Questa
storia partecipa alla Valentine's Day Challenge indetta dal forum
Siate curiosi sempre.
Prompt
scelti: Bacio al cioccolato e Mordere il labbro inferiore.
L'ora delle streghe
Alba era depressa.
Decisamente depressa. Era il giorno di San Valentino e non c'era
stata nemmeno una cosa che fosse andata bene in tutta la giornata
lavorativa.
A causa di un
tamponamento a catena era arrivata tardi in ufficio per cui avrebbe
dovuto recuperare il ritardo "in uscita" . Il collega degli acquisti
aveva creato un casino diplomatico con uno dei suoi fornitori che le
aveva telefonato furioso. Alba si era dovuta sorbire mezz'ora di
lamentale e recriminazioni prima di riuscire a calmarlo e convincerlo
a non rescindere il contratto.
Dulcis in fundo, la
signorina Corelli, tanto per cambiare, aveva organizzato una riunione
solo per cercare di scaricare i suoi errori sui colleghi.
Insomma, arrivate le
cinque del pomeriggio Alba ormai desiderava solo di poter incendiare
la Sala riunioni e scappare da Azaele.
Peccato che il cellulare
del suo ragazzo fosse staccato dalla mattina presto. Azaele era
dovuto tornare all'Inferno dopo una sgridata epocale di Safet che gli
aveva fatto presente che continuando a bighellonare in giro rimandando
i suoi compiti di traghettatore di anime, avrebbe finito per attirare
troppa attenzione su di sè, cosa che non era affatto
auspicabile vista la recente condizione di Alba!
Alba sospirò,
diede un'occhiata all'anonimo orologio appeso ad una delle pareti
della Sala riunioni e sorrise malinconicamente. Mancava mezz'ora alla
fine della giornata lavorativa e il suo ragazzo era letteralmente
all'Inferno.
Bel modo di festeggiare
il loro primo San Valentino.
#
Azaele era furioso. Va
bene che ultimamente era stato particolarmente restio a lasciare Alba
sola preferendo procrastinare il più possibile le sue attività
di traghettatore di anime, ma era possibile che Safet dovesse
decidere di perdere le staffe proprio il giorno di San Valentino e
obbligarlo a recuperare tutti i ritardi di consegna accumulati, in un
giorno solo?
"Così avrai
un incentivo in più per metterti in pari con i tuoi impegni
lavorativi!" Gli aveva detto il supervisore sogghignando
soddisfatto. "A proposito, ho ordinato a Merlino di
sorvegliarti, quindi non illuderti di poter fare il furbo e filartela
di soppiatto!"
Azaele sospirò.
Effettivamente non era mai stato così efficiente come nelle
ultime dodici ore (umane).
Aveva recuperato tutte
le consegne ed era pronto a volare da Alba, quando un imbufalito Sael
lo aveva avvertito che era stata organizzata una riunione di
allineamento tra Gironi infernali e che i traghettatori erano
obbligati a partecipare.
Azaele aveva cercato di
filarsela in silenzio, ma quello stupido di Merlino era saltato in
mezzo al sentiero infernale e con un irritante sorrisetto
soddisfatto gli aveva fatto cenno di no.
Azaele si era dovuto
arrendere e sopportare una tediossisima infilata di slide sulle
ultime circolari infernali.
Quando, finalmente, anche
la presentazione dell'ultima slide era giunta alla conclusione, si
era fiondato fuori dall'Inferno sperando di raggiungere Alba in tempo
per festeggiare almeno un pò.
Era ormai in vista della
finestra della camera da letto quando le campane avevano cominciato a
suonare la mezzanotte.
Azaele sospirò
affranto, aveva saltato il suo primo San Valentino con Alba.
#
Alba entrò in
cucina di malumore. Seduto al tavolo trovò Michele,
altrettanto di malumore.
"E Sael?"
Domandò perplessa.
"Ha mandato Merlino
ad avvisarmi che lui e Azaele sono bloccati in una mega riunione di
allineamento tra Gironi infernali" sbuffò l'angelo.
"Fantastico!"
Commentò Alba, crollando su una sedia demoralizzata.
"Quella cos'è?"
Domandò incuriosita indicando una scatola rossa con una
scritta dorata indecifrabile.
"Cioccolata angelica
in polvere" rispose Michele. "Volevo farla assaggiare a
Sael prima di andare a dormire!"
Alba ridacchiò.
"Dormire?" Domandò con aria sorniona.
Michele arrossì
imbarazzato.
Alba rigirò la
scatola tra le mani. "Sai una cosa, io adoro la cioccolata, che
ne dici di prepararla lo stesso? Almeno ci consoliamo un po' per
questo San Valentino deprimente!"
Michele sorrise. "Come
potrei dire di no a una donna incinta?"
#
Azaele entrò
silenziosamente in camera da letto mentre le campane suonavano gli
ultimi rintocchi della mezzanotte. Alba si era addormentata vestita,
sopra le coperte. Al suo fianco Azaele notò il cellulare
acceso e un pacchettino regalo.
Sospirò
rattristato, lui non aveva neppure avuto il tempo di comprarle un
mazzo di rose! Si sdraiò accanto a lei e le posò un
bacio delicato sulle labbra.
Alba sapeva di
cioccolata. La strinse a sé e la baciò ancora
passandole la lingua sulle labbra.
"Volevi assaggiare
di nuovo me o la cioccolata di Michele?" Domandò lei
aprendo gli occhi.
Azaele sorrise.
"Entrambe!"
Alba rise, lo abbracciò
e lo baciò a lungo. Prima di lasciarlo andare però gli
affondò i denti nel labbro inferiore.
"Ahi!" si
lamentò il demone.
"Questo è per
avermi lasciato da sola il nostro primo San Valentino! Io e Michele
per consolarci ci siamo ubriacati di cioccolata angelica!"
"Mi dispiace tanto,
tesoro, non…!"
"Shhh" lo
interruppe lei. "Sbaglio o è appena suonato l'ultimo
rintocco della mezzanotte?"
"Si, perché?"
Domandò lui.
“Allora possiamo
festeggiare lo stesso!” rispose lei con un sorrisetto strano.
“Ma ormai San
Valentino è passato!” rispose lui perplesso.
Alba si sfilò con
eleganza la maglia e i jeans, gli rivolse uno sguardo fiammeggiante e
carico di desiderio e attirandolo a se gli sussurrò in un
orecchio. "San Valentino è passato, ma Mezzanotte è
l'ora delle streghe!"
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