...
Si erano fermati al primo
porto che
avevano trovato sulla loro strada perché necessitavano
assolutamente di provviste, sulla Revenge non era rimasto
più
nessuno e dopo essersi occupati dei doveri ognuno si poté
godere
qualche ora libera concessa dai capitani, Stede aveva trovato una
spiaggia libera e deserta e supportato da Edward avevano deciso di fare
una piccola festicciola e mangiare tutti insieme per festeggiare la
buona sorte che li stava accompagnando ormai da parecchio tempo.
Visto che faceva caldo e il sole era alto nel cielo molti di loro
decisero di correre in mare e farsi un bel bagno, l'acqua era
splendida, così chiara da poter vedere il fondo e
distinguere
ogni conchiglia e pietruzza colorata, Stede si tirò su i
pantaloni al ginocchio e si avvicinò al bagnoasciuga
lasciando
che le onde si infrangessero sui suoi piedi rinfrescandoli, venne
presto raggiunto dal suo co-capitano e ormai anche compagno di vita che
gli posò una mano sulla spalla.
<< Entriamo? >>
Bonnet si irrigidì al solo pensiero.
<< Oh no, preferisco rimanere qui, ma tu va pure.
>>
Edward gli lanciò uno sguardo confuso, ormai aveva imparato
a
capire quando quel bel pirata dai lineamenti buoni aveva qualcosa che
non andava.
<< Tu non vieni? Se ben ricordo non abbiamo mai fatto il
bagno
insieme, sarebbe divertente, prometto che non ti faccio scherzi
>> ridacchiò provando ad alleggerire qualsiasi
peso o
pensiero si stesse portando addosso il suo compagno, ma Stede si
limitò a sospirare e abbassare le spalle.
<< In realtà io...non posso farlo
>> confessò
arrossendo e voltandosi verso Barbanera con le guance arrossate.
<< Perché no? >>
<< I-Io...Non so nuotare >> disse e fu come
togliersi un peso dal petto.
<< Oh... >> fu la risposta di Edward.
<< Sì lo so è stupido, sono un
capitano di una nave pirata e...- >>
<< In realtà molti pirati non sanno nuotare
>> gli
disse il suo compagno con un sorriso comprensivo sul volto, Stede era
il solito, credeva sempre di essere il peggio di tutti e una vergogna
in qualsiasi cosa facesse, quando si perdeva in quei pensieri toccava a
lui riportarlo a galla facendogli capire che non era così
diverso da tanti altri pirati che si imbarcavano e che era migliore di
molti, anzi per lui era in cima alla lista.
<< Davvero? Come è possibile? >>
domandò corrugando le sopracciglia dorate.
<< Alcuni di noi si imbarcano quando sono dei semplici
ragazzini
che non hanno ancora imparato a nuotare, mentre ad altri non interessa
e pregano solo di non affondare. >>
<< Ti piacerebbe imparare? >> chiese poi,
Stede lo
fissò per alcuni istanti poi guardò l'orizzonte,
il cuore
gli batteva all'impazzata.
<< Sì >> sussurrò, Ed
sorrise.
<< Posso insegnarti io se vuoi. >>
Nella mente del biondo qualcosa scattò facendo tornare a
galla
varie immagini che aveva nascosto in un angolo del suo cervello dove
non potevano fargli male.
<< Che c'è? Ho detto qualcosa di sbagliato?
>>
domandò Barbanera preoccupato del cambio d'umore che aveva
visto passare sul volto del suo fidanzato.
<< No è che...E' la seconda volta che qualcuno
si offre di
insegnarmi, e la prima non è andata molto bene
>>
spiegò torcendosi le dita delle mani in un gesto nervoso,
gli
era presa la paura irrazionale che se Edward avesse cominciato a
insegnargli poi sarebbe scomparso anche lui.
<< Era un cattivo insegnante? >>
<< No anzi, ma lui è...semplicemente sparito.
>>
Alla parola "lui" Barbanera si era impensierito, chi era costui? Un
semplice insegnante o per Stede aveva rappresentato qualcosa di
più.
<< Avevi una cotta per lui? >>
domandò a bruciapelo,
meglio essere schietti in queste cose si era sempre detto, il povero
pirata gentiluomo assunse tutti i colori del rosso.
