La cesta-ascensore si ferma ai box per un po' di manutenzione (e un necessario lavoro di editing); ripartirà in tempi spero non troppo lunghi.
Nel mentre posterò un breve intermezzo a tema vampirico, che ci sta sempre bene ^^
Approfittate della sosta per sgranchirvi le gambe e fare uno spuntino; nel prossimo arco temporale troverete parecchio angst, perchè una figura riemersa dal tragico passato di Ye Feng metterà i nostri eroi a dura prova!

Ringrazio come sempre chi segue, legge, commenta e preferisce questo piccolo racconto fantasy in salsa di soia e vi rimando tutti al seguito delle avventure sinofrancesi! Ni hao e a presto (✿◠‿◠)





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