Pensi mai a ciò che sarebbe potuto essere?
Dico a te, proprio a te che stai leggendo, che sfogli annoiato queste pagine.
Ti immagino mentre ti guardi allo specchio e confronti le rughe con la foto del passato.
Dico a te Signor x che in un giorno qualunque di un mese qualunque ti accorgi che la tua vita è passata
. Anzi non la vita ma l’occasione di una vita. Dico a te Signor x, tu sei chiunque e non sei nessuno .
Dico a te Signor x che sei cio` che saresti potuto essere e cio` che sei diventato.
Dico a te, sei proprio tu il Signor x.
Sei al bar è un giorno come tanti o almeno lo sembra, ma è un po` che ti osservo. Nel tuo abito griffato con le lunghe dita dalle unghie curate che stringono la tazzina del caffè americano che tanto ti piace. Ti osservo mentre attraversi la strada e ti immergi nel monocromatico mondo cittadino, gente tutta uguale che affrettata corre in ufficio, in fabbrica, strattona il figlio per il polso perché perde tempo. E` questo che ci manca? Il tempo ? oppure abbiamo perso la capacità di godercelo. Ignoriamo le stagioni, il sole che ci accarezza la pelle, la brezza marina che scompiglia i capelli ma l`importante è non perdere tempo. Ma sto divagando, torniamo a te che stai attraversando la strada, ti fermi un`istante e spendi il tuo tempo a guardare un uomo sporco e dalla barba incolta. Chissà da quanto tempo quel barbone ha fatto di quell`angolo di strada la sua casa ma non l’hai mai notato. Oggi si. Infili la mano in tasca e giochi con le monete. Vedo la tua incertezza. Il tuo sguardo nervoso sonda la folla, ti vergogni. Come se fosse un peccato aiutare qualcuno. Estrai la mano chiusa a pugno, un’ultimo sguardo e poi ti inchini. Le monete nel piattino, il sorriso dell`uomo ed il tuo cenno di saluto. Ti ho trovato, sei il mio Signor x.
|