<< No Ed, era poco più grande di me,
avrà avuto sì e no quattordici anni!
>>
<< Oh bè...e tu quanti ne avevi?
>> chiese tentando
di nascondere il sollievo che aveva immediatamente provato dopo quella
spiegazione.
<< Dodici...Mi vergognavo da morire ma lui è
stato così gentile con me. >>
Edward sorrise e allungò una mano.
<< Ti fidi di me Stede? >>
Il biondo deglutì, certo che si fidava, ma la paura era
grande.
<< Non devi temere, una volta ho nuotato con i delfini,
quindi sei in buone mani. >>
Bonnet lo fissò in credulo, deglutì poi
riaprì la bocca, ricordava bene quella frase.
<< Qualcuno mi ha già detto una cosa del
genere >> disse più a se stesso che a lui.
<< Oh sai a volte capita di trovarsi...- >>
<< Ed... >> mormorò guardando un
punto lontano, perso in chissà quale ricordo.
<< Eh? >> domandò l'altro
confuso, Stede a quel
punto lo guardò come se lo avesse conosciuto da sempre, e in
quello sguardo c'era quel ragazzino dodicenne che non aveva mai smesso
di aspettarlo.
<< Ed >> possibile riuscisse a dire solo
quello?
<< Dimmi, io non...- >>
<< Sei tu >> disse faticando a trattenere
le lacrime, il suo cuore stava per scoppiare.
<< Io cosa? >> Barbanera era sempre
più confuso.
<< Devo farti vedere una cosa! >>
esclamò prima di
prenderlo per mano e correre via verso la nave, Edward non capiva cosa
stesse succedendo ma lo seguì comunque, si fermarono davanti
alla libreria, Stede sembrava davvero euforico, le sue pupille
svettavano svelte tra quei volumi scrutandoli uno a uno, il volto si
illuminò quando trovò quello giusto, lo prese
aprendo la
copertina, dentro spiccava un piccolo fiore essiccato, conservava
ancore delle lievi sfumature violacee ma era praticamente tutto
marroncino dorato.
<< Tienimelo un attimo >> disse passando il
volume al suo
compagno, poi si rimise a cercare, afferrò un libro di
botanica
e aprì alla pagina giusta dove faceva bella mostra di
sé
un bellissimo fiore viola, era solo un disegno ma era fatto molto
bene, Edward spostò lo sguardo da quello all'originale.
<< E' lo stesso >> spiegò il
pirata gentiluomo.
<< Quando eri piccolo non ti è mai capitato di
insegnare a qualcuno a nuotare? >> domandò
speranzoso.
Barbanera ci pensò su.
<< Sì...forse una volta. >>
Il sorriso di Stede si accese.
<< Ricordi qualcosa? >>
Edward si sforzò di scavare a fondo nella memoria e qualche
immagine sbiadita cominciò a risalire facendogli riemergere
chissà per quale motivo il colore giallo, un sorriso dolce e
il
sole ma non sapeva come collegare questi indizi tra loro.
<< Era un bambino ma non ho mai saputo il suo nome
>> disse guardando altrove mentre si concentrava a
pensare.
<< Io non conosco il nome completo del ragazzino che ha
aiutato
me >> confessò Stede, ormai certo su chi si
trovava davanti a
lui, Edward lo fissò forse più incredulo che
incerto.
<< Riesci a descriverlo? >>
domandò Bonnet.
<< Non lo so Stede...è passato così
tanto tempo
>> rispose arricciando le sopracciglia, ma poi vedendo il
volto
speranzoso del suo compagno decise di provarci non volendo deluderlo.
<< Lo superavo in altezza credo e aveva i capelli castano
chiaro, no biondi sì erano biondi e poi... >>
<< Poi? >> lo incalzò il pirata
gentiluomo.
<< Abbiamo visto dei fiori, assomigliavano proprio a
questo >> disse indicando il disegno.
<< Io gliene ho messo uno tra i capelli >>
gli
raccontò Stede trattenendo il sorriso, Edward di rimando si
toccò il lato dell'orecchio dove molti anni prima c'era
stato un
fiore.
