Challenge: “Spring Bingo” organizzata
dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”
Prompt:
1. “Fallo tu se sei tanto bravo” di Gi
Weasley
2. “Vuoi anche tè e biscotti, per caso?”
“Magari…” “Alza il culo e vieni ad aiutarmi!” di Risa-chan
3. “Non credo funzioni proprio così” di
Trachemys LeggereQueer
4. “Attento a dove tocchi” di Trachemys
LeggereQueer
5. Incidente domestico di Artemìs
Karpusi Vargas
Genere: romantico
Tipo: one shot
Raccolta: Spring Bingo!
Personaggi: Atsumu Miya, Kiyoomi
Sakusa, Osamu Miya, Rintaro Suna, Motoya Komori
Coppia: yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: fluff,
slice of life
PoV: terza persona
Spoiler: sì, post time skip
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Tè e biscotti
Era un uggioso martedì pomeriggio, il vento
ululava fuori dalla finestra e la pioggia batteva violenta sui vetri,
nonostante fosse marzo sembrava una giornata autunnale.
Atsumu guardò l’orologio per l’ennesima volta
per poi appuntare lo sguardo fuori dalla finestra.
“Mamma mia, perché sei così nevoso?” lo
apostrofò Sakusa scuotendo il capo, finendo di tirare fuori tazze e cucchiaini.
“Come fai ad essere così tranquillo?”
Kiyoomi gli si approssimò sbirciando oltre il
vetro, posandogli la mano sulla nuca, in una lenta carezza sentendolo rilassarsi.
“È tuo fratello e mio cugino” mormorò, mentre
l’alzatore gli posava la testa sulla spalla e Sakusa gli cingeva la vita con un
braccio.
“C’è anche Rintaro”
Il moro sbuffò “Lo conosciamo da una vita, fa
parte della famiglia oramai, dove va Osamu c’è pure lui e viceversa”
“Lo so… ma la prima cosa che farà sarà
postare la notizia sui social”
“E da quanto per te questo è un problema?”
domandò sorpreso posandogli un bacio sulla fronte, ma l’altro non fece in tempo
a rispondere che videro l’auto di Suna arrivare e parcheggiare a bordo strada.
Seduti attorno al tavolo Sakusa versava loro
il tè.
“Allora Kyo cos’è che dovete dirci tanto da
organizzare una cosa del genere?” domandò Motoya con un ampio sorriso di chi la
sapeva lunga, anzi, lunghissima.
“Chi ti dice che abbiamo qualcosa da dire e
che non volevamo semplicemente passare un pomeriggio con voi, cosa che non
succedeva dai tempi, del liceo?”
Suna sollevò lo sguardo dal cellulare “Ci
prendi in giro, Sakusa?” domandò sarcastico.
“Non l’ho mai fatto”
Atsumu fissava il vuoto davanti a sé,
stranamente silenzioso e Kiyoomi gli si rivolese “Vuoi anche tè e biscotti, per caso?”
“Magari…”
“Alza il culo e vieni ad aiutarmi!” sbottò e
l’alzatore non se lo fece ripetere due volte alzandosi ed aprendo il forno dove
Sakusa aveva infornato dei biscotti.
“Attento a dove tocchi” lo ammonì ma non fece
nemmeno in tempo a finire la frase, che quell’idiota del suo ragazzo, nel
prendere la banda con la presina, toccò con il dorso della mano il bordo del
forno.
Atsumu cacciò un urlò mollando il vassoio che
rovinò a terra, portandosi la mano offesa al petto.
Osamu si alzò afferrando il gemello per un
polso e mettendogli la mano sotto il getto freddo dell’acqua.
“Scusa…” disse rivolto a Omi che gli si era
avvicinato “Non preoccuparti, non fa niente” gli disse, ma Miya lo conosceva
abbastanza per sapere che era parecchio scocciato del disastro.
Motoya e Rintaro si erano alzati a loro volta
e si stavano prodigando a dare una mano a raccogliere i biscotti da terra.
“Toya che fai?” sbottò inorridito nel vedere
che il cugino aveva mangiato uno dei biscotti raccolti da terra.
“Non vorrai mica buttarli? Questo pavimento
lo avrai passato cento volte con il disinfettante”
“Non è questo il punto”
Suna aveva raccolto un biscotto, ci soffiò sopra
e lo mangiò “Devi soffiarci sopra, le basi Komori”
Il libero si picchiò la fronte con la mano a quelle
parole “Hai ragione!”
“Non credo funzioni proprio così” sbottò Sakusa,
ma un lievissimo sorriso gli piegava le labbra “Siete due idioti” brontolò
tornando ad osservare il proprio compagno.
I gemelli si erano seduti sul divano e Osamu
osservava la scottatura sulla mano del fratello “Perché sei così nervoso, Tsumu?”
Sakusa gli porse una crema e delle garze,
mentre Motoya si sedette a gambe incrociate sul tappeto, continuando a sgranocchiare
biscotti, Suna si era appollaiato sul bracciolo del divano.
“Allora… sì… ecco…” balbettò.
“Oh Miya il gatto ti ha mangiato la lingua?”
sbuffò Kiyoomi scuotendo la testa.
“Fallo tu se sei tanto bravo” ribatté piccato
mentre il fratello finiva di medicarli la mano.
“Ho chiesto a Atsumu di sposarmi e ha detto sì”
enunciò semplicemente e i tre non furono affatto sorpresi. Atsumu si stinse
nelle spalle spiando di sottecchi il fratello che posò la fronte sulla sua e
mormorò: “Congratulazioni fratellino”
“Non siete sorpresi?” mormorò e Osamu scoppiò
a ridere scuotendo la testa “State insieme dalla terza liceo, convivete da
cinque anni, avete organizzato questa merenda era abbastanza chiaro”
“Sei davvero sicuro, cugino” domandò alzandosi
e circondandogli le spalle con un braccio.
“Sì” e il libero sorrise nel vedere lo
sguardo innamorato di Sakusa e quello di Miya riflettere lo stesso profondo
sentimento.
“Biscottino” propose porgendogliene uno, ma Kiyoomi
lo fulminò con lo sguardò.
Atsumu si rese conto che Suna non aveva il
telefono in mano, che non aveva fatto foto o video e di questo doveva sicuramente
ringraziare suo fratello.
“Come va la mano?” chiese Motoya servendosi
del tè.
“Brucia un po’, ma ora di sabato sarà passato
e vi batteremo senza problemi” disse baldanzoso e strafottente come sempre.
“Questo lo vedremo” ribatté Suna sedendosi tra
i due gemelli, mentre Sakusa si portava una tazza alle labbra, pensando a quanto
era fortunato, ad avere un ragazzo, un cugino e degli amici così nella sua
vita.
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Note dell’autrice
Terza storia della challenge, grazie a
chi è arrivato fino a qui ed ha voglia di dire la sua.
A presto
Bombay