Terremoto

di Sofifi
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Terremoto
 
“Attenta!” Ti stringo forte per farti allontanare dalla ringhiera del nostro castello (finalmente lo abbiamo trovato!). Poggio la schiena contro la parete ruvida, le mani salde sulle tue spalle, e inconsapevole batto le ciglia per l’ultima volta prima che il mondo mi crolli addosso davvero: tiri indietro la nuca, sfiorandomi il petto, e in quel momento capisco.
 
Vorrei restare in questa posizione per sempre.
Vorrei baciare ogni singolo centimetro della tua pelle.
Vorrei camminare al tuo fianco, tenerti per mano.
Vorrei sentire il calore del tuo corpo e scaldarti col mio nelle notti d’inverno.
 
Vorrei, sì, trasferirmi con te. Ma non così, non sarebbe giusto.
Vorrei…
e allora fuggo.










 




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