<< Proprio lì >> disse il biondo
ormai faticando a
trattenere la commozione, Barbanera a quel punto lo guardò.
<< Non posso crederci >> i suoi occhi scuri
lo fissavano
tentando di riconoscere nell'uomo che aveva davanti quel piccolo ed
esile ragazzino.
<< Come si chiamava? >> domandò
Barbanera sentendo che gli
serviva la prova definitiva a quella coincidenza che sembrava essere
troppo bella per essere vera.
<< Ed...si chiamava Ed >> rispose con
l'emozione nella voce.
Edward chiuse il libro e lo posò sullo scaffale, le lacrime
luccicavano negli occhi, Stede fece lo stesso con il suo e si
avvicinarono contemporaneamente l'uno all'altro, piano, come se
avessero paura che il sogno potesse infrangersi di colpo, Barbanera gli
posò una mano sulla guancia, tremava.
<< Sei tu, non posso crederci che sei veramente tu
>> la voce si incrinò, si morse il labbro
inferiore.
<< Ti ho aspettato tutto il pomeriggio >>
confessò Stede con gli occhi lucidi.
<< E ho deciso di conservare quel fiore perché
una parte
di me sapeva che ti avrei rivisto >> continuò
sorridendo,
una lacrima scivolò via andando a scontrarsi sulla mano di
Edward, lui sorrise anch'esso con gli occhi pieni di lacrime.
<< Mi dispiace io...Sarei voluto venire ma...
>>
<< Che cosa è successo Ed? >>
Barbanera deglutì sentendo il petto pesante.
<< Ricordi l'ultima volta che ci siamo visti?
>>
Bonnet annuì.
<< Quella notte ho...ucciso mio padre. >>
<< E poi troppo sconvolto per ciò che avevo
fatto mi sono
nascosto sulla prima nave che mi è capitata a tiro, la
mattina
dopo ho scoperto a chi apparteneva, era la nave di Hornigold ed era
già salpata quando mi sono svegliato. Lui mi ha trovato e ha
deciso di tenermi come suo erede, anche se la possibilità di
scappare me l'ha data. Quando ci siamo fermati in un porto lui ha
ordinato a tutti di scendere lasciando solo me, io però mi
vergognavo troppo per tornare da mia madre e così sono
rimasto.
>>
Il pirata gentiluomo ascoltò quella storia con il cuore in
gola,
incapace ancora di credere a quello che stava accadendo, di trovarsi
davanti a quel bambino ormai cresciuto che era stato così
buono
e che aveva considerato suo amico anche se si conoscevano da pochissimo.
<< Oh Ed...mi dispiace così tanto
>> disse, poi
incapace di resistere ancora lo abbracciò stringendolo forte.
<< Avrei tanto voluto tornare Stede, eri l'unico ad
avermi trattato come una persona >> singhiozzò.
<< E tu sei stato l'unico vero amico che abbia mai avuto.
>>
Edward si scostò di poco asciugandosi le lacrime.
<< Sei arrabbiato? >> gli domandò
Stede scosse la testa.
<< Come potrei esserlo? Sono solo felice di averti
ritrovato >> disse prendendogli le mani.
<< E ancora non riesco a crederci totalmente che quel
ragazzino
sei tu >> continuò il biondo baciandogli poi
le nocche,
Barbanera sorrise sentendosi più leggero, gli sembrava quasi
di
poter volare da quanto era felice.
<< Credevo ti fossi stufato di me, per questo non eri
venuto
>> confessò titubante, ma Edward gli prese il
viso tra le
mani.
<< Stede non avrei mai potuto stufarmi di te, mi piacevi
tantissimo, sei stato l'unica parentesi felice della mia infanzia.
>>
<< Peccato sia durato così poco, ma adesso
siamo qui, di
nuovo insieme >> disse Stede avvicinandosi per baciarlo,
il suo
compagno ricambiò all'istante assaggiando quelle belle
labbra che
sembravano avere un sapore diverso ogni volta che le toccava.
<< Ed? >>
<< Sì? >>
<< Ti va di insegnarmi a nuotare? >>
<< Con vero piacere capitano >> rispose
Edward baciandolo,
poi ridacchiarono e si avviarono all'esterno per tornare alla spiaggia.
