Cittā d'acqua

di ichigo996
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<<Fratello?>> chiese una voce femminile, la quale si affacciò da una porta che era alla fine di un tunnel, la quale illuminava l’uomo a fine di esso. <<Sei tu? Cosa ci fai qui?>> Chiese ancora la ragazza dalla pelle squamata verde e blu. Aveva addosso una felpa lunga, che coprivano i pantaloncini sotto essi. Si avvicinò al re Riccardo e l'uomo notò il suo volto preoccupato per quella vista improvvisa. <<Il tuo braccio? Cosa ti è successo?>> 
<<La missione è fallita sfortunatamente mia cara Kaila>> Disse il re mentre si teneva il braccio. La guardò negli occhi viola e le accarezzò i capelli rossi come il fuoco, i quali erano corti e ondulati. <<Perdonami se ho interrotto la tua nuotata.>> Mormorò l'uomo sorridendo alla sorella, la quale scosse la testa per dire no e lo guardò leggermente imbarazzata.
<<L'importante è che non ti è accaduto nulla di grave e fortunatamente il braccio si può guarire.>> Sussurra mentre lo sostiene con le proprie braccia portandolo verso la stanza illuminata. Non appena entrati nella stanza, la prima cosa che si notava, era la quantità enorme di libri sparsi per terra e su diversi tavoli con accanto tante piccole pietre color verde. La ragazza fece sedere l'uomo su una sedia di legno e lo guardò, prese poi una delle pietre portandola all'uomo che la strinse forte nella mano infortunata con un po' di fatica a causa del dolore che stava provando. Probabilmente la principessa gli aveva lussato il braccio o addirittura rotto l’avanbraccio, cosa comprensibile dato che aveva acquisito una forza sovraumana. Il re chiese gli occhi e si concentrò ispirando ed espirando lentamente fino a quando la pietra non si s'illuminò improvvisamente rilasciando alcuni fasci di luce azzurra, che s’irradiarono per tutta la stanza. I raggi erano così caldi che fece asciugare immediatamente il corpo di Kaila, mostrando la sua pelle olivastra e facendo cambiare persino il colore dei suoi bellissimi occhi viola in verdi. I capelli bagnati, che erano bagnati ed ondulati, divennero dei bellissimi boccoli rossi fiamma. Non appena la luce si estinse, il re si alzò dalla sedia ed iniziò a muovere il braccio. 
<<Dannazione a quella ragazzina...>> Disse mentre si guardava la mano, dopo si guardò in giro in cerca di qualcosa. La ragazza comprese e prese degli occhiali da sopra un libro portandoglieli.
<<Ecco i tuoi occhiali.>> Disse la ragazza porgendoglieli. L'uomo li prese dalle mani della sorella delicatamente e li mise. 
<<Grazie cara.>> Disse gentilmente il re accarezzandole poi una guancia.
<<Tua figlia ti ha fatto questo? È diventata più forte del previsto fratello, vero?>> Disse Kaila guardando il dottore con aria preoccupata.
<<Credo di essere la causa di quello che mi ha fatto. Del resto, è umana ed ha emozioni molto forti rispetto a quelli azulliani, che sono almeno un quarto di quelli dei terrestri.>> Mormorò il dottore guardandola e poi si mise a pensare ad una possibile supposizione per quel cambiamento nella figlia. <<Penso che i suoi geni siano in qualche modo compromessi con altri tipi, il che è molto strano. È come se non solo avesse i geni azulliani ed umani, ma anche un altro tipo di geni che si sono sviluppati con l'avanzare del tempo.>> Disse riflettendo sulla questione molto seriamente. <<Kaila abbiamo ancora una provetta recente del sangue di Marina?>> Chiese l'uomo andando verso lo schermo gigante davanti sé e cercando in una delle cartelle presenti su di esso. La ragazza si diresse verso una delle pareti metalliche, che tramite una maniglia aprì, rivelando un enorme frigo con diversi sacchetti e fialette con diversi liquidi di diversi colori. Prese una di esse con un liquido rosso fuoco e lo portò all'uomo che stava vedendo uno degli ultimi risultati genetici della principessa. 
<<Eccola qua.>> disse la ragazza porgendo la fialetta. Il re la scosse un pochino e poi verificò la data. 
