Prefazione
Mi svegliai di
soprassalto agitata e con la fronte madida di sudore.
Il mio cuore batteva
all’impazzata e per qualche secondo rimasi
seriamente sorpresa dal notare di essere ancora nel il mio letto.
Era stato solo un sogno
ma era sembrato talmente reale.
In quel momento le note
di Clair de Lune -la mia sveglia- riempirono la
stanza. Avevo scelto questa suoneria proprio perché, dopo
aver letto Twilight, mi ero innamorata di quella melodia ed era un
musica
talmente sottile e dolce che mi sembrava perfetta per il mio
risveglio. Peccato che essendomi
svegliata di soprassalto, e poiché mi sentivo
ancora scombussolata dall’incubo, quelle note parevano essere
dello
stesso volume della musica da discoteca e così, come era mio
solito
fare, mi preparai per distruggere il cellulare con un perfetto gancio
destro.
<< AHIA!!!!
CAZZZOO! >>
Ma che cavolo ci faceva
il
muro
dalla parte sinistra del mio letto?
Mi ero paccata la mano,
ne ero sicura!
<< Bella,
cosa stai combinando? Ho sentito una botta forte! Dai alzati o rischi
di
perdere l’aereo. >>urlò qualcuno da
fuori la mia stanza.
….
…
…
Eh?
E questa chi era?
Da che mi ricordassi io
vivevo da sola.
<< Dai
Bella, se perdi l’aereo poi Charlie chi lo sente; muoviti!
>> e in quel preciso momento una piccola donna
magra e col viso dolce si sporse dalla porta << Ma sei
ancora nel letto? Su, preparati. >>
<<
A-arrivo.. >> Non so perché
le risposi, visto che non avevo idea di chi fosse quella
donna, ma l’unica cosa che volevo era che uscisse dalla mia
stanza.
Che poi c’era
un particolare che fino a quel momento mi era sfuggito… quella non era la mia
stanza.
Le pareti erano
verniciate
di una leggera tonalità grigia, tranne una che
invece era ricoperta da uno spesso strato di sughero a cui erano
attaccati tramite chiodini colorati milioni di foto, disegni, biglietti
e tanto altro.
Mi avvicinai a quella
parete e notai con sgomento che nelle foto ero
ritratta io con persone mai viste in vita mia.
Mi venne un capogiro
e mi sedetti sul letto.
Ok, un passo
indietro.. che era successo?
L’ultima cosa
che ricordavo era che la sera prima ero tornata a casa
tardi, avevo litigato con quel idiota di Daniel e per distrarmi mi ero
messa a leggere per la milionesima volta Twilight finchè non
mi ero
addormentata, probabilmente con il libro sulla faccia.
E adesso mi ero svegliata
e mi trovavo in questo
posto. Mi avevano rapita?
Possibile, ma poco probabile.
Poi mi ricordai quello
che aveva detto quella strana donna.
"Prendere un aereo".
"Andare da Charlie".
E mi aveva chiamata "Bella".
No, non era possibile.
No, no… era proprio da escludere!
<< Bella,
per favore dobbiamo andare. Charlie se la
prenderà con me se perdi l’aereo per Seattle!
>>
Oddio…
Ma che era successo?!
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