<< Però sono un po' deluso che non avessi una
cotta per me. >>
Stede gli abbracciò un fianco pizzicandolo leggermente.
<< Sciocco, non prendermi in giro. >>
<< Dico davvero >> disse Barbanera
fermandosi di fronte a lui con un'espressione furbetta sul volto.
<< Bè se ti può consolare Edward
Teach adesso
non ho solo una cotta, ma sono follemente innamorato di te, e non ho
paura a dirlo perché è la verità. Ti
amo
così tanto che non riesco più a immaginare la mia
vita
senza di te. >>
<< Stede. Mi vuoi fare piangere cazzo >>
mugugnò spingendo la fronte su quella del biondo.
Il pirata gentiluomo si alzò in punta di piedi per baciargli
il naso.
<< Solo se posso asciugarti le lacrime con i miei baci.
>>
Edward a quel punto premette le labbra sulle sue.
<< Ti amo anch'io cazzo. >>
<< Sarebbe un tantino imbarazzante a questo punto se non
fosse così >> ridacchiò Stede.
Si sorrisero e tornarono alla spiaggia tenendosi per mano, passarono il
resto del pomeriggio nell'acqua bassa a esercitarsi, il biondo era un
ottimo allievo ma ogni tanto si lasciava distrarre dal corpo bronzeo
del
suo
fidanzato incantandosi a osservare quei lineamenti per lui perfetti,
cicatrici e tatuaggi rappresentavano solo un valore aggiunto ma i suoi
sogni ad occhi aperti venivano ogni volta bruscamente interrotti da una
cascata d'acqua che gli finiva sulla faccia.
<< Edward! >> gridò asciugandosi
inutilmente con la mano e spostandosi i capelli all'indietro.
<< Ti eri di nuovo perso amico >> lo
rimproverò il compagno ridacchiandosela.
<< E' solo colpa tua, se non fossi
così...così >> si morse le labbra
rosee e lucide.
<< Così come
Stede? >>
domandò avvicinandosi con quelle dannate goccioline d'acqua
che
scintillavano lungo l'intero corpo, il pirata gentiluomo
rabbrividì deglutendo un gemito che sarebbe stato
decisamente
inopportuno, ma Edward gliela leggeva negli occhi quella fame che era
anche la sua, lo prese per i fianchi tirandolo in un bacio salato e
caldo.
<< Voi due idioti volete venire fuori o no?
>> gridò la voce del primo ufficiale dalla
spiaggia.
<< Se non ve ne siete accorti sta per venire
giù il cielo! >>
I due capitani si staccarono di malavoglia, osservarono le nuvole che
effettivamente non promettevano nulla di buono, e dire che
poco
prima c'era un sole che spaccava le pietre, Stede aveva una strana
sensazione ma non ebbe modo di darle peso perché il suo
fidanzato lo illuminò con il suo sorriso più
bello.
<< Continuiamo sulla nave? >>
domandò con un brivido nella voce.
<< Cosa di preciso? Che mi insegni a nuotare o altro?
>> chiese con malizia il biondo, Barbanera lo spinse in
acqua.
<< Idiota >> ridacchiò
aiutandolo ad alzarsi poi rispose.
<< Ovviamente il resto >> soffiò
sulle sue labbra.
<< VOLETE MUOVERVI ACCIDENTI! >>
strillò Izzy
<< Andiamo prima che gli scoppi il cuore >>
disse con una
lieve ilarità Bonnet facendo ridere il suo compagno, quando
uscirono il primo ufficiale gli tirò addosso due asciugamani
<< Copritevi per l'amor del cielo >>
ringhiò e loro ridacchiarono iniziando ad asciugarsi.
Una volta indossati gli indumenti si avviarono verso la nave ma il
braccio destro di Edward fermò Stede tirandolo
verso di sé.
<< Devo parlarti. >>
<< Cosa c'è di tanto urgente da non poterne
discutere sulla Revenge? >> domandò il biondo
sfregandosi
i capelli con l'asciugamano.
<< Tu Bonnet. >>
Stede sollevò gli occhi al cielo, stava per ribattere ma gli
venne impedito.