<<Mettila nella macchina per il testo genetico.>> Ordinò l'uomo alla ragazza, che immediatamente la mise nella macchina, come ordinato dal fratello. <<Questa è la registrazione dell'ultimo test genetico, che risale a quando Marina aveva sei anni. Ora vediamo se il suo codice è cambiato.>> Disse il re, aspettando impazientemente che i risultati caricassero. Dopo qualche secondo, i dati furono scaricati e comparvero sullo schermo.
<<Ma cosa…>> Sussurrò Kaila estremamente sbalordita dal risultato. Sulla sinistra c'era il test genetico vecchio mentre sulla destra quello recente. 
<<Ci sono dei geni non azulliani e nemmeno...umani, ma quando si sono modificati?>> Chiede mormorando il re, confuso per la situazione. Aveva ordinato a Gloria di prelevare il sangue e glielo portò nella provetta che le aveva dato. Quei dati erano per metà azulliani e per metà umani, ma non si spiegava come fosse possibile quell’avvenimento.
<<Fratello, credo di aver già visto quei tipi di geni... penso sia->> 
<<Johd...>> Disse l'uomo interrompendo la ragazza. <<Non è possibile. Ho controllato bene i geni della regina...erano normali geni umani...>> Mormorò l'uomo sconvolto. <<DANNAZIONE!>> Urlò l'uomo prima di dare un forte pugno alla scrivania, per poi alzarsi dalla sedia e romperla. <<SONO OVUNQUE! HANNO STERMINATO IL NOSTRO POPOLO ED ORA HANNO FATTO QUESTO!>> Continuò a urlare prima di rompere con il pensiero dei bicchieri. La ragazza si spaventò ed abbracciò l'uomo facendolo calmare.
<<Fratello ti prego...fermati...>> Mormorò con voce tremante e guardandolo con occhi pieni di lacrime. L'uomo si fermò improvvisamente abbracciando Kaila, che tremava come una foglia spinta dal vento costante.
<<Perdonami piccolina, non volevo farti ricordare il passato.>> Sussurrò il re con occhi lucidi. La ragazza lentamente si tranquillizzò, grazie anche al respiro lento dell’uomo la quale si addormentò fra le braccia del fratello. La sollevò piano per non svegliarla e la prese in braccio come una bambina piccola portandola poi, nella sua stanza, dove c’era un letto enorme fatto di foglie enormi intrecciate fra loro e alcune piume viola enormi, che appartenevano sicuramente ad una razza di uccelli azulliana di nome Draghen. Non appena la stese sul letto, la guardò e sorrise triste, accarezzandole e spostandole alcune ciocche di capelli ricci sul viso in maniera delicata.
<<Ti prometto che i Johd moriranno una volta per tutte, a costo della mia stessa vita sorella cara.>> Sussurrò piano prima di dare un bacio sulla fronte alla ragazza, che dormiva tranquilla.
Ritornò nel laboratorio principale e guardò nuovamente i geni della figlia. <<Non è possibile. Come può avere un venticinque percento di geni Johd e venticinque percento geni umani. Dovrebbero essere metà umani e metà azulliani, non possono essere comparsi dal nu->> mormorò fermandosi e andando a guardare i dati genetici della regina Gloria e quelli della principessa Gwen. <<Dannazione, mi hanno fregato...>> Mormorò guardando i dati e notando che erano perfettamente copiati da quelli di un'altra principessa della colonia europea. C'era quindi una possibilità che i geni della regina Gloria e quelli della principessa Gwen fossero misti con quelli Johd.
Non credeva ai propri occhi. Marina era un misto pericoloso, ma ancora non si spiegava come fosse possibile che i geni Johd fossero comparsi solo ora. Purtroppo, però non aveva strumenti adatti a rivelare meglio questo mistero, o meglio rompicapo. Il fatto che lo faceva riflettere maggiormente era il fatto, appunto, di come fosse possibile che la regina avesse dei geni Johd. Doveva essere una diretta discendente di quel popolo che odiava con tutto sé stesso, ma non si spiegava assolutamente come fosse possibile. Sapeva benissimo la storia degli umani e come fossero stati cacciati dal loro pianeta, la Terra, ma non si spiegava assolutamente come la percentuale dei geni alieni fosse così alta. Erano passati trecento anni e i geni di quel popolo sarebbero dovuti scomparire da tempo. L'unica soluzione certa a quel mistero, era che ci fosse uno Johd nella colonia Europea e che, quindi, non era l'unico impostore. Questo cambiava il tutto, e cambiava anche il suo piano per la sua vendetta nei loro confronti, ma in certo sento poteva cogliere la palla al balzo uccidendo l’impostore Johd. La sua seta di vendetta era arrivata ad un livello completamente diverso da quello che era in passato. All’inizio non voleva ucciderli, ma semplicemente fare in modo di ricevere delle scuse ed umiliarli pubblicamente per aver fatto quelle cose orrende. Del resto, quello che era successo al suo popolo era molto simile ad un fatto storico terrestre.
