Cap. 1 – UN INCONTRO FORTUITO
Cap. 1 – UN INCONTRO
FORTUITO
“PER
10 ANNI NON HO AVUTO OCCHI CHE PER TE ,HO AMATO SOLO TE”
PALAZZO
JARJAYES
Anno
1774
L’immenso
salone di Palazzo Jarjayes, brulicava di un’incessante andirivieni
di domestici, che solerti si affaccendavano attorno alle tavole
imbandite per ultimare i preparativi del banchetto che si sarebbe
tenuto quella sera.
Nanny
risoluta e spazientita, inveiva contro la servitù, temendo che ogni
più piccolo particolare non fosse accuratamente predisposto.
Era
quella un occasione particolare, si sarebbe festeggiato, la riuscita
della nuova campagna militare a cui aveva preso parte il Generale ed
il suo Reggimento e che ne era valsa un encomio.
Le
enormi tavole, brillavano del candore delle tovaglie inamidate,
emanando una lieve essenza di lavanda e dove in bellavista spiccavano
le succulente pietanze pronte ad essere saccheggiate.
André
quel giorno si era recato alla Reggia come prevedeva il suo ruolo di
attendente per accompagnare Oscar, ma non vi si trattenne, sarebbe
tornato al tramonto per ricondurla a Palazzo.
Aveva
promesso a sua nonna, che l’avrebbe aiutata nell’allestire la
festa e che sarebbe stato oberato in compiti ed incombenze di ogni
genere.
Era
ormai tardo pomeriggio, e ancora si attendeva con spasmodica frenesia
l’arrivo di Mousier Andouins, il ricco fornitore di scorte di vino.
Possibile
che si fosse attardato proprio quel giorno?
Nanny
si era fortemente raccomandata che le consegne giungessero in tempo
dovuto, un minimo ritardo avrebbe pregiudicato il buon andamento
della serata, suscitando le ire del Generale, che non avrebbe
certamente desiderato che gli intervenuti non gradissero appieno
della ricca ospitalità riservata dalla famiglia Jarjayes.
Nanny,
sempre più inquieta e nervosa vedendo ormai prossimo l’arrivo
degli invitati chiese ad André, di recarsi presso Mousier Andouins.
“André,
si sta consumando una tragedia...se solo il Generale si accorge che
sulle tavole non spiccano in bellavista ottime bottiglie di vino
d’annata avverrà una catastrofe.” disse Nanny affannata.
“Poveri
noi, non voglio neanche immaginare una cosa del genere.”
“Dai,
nonna, non ti agitare...andrò io da Mousier Andouins, vedrai che
sarà un eccellente serata.”
“Sbrigati
allora André, che il Generale non tarderà ad arrivare per
accogliere gli invitati...e vedi di fare presto.”
“Vado,
nonna.”
Mi
reco come chiesto dalla nonna a casa di Mousier Andouins, non è
solito mancare le consegne dev’essere successo qualcosa.
Vado
alla porta di servizio per chiedere dove posso trovarlo e mi accoglie
una graziosa fanciulla formosa, non tanto alta, avrà 19 anni.
Una
montagna di ricci castano ramati che le incorniciano il viso, due
grandi occhi scuri che spiccano sulla pelle chiara, sul piccolo
nasino e le gote leggermente rosate ha alcune lentiggini, una bocca
rosea ben delineata...chissà chi è!? Forse una delle ragazze al
servizio della casa.
“Buonasera
Mademoiselle” le dico “Mi presento, sono André Grandier e vengo
da Palazzo Jarjayes.
Aspettavamo
Mousier Andouins per la consegna del vino ma non si è ancora
presentato...non vorremmo gli fosse successo qualcosa, non ha mai
tardato una consegna, se non vi dispiace vorrei parlare con lui se è
possibile e se è il caso porterei io il vino a Palazzo.”
Sono
a fare le mie solite faccende, quando vedo presentarsi alla porta di
servizio un bel giovanotto gentile, alto, capelli lunghi neri legati
dietro con un fiocco blu, bellissimi occhi verdi, come il bosco nel
pieno della stagione estiva, lo conosco di vista...so che è
l’attendente di Madamigella Oscar il Capitano delle Guardie Reali,
a volte lo vedo alla Reggia di Versailles insieme ad altri servitori,
non l’ho mai visto da così vicino...mi guarda stupito poi si
presenta.
Dice
di chiamarsi André Grandier e di venire da Palazzo Jarjayes per
chiedere della consegna del vino prevista per oggi.