<< Chiudi quella boccaccia e ascolta, ti rendi conto di
essere un
peso per i tuoi uomini e soprattutto per Edward? Lui non te lo fa
capire perché ha perso la sua dannata testa, ma io lo vedo,
è esasperante starti dietro. Un capitano ha dei doveri e non
deve
fare da balia ai suoi dipendenti come fa con te. >>
Quelle parole ovviamente lo colpirono, non si era mai fermato troppo a
pensare al modo in cui il suo fidanzato lo trattava, e quanto dovesse
costargli avere un co-capitano da istruire invece che qualcuno su cui
poter contare.
<< Sono anche io a capo della nave >>
ribatté accigliandosi.
<< A maggior ragione cazzo, non solo deve insegnarti a
combattere
e salvarti il culo, adesso pure insegnarti a nuotare! >>
<< Molti pirati non sanno farlo, me lo ha detto lui
>> si difese Stede sentendosi piccolo.
<< Ma tu vuoi o no essere un cazzo di pirata degno di
questo nome!? >> sbraitò.
<< Se finissimo in una tempesta ed Edward morisse per
tirarti fuori dall'acqua come ti sentiresti!? >>
Stede deglutì senza rispondere.
<< Pensaci Bonnet >> disse infine
allontanandosi.
E lui ci pensò, per tutta la notte, mentre sentiva la
pioggia
zampillare sulla vetrata della sua camera da letto, mentre un ricordo
terribile riaffiorava dalle profondità della sua mente, era
in
una notte come quella che Stede aveva perso Edward, fortunatamente non
era morto ma erano rimasti separati a lungo, non avrebbe lasciato che
riaccadesse anche perché questa volta avrebbe potuto non
essere
così fortunato.
Il giorno dopo era in cima alla scogliera, non quella più
alta
ma i metri che lo separavano da quel blu intenso erano comunque al di
fuori della sua portata, la ciurma lo aveva visto inerpicarsi su per
quelle rocce e Lucius era corso a chiamare Barbanera pensando fosse
l'unico in grado di far ragionare quel testardo, e anche il
più
adatto a trarlo in salvo se fosse accaduto il peggio perché
sapeva nuotare molto meglio di tutti loro.
<< E' salito lì sopra e non vuole saperne di
scendere >> spiegò allarmato.
Gli occhi di Edward si spalancarono non appena videro quella figura
colorata che faticava a stare in equilibrio su quelle punte acuminate,
c'era troppo vento per i suoi gusti e il mare stava lentamente
cominciando ad agitarsi.
<< STEDE CHE CAZZO STAI FACENDO!? >>
<< Voglio tuffarmi! >> gridò in
risposta, l'aria gli
scompigliava il ciuffo biondo, sarebbe stata una visione celestiale se
non fosse per il pericolo che correva, iniziò a spogliarsi
sicuro che la sua fosse la cosa migliore da fare, non poteva continuare
a contare sul suo co-capitano, doveva imparare a sbrigarsela anche da
solo.
<< E' TROPPO PERICOLOSO E TU NON SAI NUOTARE!
>>
<< Mi hai insegnato le basi, posso farcela!
>>
<< NO STEDE CAZZO NON PUOI! IL VENTO E' FORTE, RISCHI DI
FINIRE
CONTRO LE ROCCE, IL MARE SI STA AGITANDO E TU NON SEI ANCORA BRAVO!
>>
Si stava sgolando, sentiva la gola tagliata dalle urla di disperazione
che lanciava, gli faceva addirittura male, anche i ragazzi della ciurma
provarono a fermarlo ma non c'era niente che potessero dire utile a
fermare quel pazzo da quella follia.
<< Edward io posso farcela! >>
<< CERTO CHE PUOI AMORE, MA NON ORA! >>
<< TI PREGO STEDE. >>
Il pirata gentiluomo si tappò il naso, chiuse gli occhi e
cominciò la sua discesa.
