Wednesday is the demon I cling to

di Diamont Duchess
(/viewuser.php?uid=297258)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Enid Sinclair dubitava di tante cose, ma di una cosa era assolutamente certa: Mercoledì Addams la stava evitando.
Per quanto fossero compagne di stanza, da quella famosa notte le due non si erano rivolte parola e non certo per volontà di Enid. Aveva sempre rispettato gli spazi di Mercoledì, i suoi silenzi e la sua poca tolleranza al genere umano, ma a dire della Sinclair lo strano gioco a cui Mercoledì aveva deciso di sottoporre entrambe non aveva il benché minimo senso.
A loro modo si erano sempre parlate, adesso Addams aveva alzato un muro fra di loro senza una motivazione reale che giustificasse questo atteggiamento.
La tolleranza di Enid era giunta alla fine così come la sua pazienza, aveva deciso che le avrebbe parlato anche a costo di affrontarla.
Come ogni mattino Mercoledì fra le due era quella che amava svegliarsi per prima per potersi preparare in tutta calma e silenzio, ma quel giorno Enid, con grande sorpresa della Addams, fu in piedi all’alba.
Una seccatura per Mercoledì, un’occasione per chiarire per Enid.
“Strano che tu ti sia svegliata così presto. Ami dormire fino alle otto meno cinque” l’insolito modo di dare il buongiorno da parte della Addams non scalfì affatto Enid che, alzatasi dal letto, ripassò mentalmente quello che aveva intenzione di dire alla compagna di stanza.
“Buongiorno anche a te, Mercoledì” la voce di Enid era bassa e ancora impastata a causa del sonno. Come da copione non ricevette risposta dalla Addams impegnata a sistemare le coperte del proprio letto, più silenziosa che mai.
“Vado in bagno per prima” si preoccupò di comunicare Mercoledì e senza volgere mai lo sguardo verso la bionda dall’altra parte della stanza iniziò a camminare verso il bagno, ma Enid si mosse incautamente verso di lei portando così la Addams a fermare il suo passo, ma non a incrociare il suo sguardo.
“Ce l’hai con me per qualcosa, Mercoledì?”
Enid non attese convenevoli inutili dato che era abbastanza satura del comportamento assurdo di Mercoledì, più assurdo del solito.
Il silenzio pesò fra le due ma Enid era certa che Mercoledì avesse recepito non solo la sua domanda ma anche il suo fastidio ben evidente dal tono di voce col quale le si era rivolta.
“Allora?” la incalzò Enid, Mercoledì solo allora si concesse d’alzare rapidamente lo sguardo per incrociare gli occhi chiari della Sinclair.
“No” gli occhi di Mercoledì scapparono nuovamente da quelli di Enid e la risposta che la maggiore degli Addams aveva fornito alla sua compagna di stanza non era affatto soddisfacente.
Mercoledì si mosse in avanti diretta verso il bagno ma Enid, ancora una volta, le sbarrò la strada impedendole di proseguire.
La Addams alzò gli occhi al cielo sbuffando più nervosa che mai.
Enid era decisamente testarda.
“No? Allora perché mi eviti in ogni modo possibile e immaginabile?”
Mercoledì ascoltò rimanendo completamente impassibile tanto da dare l’idea che avesse ascoltato ma non avesse recepito il senso delle parole di Enid.
“E’ una tua impressione. Fammi passare altrimenti arriverò tardi a lezione” pragmatica e fredda Mercoledì si fece avanti arrivando a pochi centimetri da Enid, alzò il capo fronteggiandola infastidita più che mai.
Mercoledì Addams detestava stare troppo vicino alle persone e il suo palpabile nervosismo era ben espresso dalla rigidità – simile al rigor mortis – del suo corpo.
“Fammi passare, Enid.”
“Vorrei capire che cosa ti passa per la testa. Mi sembra di non conoscerti affatto…” Enid vacillò per un breve istante e Mercoledì la colpì là dove la compagna di stanza era più scoperta.
“Infatti tu non mi conosci, Enid.”
La bionda Sinclair sentì il cuore fermarsi per un lungo istante.
Mercoledì Addams aveva sospinto i suoi occhi neri nei suoi e nessuna emozione vi si poteva leggere al suo interno.
Le labbra di Enid erano serrate, avrebbe voluto risponderle a tono, non darle modo di averla vinta così semplicemente, ma la mente si rifiutò di elaborare un pensiero in risposta a quella sprezzante frase.
Davvero Enid non la conosceva?
Probabilmente non la conosceva bene come Mano o qualsiasi altro membro della sua famiglia, ma avevano condiviso un lungo periodo assieme ed esperienze che a detta di Enid avrebbero dovuto legarle ancora di più.
Da quella notte in cui Enid l’aveva salvata e la Nevermore aveva scampato un grave pericolo, Mercoledì era diversa.
Con una falcata laterale la Addams aggirò la Sinclair immobile sul posto abbandonandola ai suoi pensieri per raggiungere il bagno.
“Non sei tu…” sussurrò Enid a denti stretti ferita nel profondo.
Il confronto non aveva portato a una distensione del clima, ma solo ad ulteriori pensieri.
“Non sei affatto tu.”




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=4044858