Riccardo, o per meglio dire Kaiden, era lì da tempo ed aveva visto gli umani arrivare sul suo pianeta, devastato dai Johd e dalla loro brama di potere, i quali avevano ridotto un intero popolo schiavo e poi sterminato.
Azullia quando Kaiden era giovane, ovvero cinquecento anni fa, non era così. Era più vivace e non era un pianeta completamente circondato dall’acqua, anzi era il contrario. Vi erano enormi foreste rigogliose con migliaia di specie animali diversi, e per sfruttare in maniera positiva, senza intaccare la natura del pianeta, le città vennero costruite sia in superficie che negli oceani e proprio per questo gli azulliani potevano respirare sia sott'acqua che sulla terra ferma. L’intelligenza, come anche la tecnologia era molto più avanzata rispetto a quella Johd, la quale forse era motivo per il quale gli alieni in questione non si sentivano minacciati in alcun modo dagli azulliani. Il popolo del pianeta non aveva mai sentito l’esigenza di contrasti fra di loro per il potere o per determinare confini geografici, forse anche per questo non c’erano armi per contrastare gli invasori alieni. Si sentivano un unico popolo, usavano una singola lingua e non vi erano città principali o sovrani, ma un concilio di anziani del pianeta, che aveva scritto e fatto poi successivamente votare il popolo, delle leggi eque per tutti. Veniva chiamato il concilio solo in pochi casi e in tutti gli anni che aveva vissuto Kaiden su Azullia, aveva assistito ad una sola riunione degli anziani. Non vi era moneta ma solo scambio di prime necessità, un po’ come il baratto terrestre durante l’antichità. Vi era pace prima che i Johd arrivassero sul pianeta, ed era stato proprio Kaiden a convincere il concilio degli anziani a dare una possibilità agli alieni.
Kaiden fu il primo a dare il benvenuto agli alieni che erano sbarcati sul pianeta con buone intenzioni. All’epoca era un ragazzo e studiava per diventare uno scienziato del pianeta. Non appena i Johd gli dissero del problema di Azullia chiese una riunione degli anziani per discutere la gravità della situazione. Gli alieni avevano convinto il popolo azulliano che ben presto il pianeta sarebbe morto a causa dell'inquinamento dovuto alle pietre che stavano arrivando sempre più in profondità, verso il nucleo del pianeta e che sarebbe esploso in pochi anni a causa del contrasto tra i materiali. L’azullite era un materiale che serviva solo alla costruzione delle città e agli oggetti agricoli, per questo motivo non veniva estratto in grandi quantità. Quello che però gli Johd non sapevano era che la pietra era uno strumento di guarigione per il popolo e che era uno dei motivi per cui le loro cellule non invecchiavano rapidamente ma lentamente.
Così con l'aiuto dei Johd, gli azulliani scavarono e cercarono di estrarre tutto l'azullite presente nell’entroterra. Ma ben presto Kaiden scoprì lo scopo principale dei Johd. L'azullite era un ottimo materiale con cui costruire ottime armi e potenziare le loro navi spaziali, e lo scopo primario era quello di distruggere un pianeta appartenente ad un sistema diverso da quello di Azullia, la Terra.
Scorpì, inoltre, che quello non era il primo pianeta su cui sbarcavano. Furono su altri due pianeti di altri sistemi e galassie, rendendo schiavi i popoli, rubando i materiali utili e poi sterminando la civiltà su di essa. In quel momento Kaiden cercò di avvertire gli anziani del loro infausto futuro, ma non gli credettero. Erano completamente stati soggiogati dagli alieni e dalle loro parole convincenti, del resto il concilio voleva solo proteggere il pianeta ed aiutarlo a ritornare come prima. Così di nascosto Kaiden cercò informazioni su questa Terra e notò che il suo popolo non era sviluppato tecnologicamente come quello azulliano o Johd, ma aveva un potenziale come futuro nemico a causa della qualità e quantità di materiali che possedeva il pianeta. Ora come ora quel pericolo lo comprendeva in pieno; i terrestri erano un popolo che si era sviluppato molto in fretta partendo da quelle che erano armi per cacciare fatte con semplici pietre, ad armi di diversi tipi che potevano distruggere città o popoli interi. Quando studiò dai libri di storia umana le diverse guerre, notò l'evoluzione repentina di quelle armi che sembrava inoffensive ma che molti popoli alieni non avevano, tra cui appunto i Johd. Le risorse terresti erano maggiori e diverse rispetto a quelle di altri pianeti. Il plutonio era un materiale dieci volte più pericoloso dell'azullite, che era una mera pietra in confronto ai materiali terrestri. Il pianeta non aveva innumerevoli risorse necessarie per un possibile annientamento di una specie, la sola azullite non bastava.