<< NO! >>
Finì in acqua, l'impatto fu più forte del
previsto e
il salto lo portò molto in profondità,
più di
quanto si aspettava e così iniziò a sbracciarsi
per
risalire ma la pressione in quel punto era molto forte e più
si
muoveva più gli sembrava di finire sempre più in
basso,
era stato stupido? Sì, sicuramente e se ne rendeva
conto
proprio mentre le ultime gocce d'aria nei polmoni tenevano in vita il
suo corpo.
Edward...
Chiuse gli occhi.
Poi sentì qualcosa afferrargli il polso e d'istinto li
riaprì, vide una chioma grigia che fluttuava davanti a lui,
due
mani lo tirarono e lui preso dallo spavento aprì la bocca,
ma
invece di sentire l'acqua entrare percepì solo la morbidezza
di
un paio di labbra che conosceva bene.
Edward.
Lo stava baciando, anzi gli stava dando il suo fiato per tenerlo in
vita, Stede si aggrappò con tutte le sue forze a quel bacio
desiderando di non morire e di ricambiare lo scambio, si strinse alle
spalle di Barbanera che iniziò a muovere piedi e gambe per
trarre entrambi in salvo, per miracolo uscirono con la testa fuori
dall'acqua e presero lunghe boccate d'aria ma non erano ancora fuori
pericolo.
<< Aggrappati a me piccolo >> disse Edward
prendendo il
viso di Bonnet tra le mani, lui fece come gli era stato ordinato e
tentò di aiutarlo sbattendo i piedi, riuscirono ad arrivare
a
riva, Edward lasciò scivolare il biondo che finì
di
schiena sulla sabbia e lui gli si sdraiò accanto.
<< Ed >> mugugnò tossicchiando,
Barbanera si
tirò su a fatica, il corpo scosso dai tremiti e dalla paura
che
aveva avuto vedendo quell'idiota tuffarsi.
<< Sono qui >> rispose con voce roca
avvicinandosi, era
arrabbiato, voleva insultarlo ma Stede aveva il viso rigato
dalle
lacrime, si fiondò tra le sue braccia iniziando a
singhiozzare.
<< Mi dispiace, mi dispiace. >>
Le spalle di Barbanera si rilassarono, con una mano accarezzava la
schiena pallida del compagno mentre l'altra la faceva scorrere tra quel
groviglio di capelli dorati, era incredibile come il nervosismo gli
fosse già passato semplicemente tenendo tra le braccia quel
pazzo incosciente che amava tanto.
<< Shh. >>
<< Scusami i-io ti ho messo in pericolo >>
singhiozzò staccandosi e asciugandosi il viso bagnato,
Edward
gli prese il mento con le dita e si avvicinò fino a che le
loro
bocche non furono a un soffio di distanza.
<< Zitto e baciami Stede. >>
<< Ma tu dovresti essere furioso >>
piagnucolò,
l'altro gli prese il volto tra le mani accarezzandogli gli zigomi, gli
baciò una per una le palpebre, poi posò le labbra
sul naso e
infine sulla fronte, scostò un ciuffo biondo in modo da
avere
chiara la visuale di quel bel viso che amava da morire.
<< Non fare mai più una cosa simile pazzo
sconsiderato
>> lo rimproverò continuando a imprimere
piccoli e teneri
baci su quella pelle arrossata.
<< Perché lo hai fatto? >>
<< Io volevo...essere alla tua altezza >>
tirò su
col naso guardandolo con due occhioni che fecero girare la testa a
Barbanera.
<< Ma... >> sospirò.
<< Tu già lo sei... >> disse.
<< No. >>
<< Sì cazzo, non hai bisogno di...-
>> si interruppe.
<< Stai tremando. >>
Stede scosse la testa.
<< Hai le labbra viola, dobbiamo andarcene da qui
>> ma il
pirata biondo sembrava dell'idea contraria perché si
aggrappò alle braccia del fidanzato trascinandolo di nuovo
seduto.
<< Resta con me >> supplicò, in
quel momento la
ciurma li raggiunse con almeno un paio di asciugamani, Edward avvolse
Stede nel suo prima di asciugarsi lui stesso, poi gli
accarezzò
una guancia.
