Anno Domini 415, Barcellona

di Galla88
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Anno Domini 415, Barcellona
 
A tutte le splendide Donne che fanno parte della mia vita.
A Una in particolare, nata in questo giorno.
 
La Storia grava sulle mie spalle come un macigno.
 
Oggi vorrei essere l’ultima delle mie schiave
Per poter piangere sulla tomba d’argento di Teodosio
E strapparmi le vesti ed i capelli per il mio bambino.
 
Costanzo e Onorio tramano nell’ombra contro il mio sposo Ataulfo
Che mi ha vinta con la sua devozione ed il suo Amore
Trasformando il barbaro in un tenero amante.
 
Alla corte di Ravenna si gioisce per la morte di mio figlio
Galla Placidia non ha il diritto di innamorarsi
E di giacere con il suo sposo come un’amante qualunque.
 
La ragion di Stato è più importante del dolore di una Donna e di una Madre.

 
 
Queste poche righe sono state scritte pensando al mio personaggio storico preferito, che è tale da quando ho ammirato la volta stellata del suo splendido mausoleo a Ravenna.
Galla Placidia - figlia, sorellastra e madre di imperatori - ebbe un’esistenza certamente avventurosa, ma al contempo piuttosto travagliata, complice il periodo storico turbolento, ossia quello degli anni che precedono la caduta dell’Impero Romano d’Occidente: infatti, appena ventenne, la Nobilissima, secondo il titolo conferitole dal padre Teodosio, fu presa in ostaggio dai Visigoti durante il sacco di Roma del 410 d.C..
Questo breve scritto si riferisce, nello specifico, a un periodo della sua vita, breve ma intenso, vissuto a Barcellona come regina dei Visigoti e sposa del loro re Ataulfo: diverse fonti storiche dell’epoca parlano di questo matrimonio come di un’unione dettata dall’amore, oltre che dagli interessi politici (e anche a me piace pensarla così). Probabilmente l’unica breve parentesi di felicità della sua vita tormentata, seguita, però, da due perdite terribili e devastanti: dalle nozze, infatti, nacque un bambino, Teodosio, che morì prematuramente in fasce, seguito dopo pochi mesi dal padre assassinato in una congiura.
Confido quindi di essere riuscita a rendere lo strazio che deve aver provato in quel particolare momento, sicuramente uno dei più difficili di una vita non facile.
Per chi volesse approfondire consiglio l’eccellente biografia di Lidia Storoni Mazzolani.

Tanti auguri a tutte le Donne!




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