“Buonasera
a voi Mousier Grandier, mio padre ha avuto un problema con il carro e
gli altri sono già fuori per le consegne ad altri clienti, tra cui
la Reggia...è nelle scuderie per cercare di sistemarlo.”
“Mi
dispiace tanto per l’inconveniente, potrei parlare con vostro
padre? Se per lui non è un problema posso portare io il vino a
Palazzo.”
Accompagno
Mousier Grandier da mio padre, poi torno alle mie faccende dopo
averlo salutato che lui ricambia con un bellissimo sorriso e un
inchino.
La
fanciulla si allontana e mi lascia nelle scuderie con il padre a cui
faccio la proposta di portare io il vino a Palazzo.
È
molto dispiaciuto per il disguido, ma non avendo altra soluzione mi
aiuta a caricare il vino sul mio carro, ringraziandomi e scusandosi
ulteriormente mi dice che passerà tra qualche giorno per riscuotere
il dovuto.
Passo
nuovamente davanti casa Andouins, rivedo la fanciulla...è proprio
bella.
Con
il mio carico mi avvio verso casa...arriverò in tempo per la festa,
devo far presto...devo anche andare a Versailles a prendere Oscar.
Sono
quasi arrivato a Palazzo e mi viene in mente quella fanciulla di cui
non so il nome...lo scoprirò.
Mio
padre è troppo indaffarato, non è ancora andato dai nostri clienti
per riscuotere il dovuto, non può neanche mandare nessun altro vista
la mole di lavoro che abbiamo in questo periodo così mi ha chiesto
se posso andare io a riscuotere a Palazzo Jarjayes.
Prendo
il mio calessino e mi avvio...mi viene in mente Mousier Grandier, è
proprio un bel ragazzo, spero tanto di rivederlo.
Mi
hanno colpita i suoi occhi verdi, cosi belli ed espressivi, i suoi
modi gentili...credo sia già impegnato.
Non
mi sono accorta mentre ero presa dai miei pensieri di essere già
arrivata a Palazzo.
Vado
verso i locali di servizio, mi si avvicina una donna avanti negli
anni che mi chiede chi sto cercando, mi presento, mi dice che lei è
la governante e di attendere un attimo che sarà da me a breve.
Che
bello qui, è proprio un bel posto.
Mentre
percorrevo il viale ho notato una vastità di roseti profumati, la
maggior parte sono di rose bianche, tutt’intorno l’aria ne è
inondata...che profumo soave.
Sento
dei cavalli avvicinarsi e le risate di due persone...mi sporgo
dall’angolo della casa.
Vedo
Mousier Grandier con un ufficiale in uniforme che riconosco in
Madamigella Oscar, certo che se anche veste da uomo è proprio bella
ed ha un bellissimo sorriso.
Oggi
Oscar ha voluto lasciare prima la Reggia incaricando Girodelle di
finire il lavoro...la vedo stanca.
Mentre
torniamo a casa per tirarla un po’ su, faccio un grande passo
indietro nel tempo ricordandole i dispetti che facevamo quando
eravamo piccoli alle sue sorelle, alle corse che eravamo costretti a
fare per tutto il Palazzo per nasconderci e non farci scoprire.
Ecco
la Oscar che conosco solo io, con me non è l’algido Capitano delle
Guardie di Sua Maestà, è la Oscar bambina quella che ride e si
lascia andare.
Tra
un racconto e un altro e tante risate arriviamo a casa, smontiamo da
cavallo, Oscar entra a Palazzo e io con i nostri fidati César e
Alexander mi dirigo verso le scuderie.
C’è
una ragazza davanti la porta di servizio, mi sembra di riconoscerla
dalla lunga chioma scura e riccia.
“Buonasera
Mademoiselle...”
“Buonasera
Mousier Grandier, Agnes...il mio nome è Agnes.”
“Mademoiselle
Agnes, cosa la porta qui a Palazzo? Va tutto bene spero?”
“Sì
tranquillizzatevi Mousier Grandier, è tutto a posto. Mio padre mi ha
chiesto di passare per riscuotere, lui in questo periodo non può e
non riesce neanche mandare nessun altro dei nostri garzoni...hanno
tante consegne da fare in questi giorni.”
“Capisco
Mademoiselle, ma chiamatemi André.”
“Va
bene André...voi chiamatemi Agnes.”
“Bene
Agnes, ora devo andare. Vado a governare i cavalli, spero di
rivedervi presto.”
“Spero
anch’io di rivedervi presto André.”
Mio
Dio che tuffo al cuore, non credevo di rivederlo in così breve
tempo.
“Scusa
ragazza mia, ecco qua il dovuto. Stai attenta per strada.”
“State
tranquilla Madame non preoccupatevi.”
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