<< Se restiamo qui rischiamo di prenderci una brutta
febbre. >>
Una volta giunti nella loro cabina si fecero un bel bagno caldo e si
misero vestiti asciutti e puliti, Bonnet però era rimasto
tutto
il tempo in un profondo silenzio, si era infilato la vestaglia rossa e
rannicchiato sul letto, il suo fidanzato aveva rispettato la sua scelta
ma adesso ne aveva abbastanza intuendo dove stessero andando i pensieri
dell'altro, si accomodò vicino, sfiorò una ciocca
ribelle
con le dita.
<< Ehi... >>
<< Sono uno stupido >> mugugnò
Stede appoggiando la
testa sul petto caldo di Barbanera, gesto che fece sciogliere il suo
cuore ora non più triste e avvolto dall'oscurità.
<< Sì lo sei, ma non ti amerei così
tanto se tu non fossi così >> disse
baciandogli la nuca.
<< Anche io ho fatto cose avventate mettendo a rischio
molte vite. >>
Due occhi nocciola si puntarono su di lui.
<< Ma mai della persona che ami >>
piagnucolò.
Edward rimase qualche istante in silenzio, con la mano sfregava
delicatamente la spalla fasciata da quella vestaglia rossa piena di
disegni e ricami, era
rilassante ma la cosa che lo tranquillizzava di più era
avere il
corpo del suo fidanzato tra le braccia, non importava se triste e col
muso, ciò che contava era che fosse vivo, sospirò
pesantemente.
<< In realtà sì, ricordi io avrei
dovuto ucciderti. >>
<< Ma non è lo stesso Ed >>
abbassò le spalle in un respiro di sconforto.
<< Se avessi portato a termine il mio piano avrei passato
la vita
a odiarmi. Stede ascoltami bene tu per me non sei un peso, insegnarti a
combattere è stata una delle cose più divertenti
che
abbia mai fatto, per non parlare di tutto il resto, amo prendermi cura
di te, rendi la mia vita degna di essere vissuta e non credere che tu
non mi stia insegnando niente. >>
<< E che cosa ti starei insegnando a parte come cenare?
>>
domandò un po' irritato e frustrato più con se
stesso che
con il compagno.
<< Ad amare Stede, tu mi insegni ogni giorno cosa
significa
volere bene a qualcuno, mi mostri la tenerezza e la gentilezza con ogni
tuo gesto e questo vale molto di più che saper nuotare o
combattere con la spada. >>
Il pirata gentiluomo rimase molto sorpreso da quella frase, lo
guardò con gli occhi grandi e lucidi, le labbra dischiuse e
le
guance rosse, sentendo il cuore accelerare nella gabbia toracica,
forse poteva smetterla davvero di preoccuparsi, a Edward sembrava non
importare quanto goffo e imbranato fosse, aveva deciso di rimanere con
lui e questo doveva pur significare qualcosa.
<< Io ti piaccio davvero? >>
domandò corrugando
quelle sopracciglia sottili che formarono una rughetta sulla radice del
naso.
<< Altrimenti perché ti avrei baciato? Io sono
innamorato
di te, non capisco perché ti sembra così strano,
sei
fantastico, tu sei unico Stede mettitelo in testa, nessuno mai ha
catturato il mio interesse così tanto come hai fatto tu.
>>
Stede deglutì.
<< E' che sei così forte e coraggioso, conosci
tante cose,
hai visto il mondo con altri occhi e sai come funziona tutto questo. Io
rappresento solo un fardello per te, e se morissi a causa mia non me lo
perdonerei mai. >>
<< E tu ne sai tante altre, che importa se non sei forte
come me?
Sono sollevato che non conosci questo mondo fino in fondo,
perché finisce per cambiarti dentro ad un certo ponto, e io
non
voglio che accada, posso continuare ad insegnarti così
saprai
difenderti oppure possiamo dire addio a tutto e vivere una vita
tranquilla. >>
Bonnet lo fissò.
<< Lo faresti? >> domandò.
<< Andrei in qualunque luogo purché con te al
mio fianco. >>
Stede lo abbracciò rannicchiandosi contro di lui e infilando
il viso nell'incavo del suo collo.
<< Scusa se a volte sono così piagnucoloso.
>>
Edward gli posò un bacio tra i capelli trattenendo
lì le
labbra, respirò il suo profumo che in quel momento sapeva
molto
di lavanda.
