MARE FUORI - Nuovi incontri

di Aleterm
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XIV
Snella sala comune Mati si avvicina a Carmine
- Ca' domani esco. Domani a quest'ora sarò a casa mia a Roma. -
- E che farai Mati? Dimmelo che pensi di fare? - gli risponde lui con rabbia
- Ritroverò i miei libri, mi ci butterò sopra e non farò nient'altro. Almeno quelli non mi hanno mai fatto male, e poi magari mi laureerò e un giorno mi troverò un lavoro, magari entrerò in banca. -
- In banca Mati, sul serio? Ma che stai dicendo? Ma tu avevi dei sogni, anzi li avevamo insieme. Che fine ha fatto la casetta con la finestra da cui si vede il mare? -
- Ca' i sogni a volte fanno male. Ti fanno credere che la vita è quella che sogni, invece la vita è quella che ci sta fuori di qui: studiare, laurearsi, trovarsi un buon lavoro, un marito e non pensare più alle stronzate. Studierò così tanto che non mi rimarrà nemmeno un pezzettino di cervello libero per pensare ad altro. -
- Brava proprio un bel progetto! -
- Ca', lo sai cos'è la cosa bella qua? E' che i sentimenti li senti tutti. Li senti forti come un pugno! Quando ami, potresti morì pe’ lui e quando odi potresti uccidere senza pensarci un attimo, però tutto questo fa male, fa male tanto, e il mondo mio invece è l'anestesia. Ca' il destino ci rimette sempre al posto nostro, tu puoi fare come ti pare, ma poi alla fine è isso che ti pija pe la collottola e ti rimette lì, proprio dove dovevi stare e tu non ce poi fa 'gnente...-
- Adesso ca' esci te sei imparata il napoletano (sorriso amaro)
- e no tesoro, e questo è romano! torno a casa mia! Te l'avevo detto che sarei tornata, mi dispiace Ca', non siamo fatti per stare insieme e se pure c'avevo creduto, adesso ho aperto gli occhi. Vivrò la mia vita e sarò talmente anestetizzata che non sentirò più niente, nessun dolore, nessun ricordo -
lo guarda con occhi fermi e duri, indietreggia ed esce dalla porta, Carmine resta fissare il vuoto.
E' il giorno della scarcerazione, Mati, scortata da Liz, attraversa il cortile, passa davanti ai ragazzi nel campo di calcio che stanno tutti incollati alla rete.
- Uè Matì statte buon! Io ce l'ho sempre detto che una uaijoncella bella come a ti non poteva essere colpevole -
Mati sorride amaramente a Pino poi si ferma un attimo davanti a Filippo
- Ciao Filì, pensaci tu all'amico tuo -
lui alza il mento in segno di assenso, ma non dice niente, per non rischiare di piangere.
Le ragazze la aspettano tutte vicino alla macchina che la porterà via, tutte tranne Rosa Ricci che è rimasta più distante in piedi, ma la fissa intensamente.
- Liz aspetta un altro momento, devo fare una cosa -
poggia la borsa e si avvicina con passo deciso a Rosa
- Ciao Ro, noi non ci siamo mai piaciute, ma una cosa in comune ce l'abbiamo. Ti prego stagli vicino... -
- Ma che ti sei missa in cap? Ti credi che mi accatto gli scarti tuoi? -
gira lo sguardo su Carmine che sta appoggiato al muro vicino al cancello e non stacca gli occhi da Mati. Lei arriva alla macchina e saluta le ragazze, abbracci, baci, qualche lacrimuccia, apre la portiera e sta per salire, Carmine la tira per un braccio. Lei si volta, si fissano
- Mati non è finita qua te lo giuro! Me l'hai insegnato tu che quando vuoi una cosa nella vita, se ci provi con tutte le tue forze puoi ottenerla... e io voglio te! -
Lei si volta senza dire niente e sale in macchina, la macchina parte.
Carmine si accascia inginocchio e piange, Rosa gli si avvicina, si accovaccia vicino a lui e lo abbraccia forte, lui mette la testa sulla sua spalla mentre lei gli accarezza i capelli dolcemente.





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