Una volta che tutta l'azullite venne estratta, il livello dell'acqua aumentò anno per anno, questo significava solo una cosa: che il pianeta stava morendo davvero, ma per colpa dell'estrazione continua di quella pietra e che l’azullite aiutava il pianeta a vivere. Una volta fatto ciò, i Johd obbligarono gli azulliani a costruire armi tecnologicamente avanzate e che fossero facili da usare. Inoltre, chiesero persino di progettare una navicella con lo stesso materiale delle armi, convincendoli che li avrebbero salvati e portati in un pianeta migliore di quello. Ma non successe.
Il popolo di Azullia venne sterminato da quelle stesse armi che avevano costruito, che anziché guarire uccidevano una civiltà innocente e pacifista. Gli unici sopravvissuti furono, appunto, Kaiden e Kaila, i quali fuggirono salvandosi a quel genocidio. Le città vennero rase al suolo e distrutte, non lasciando neppure un segno di quella popolazione che aveva vissuto quegli ultimi cento anni in totale schiavitù.
Negli anni successivi i fratelli cercarono di stabilizzare il pianeta al loro meglio facendo di tutto per non far morire Azullia. Fecero delle ricerche sull’azullite e su come crearne una quantità necessaria per far sopravvivere il pianeta. A quanto pare era necessario solamente rimettere sotto la superficie alcune pietre e la natura avrebbe fatto il suo corso. Scoprirono inoltre che il contatto costante con quella pietra aveva fatto in modo che i loro corpi incorporassero il suo potere curativo e che quindi il suo popolo sacrificandosi, aveva contribuito a stabilizzare il pianeta.
Dopo pochi anni da quella guarigione del pianeta, arrivarono i terrestri su Azullia, facendo di nuovo nascondere i due fratelli nei fondali del pianeta temendo il ritorno dei Johd, a causa delle navicelle con cui gli umani sbarcarono sul pianeta. Kaiden ritornò in superficie per capire chi fossero e notò una specie diversa dai loro carnefici ed immediatamente li identificò come umani, grazie a quello che aveva appreso dai dati degli alieni. L’azulliano si chiese come fosse possibile che il popolo terrestre fosse sopravvissuto al massacro e come soprattutto fosse stato possibile arrivare con le stesse navicelle dei Johd.
Non appena si insidiarono sul pianeta, il suo aspetto simile a quello umano lo fece confondere perfettamente con il popolo terrestre. Fortunatamente durante gli anni aveva sviluppato meglio i suoi poteri psichici; quindi, grazie ad essi poteva controllare i ricordi e memoria delle persone delle colonie spacciandosi per qualcuno di umano. Kaiden la prima volta si spacciò per un ingegnere, dopo poco notò che gli umani invecchiavano troppo precocemente e quindi dovette darsi per morto più volte negli anni e ritornare sessant'anni dopo spacciandosi per un biologo. Grazie alle sue conoscenze da scienziato del pianeta aveva insegnato a molti biologi delle colonie molto sul pianeta senza entrare troppo nei dettagli, e scrisse infine un libro con le informazioni basilari della flora e della fauna di Azullia.