<< Mi piace, è una scusa per consolarti.
>>
<< Sei bravo, mi sento già molto meglio
>> disse il
biondo arrampicandosi e stringendosi a lui come un koala, Ed
ridacchiò e alla fine si sdraiarono insieme scambiandosi
baci e
coccole fino a che la stanchezza non li prese facendoli addormentare.
Nei giorni seguenti ci furono molte altre lezioni di nuoto, che
continuarono di isola in isola ogni qual volta si fermavano da
qualche parte, Stede era migliorato moltissimo e il suo co-capitano gli
concesse il permesso di tuffarsi da uno scoglio non troppo alto, anzi
lo
fecero insieme tenendosi per mano, perché è
così
che avevano deciso di affrontare la vita.
L'acqua era azzurra e cristallina, una volta scesi in
profondità
aprirono gli occhi guardandosi, Stede con quei biondi capelli che
fluttuavano come preziose alghe nuotò verso il fidanzato,
gli
prese il viso tra le mani e si scambiarono un bacio bagnato e salato,
tra quel blu che li circondava, le mani che si muovevano creavano
piccole bollicine che salivano verso l'alto e alcuni pesci si
soffermarono qualche secondo accanto a loro per poi schizzare via.
Era bello e particolare baciarsi in quel modo, con la pressione marina
che ti faceva fluttuare come se fossi nel cielo, Bonnet ci aveva preso
gusto e tutte le volte che si tuffavano finiva per divorare quelle
labbra di cui non era mai sazio, quando risalirono si guardarono negli
occhi, erano arrossati per via del sale ma non meno belli, Edward
nuotò verso di lui accarezzandogli poi i capelli e
sorridendo.
<< Sei diventato proprio un pesciolino, finirà
che l'allievo supererà il maestro. >>
Stede lo guardò soffocando una risatina.
<< Qual è il mio premio? >>
soffiò a pochi centimetri dal viso dell'altro.
<< Mmm fammici pensare, potremmo nasconderci in quella
grotta e
darci dentro >> rispose Barbanera divertendosi a guardare
il viso
del fidanzato cambiare colore, gli lanciò un'occhiata
peccaminosa e si avviò verso riva, a quel punto Stede
capì che non scherzava affatto e così si
affrettò
a raggiungerlo, l'altro lo aiutò a tirarsi in piedi poi
senza
preavviso lo prese in braccio, il biondo lanciò un gridolino
sorpreso aggrappandosi al suo collo.
<< Che fai? >> domandò
arrossendo.
<< Ti porto in salvo dal terribile kraken
>> scherzò Edward sollevandolo meglio per
aggiustare la posizione.
<< Ma non c'è nessun kraken, non
c'è vero? >> chiese Bonnet allungando il collo
verso il mare.
<< No piccolo, semplicemente mi stuzzicava l'idea di
portarti in
braccio, è così che fanno i mariti con le mogli
giusto?
>> domandò mentre si incamminava verso la
grotta.
<< Sì ma noi non siamo sposati
>> disse Stede stringendosi a lui.
<< A questo c'è rimedio >>
spiegò Barbanera
fermandosi all'ingresso, il suo fidanzato lo guardò confuso.
<< C'è un'altra cosa che devi sapere sui
pirati >> aggiunse Edward assottigliando lo sguardo come
un gatto.
<< Pronto? >> domandò poi, Stede
sorrise e annuì.
<< Con te sempre >> rispose ed Edward mosse
il primo passo
verso l'interno di quella profonda grotta dove rimasero per tutta la
notte, solo le pareti rocciose di quel luogo seppero cosa accadde
realmente ma l'indomani, quando ne uscirono, entrambi avevano un
sorriso raggiante stampato sulla faccia, gli occhi lucidi ed erano
più innamorati di prima.
E così quel bambino solo e triste che non sapeva nuotare non
solo imparò, ma conobbe anche l'amore della sua vita che lo
riempì di talmente tanta felicità e gioia da
cancellare
le cose brutte del passato, non esistevano più,
ciò che
contava era solo quel pirata che lo aveva salvato in un milione di modi
diversi e avrebbe continuato a farlo per sempre.
Fine