FRAMMENTI
FRAMMENTI
Un
rumore assordante di vetri in frantumi, dilago' come un sonoro
rimbombo tra le spesse e solide mura della prigione del Tempio; una
donna dal aspetto emaciato aveva gettato lontano da sé uno specchio
che prima teneva tra le mani tremanti, il riflesso aveva rivelato la
visione di "una pallida ombra", era così ridotta colei
che aveva governato la Francia, la sovrana Maria Antonietta,
quell’Austriaca, rovina indiscussa del popolo e del intera nazione.
Piccole
schegge di cristallo erano sparse sul pavimento umido di quel antro
buio e oscuro, dove la regina languiva in attesa del imminente
destino. Dov'era la radiosa delfina che aveva ammaliato e brillato
tra i saloni di Versailles? Dov'era lo stuolo di cortigiani che s
inchinavano devoti al suo cospetto? Adesso era sola, le glorie e i
fasti del passato, effimeri spaccati di quel regno di divertimento
solo un vago ricordo...Quei pezzi di vetro, cocci della sua
esistenza, che l avevano vista dilettarsi in mille diversivi erano
ora contornati da tristi presagi di morte
La
sola compagnia che l accompagnava in quelle tristi giornate era la
popolana Rosalie La Morliere, che le rammentava assiduamente gli
ultimi splendori di Versailles, e quella presenza discreta e costante
al suo fianco che fu OSCAR FRANÇOIS DE JARJAYES, il colonnello delle
Guardie Reali, a cui molte volte la regina aveva confidato i suoi
tormenti d' amore. Aveva avuto notizia che Oscar era morta
combattendo accanto ai soldati della Guardia Metropolitana,
abbracciando la causa popolare. Oscar, si era accomiatata da lei
ancora sovrana, ed era perita in quel tragico 14 luglio 1789, quel
giorno che appariva distante, ma che in realtà non era cosi remoto,
erano appena trascorsi tre anni da quella data, dove tutto era
mutato, cambiato nel giro di pochi attimi...E poi la figura di
Fersen, il bel conte svedese che aveva rallegrato la monotonia e
malinconia del suo cuore solitario colmo d' amore e speranze....Quel
uomo che aveva tradito la madrepatria, per mettersi al servizio della
corona francese e per quel " amore impossibile" aveva
rischiato, azzardato quella intrepida fuga solo per metterla in
salvo...Aveva inteso che Oscar aveva provato un sentimento per
Fersen, ma non le portava rancore, ma che poi si era lasciata morire
con la desolazione nell' anima e si era unita ad André, aspirando
adesso a quella felicità in quel mondo infinito dove anche sperava
presto di andare....Nessun rimpianto, diniego, sdegno per quella
sorte infausta; adesso viveva di quei frammenti che le ricordavano il
tempo che fu."
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