In qualche modo Kaiden non era contro gli umani, anzi voleva capire come fossero sopravvissuti ad un popolo alieno che voleva in realtà sterminarli completamente. Quando ritornò nuovamente dopo sessant’anni, si insediò nella colonia europea e questa volta puntò più in alto; volle diventare un principe, per capire meglio il mistero che c'era dietro a quell'approdo degli umani sul suo pianeta. Fino a quel momento come semplice ingegnere e biologo, i dati sull’approdo degli umani su Azullia erano dati estremamente riservati. Grazie al suo grado di principe, apprese la storia del popolo terrestre e ne rimase un po' sorpreso e soprattutto stranito, ma non volle indagare ulteriormente, il che in un momento simile, era un male. Il suo scopo cambiò e il suo pensiero, in quel momento, era voler sterminare i Johd e l’unico modo era quello di creare un umano con le caratteristiche azulliane, e per farlo cercò ed analizzò i geni migliori e con più possibilità di creare quella combo distruttiva. Quando trovò la principessa Gwen, tentò di ipnotizzarla ma non riuscì nell'intento. All'inizio fu una cosa molto strana, non chiedendosi come fosse possibile e non indagando ulteriormente sulla questione. Ma poi Kaiden si innamorò di Gloria e del suo carattere buono. La donna non era come la sorella e i due parlavano spesso scambiando parole durante i diversi eventi fra reali e fu in quel momento che decise d'ipnotizzarla per fare in modo di non farla sfuggire dal suo scopo primario. Non si era mai intrufolato nei suoi ricordi e quindi non era a conoscenza dei sentimenti per il principe Minho, se avesse saputo id tutto ciò, avrebbe lasciato perdere e avrebbe cercato qualcuno di meglio. Kaiden sapeva soltanto in parte quello che provava la futura regina, ma la grande informazione, utile al suo scopo principale, era dell’immenso legame fra le sorelle, e, quindi, per renderla debole in qualche modo ipnotizzò i genitori della ragazza, cacciando la sorella in un'altra colonia e piano piano insediandosi nella sua mente per manovrarla meglio. Non voleva farle del male e non era quello il suo intento, ma lentamente la sua fame e sete di vendetta aumentò. Diventò violento nei confronti del figlio e della figlia. Probabilmente stando a contatto con i terrestri era diventato un vero e proprio umano, con emozioni troppo forti, che un azulliano non possedeva.
Kaiden sentì dei passi avvicinarsi e si guarda dietro. 
<<Ehi sei sveglia? Scusa per prima.>> Disse alzandosi ed abbracciandola, sentendo poi la sorella ricambiare quel caldo abbraccio.
<<Tranquillo fratello, mi sarei arrabbiata anche io se i miei piani fossero stati rovinati da chi ha fatto del male alle persone che amavo ed a proposito di persone che amiamo...fratello posso proporti una cosa? Forse sarà ardua e contrastante con il nostro piano ma...credo che dire la verità a tua figlia sia un bene.>> Propose Kaila insicura se quel piano fosse buono o meno. <<Inoltre dobbiamo trovare quel portale, e forse l'unica che può fare questa cosa è proprio Marina.>>
<<Assolutamente no. Credo sia la peggiore proposta che il tuo cervello ha creato. >> Disse l'uomo aggiustandosi gli occhiali. <<Kaila, ti rendi conto che se mai ritornassi nella colonia verrei arrestato e probabilmente ucciso da Marina?>>
<<Proviamoci, insieme. Siamo gli unici rimasti del nostro popolo e Marina fa parte di quello che rimane della nostra specie, capirà sicuramente la situazione in cui ti sei trovato e soprattutto cosa ti è accaduto.>> Dice guardando il fratello.
<<Non è la sola. Anche Zach ha i nostri geni e credo che lui mi odi profondamente e non posso minimamente non dargli ragione. Ho abusato della mia violenza nei suoi confronti sin da quando era piccolo.>> mormora sospirando. <<Ho ucciso la madre del suo migliore amico e quasi ammazzato lui.>>
<<Fratello...sappiamo benissimo chi è il vero assassino...>> Disse la sorella guardando Kaiden. <<Non mi dire che gli hai detto che sei stato tu?>>
<<Si, tanto davanti ai loro occhi rimarrò un assassino Kaila. Apparirò come un deviato, come qualcuno che ha tentato di uccidere le persone e soprattutto che ha manipolato la mente delle persone delle colonie.>> Controbatté l'uomo sospirando.
<<Fratello ascoltami.>> Disse la ragazza guardandolo dritto negli occhi. <<Tutto quello che hai fatto fino ad ora è perfettamente comprensibile se si raccontasse la verità e la storia principale, e siccome loro non la conoscono forse è il caso di farlo.>>
<<Non credo sia il caso...>> Mormorò quasi sconfortato dalla situazione. 
<<Allora spieghiamolo insieme. Abbiamo prove su tutto quello che è accaduto.>> Disse la sorella, che senza alcuna esitazione andò verso il computer e mise tutti i dati in un dispositivo portatile. <<Andiamo a raccontare tutta la verità su quello che ci è accaduto e soprattutto andiamo a scoprire chi è il nostro nemico vero nella colonia.>> Disse Kaila agguerrita.




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