Chiedi chi sono i Nomadi

di Orso Scrive
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AD EST, AD EST

(1993)

 

Sembrano mani i rami del melo,
sembrano dita che graffiano il cielo.
Un conto veloce di quanto possiedo,
i soldi di carta e tanta rabbia
per questa vita che si spegne di corsa,
come un fuoco di foglie
come un lampo nel cielo…

 

 

Guardavo l’alba, che si innalzava con i suoi raggi di fronte a me.

Un’alba viola e rossa, tinta di un colore nuovo. Tutto stava diventando nuovo, davanti e attorno a me.

C’erano voluti giorni… ma che giorni: anni interi. A lungo avevo rimandato, per molto – troppo – tempo avevo rimandato il momento di prendermene e andarmene.

Adesso quel momento era giunto. Avevo raccolto il coraggio necessario, quello che mi era servito ad abbandonare tutto il resto, a lasciarmi dietro le spalle la vecchia vita.

Avevo solo una vaga idea di ciò che mi aspettava. Probabilmente era persino sbagliata.

Ma non avevo paura.

Stavo andando, andando ad est, ad est, verso la nuova vita, verso la rinascita, verso quel Tutto che mi si sarebbe schiuso dinanzi.

Un Ignoto fatto di luce, di colori: i colori e la luce di una nuova aurora.

 

 

Ad est, ad est adesso si va
Ad est, ad est là dove nasce il sole
Ad est, ad est ritroverò la vita
Ad est, ad est perché non è finita.

 

 




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