Inutilis
Titolo: Inutilis (=
inutile)
Personaggi:
Felix, Aro
Guida alla lettura: Questa
fanfiction ha come personaggio principale Felix, quindi non mi aspetto
che la leggano in molti, ma la scrivo comunque. Personaggio secondario
è il suo padrone, o almeno uno dei tre, Aro, che in un certo
senso prende il posto della voce interiore del soldato ed è
la
voce narrante. Ho sempre immaginato Felix come un essere meschino,
testardo e strafottente, quindi neanche questa volta mi
permetterò di modificare il suo carattere, ma ci
aggiungerò la malinconia, la rabbia di sapere che le
insinuazioni di Aro sono esatte. Perchè secondo me in fondo,
questo vampiro almeno un pò soffre per ciò che
è e
ciò che fa (non troppo naturalmente, ma anche lui deve avere
almeno una piccola dose di drammaticità!).
Ringrazio in anticipo chi leggerà e in caso
deciderà di commentare.
Buona lettura.
Sammy Cullen
Inutilis
Il sole qui non è
altro che un miraggio. Non arriva luce, neanche un raggio sottile, tra
questi cunicoli.
I nostri passi
rieccheggiano milioni e milioni di volte, non ti sembra
quasi che ci sia qualcuno dietro di noi, intento a seguirci?
Sì, eppure
quando te lo faccio notare, neghi, usando il solito
tono servizievole. Così tanto da far capire quanto sia
fasullo,
non trovi?
Altri
passi, altri pensieri.
Mi basta sfiorarti un
braccio e tutto si riversa dentro di me. La tua
mente è una brocca piena d'acqua, che rovesci sul
sottoscritto;
una pianta insaziabile che chiede altro cibo, altri liquidi per
sostentarsi.
Ciò che
vedo mi costringe a sorridere divertito. Ciò che sento,
è musica per le mie orecchie.
Sei
davvero così accorato, Felix?
E' stato sufficiente un
attimo, e la scena si è estesa al mio interno, pronta ad
essere
guardata come uno spettacolo teatrale da spettatori interessati e
attenti...
Non
c'è luce a illuminare le
strade di sampietrini. Tutto è buio, tutto è come
morto.
E poi, c'è lei, la sete. Compagna fastidiosa, ogni volta.
Osservi le case buie, addormentate, come chi ci vive. Vorresti essere
al loro posto, non è vero? Stringerti ad una donna dopo aver
fatto l'amore, baciarle il collo senza timore di poterne mordere la
pelle tiepida nell'istante seguente. Vorresti poter girare di giorno,
senza temere l'effetto che il sole potrebbe avere sulla tua pelle con
la sua luce calda...
Stringi i
pugni, continuando
a camminare in silenzio, precedendomi. Non risponderesti mai alle mie
insinuazioni, Felix, perchè -semplicemente- non ne hai il
coraggio. Sei meschino, inutile,
e lo sai. Lo sai perfettamente; per questo non rispondi alle mie
parole, ed è per questo che ti tengo con me, che ti lascio
vivere, oltre al fatto che la tua forza è un qualcosa di
davvero
significativo durante le spedizioni. Ma torniamo ai tuoi pensieri, che
ne dici?
Sospiri, prima di
tornare a camminare
tra i vicoli più isolati, con la puzza di escrementi a
solleticarti il naso e bruciare le narici. Non riesci a restare mai
troppo tempo fuori dal tuo nascondiglio, come se ciò che
c'è fuori ti spaventasse in qualche modo. Ma come
può uno
come te avere paura di qualcosa, Felix? non sei il più
forte, il
più combattivo? A quanto pare no.
L'odore ti travolge d'improvviso, mentre continui a immaginarti dentro
una di quelle piccole case, vivo, come solo gli esseri umani sanno
essere. E' un odore dolce, che ti riporta alla mente i vigneti di tuo
padre, quand'eri un insulso contadino in quei tempi antichi, poco prima
che io ti trovassi donandoti una seconda vita. Ma eri inutile anche
allora, te ne sei reso conto, o sbaglio?
Visto che non rispondi, lascia che io continui pure...
Ti volti e sogghigni.
Lei è
lì, ti fissa con occhi grandi, del colore del cielo.
Vorrebbe
chiederti di scortarla oltre il vicolo buio, perchè ne ha
paura,
ma non parla. Nessun suono fuoriesce dalle labbra piccole, che sembrano
solo disegnate con un pastello rosa sbiadito.
Così, sei tu ad andarle incontro. Le chiedi come si chiama.
Ti
risponde Chiara. E' un nome aggraziato, non trovi? e le dona davvero.
Ti presenti con un nome falso, proprio come te, e le porgi il braccio.
Lo stringe arrossendo, guardandoti con curiosità malcelata.
Sai di piacerle. E lei -il suo sangue- ti fanno lo stesso effetto.
Eppure per un istante sei tentato di cacciarla, di risparmiarle la
vita, di non lasciarla morire a causa della tua bramosia.
Il coraggio svanisce a volte, in modo così
rapido da non
rendercene quasi conto...e lo stesso vale per la crudeltà.
La
tua dov'è finita, Felix? Richiamala, subito.
La gola è in
fiamme, non puoi
resistere. La osservi mentre solo i suoi passi ricreano un suono
smorzato sul terreno. E' un peccato doverla uccidere. E' questo
ciò che pensi.
Lei sarebbe potuta essere quella donna con cui fare l'amore, quella da
stringere contro di te baciandole il collo...e perchè no?
Ti fermi e la trattieni con delicatezza contro il tuo corpo. Le si
mozza il respiro, la pelle va in fiamme. E' troppo forte, l'odore
sublime del sangue che scivola nelle vene come l'acqua in un fiume.
Sussurri al suo orecchio di chiudere gli occhi. La ragazza obbedisce,
docilmente. Le tue labbra le sfiorano il collo, lo baciano, lo rendono
umido.
Basta un secondo ei tuoi denti prendono il loro posto. Feriscono la
carne tenera, fiotti di sangue ti sporcano la bocca, colano tra i suoi
seni macchiandole i vestiti.
Tremi mentre senti la sua forza vitale scivolare via, sfuggire dalle
sue braccia. Non avresti voluto ucciderla, non è
così?
Eppure, alla fine, lo hai fatto.
Perchè sei un debole.
Perchè sei un vigliacco.
Perchè, lo sappiamo entrambi, sei inutile.
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