Rondini

di fenice64
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Il tempo, a volte, sembra che non passi, è come una rondine che fa il nido sulla grondaia, esce ed entra, va e viene, ma sempre sotto i nostri occhi.
(José Saramago)

 

La rondine, il giocattolo preferito del vento.
(Jules Renard)

 

Come un rito che si rinnova
la loro stagione è alfine giunta.
Un gioioso cinguettare nell’aria si spande,
nascondendo soffusi richiami d’amore.
Dal sottotetto,
ospitante il loro nido,
rondini spiccano il volo.
Dispiegano le ali
e si tuffano senza timore nel blu infinito
per perdersi a rincorrere nuvole dalle mille sfumature.
La brezza le accarezza
e le trasporta lontano
disegnandone il percorso.
E loro,
docili,
si lasciano condurre,
ricamando l’azzurro,
curiose di scoprire dove il sole va a dormire.
Chissà se al nido faran ritorno
o continueranno ad inseguire il vento,
indipendenti e felici,
senza alcun legame,
se non il loro esistere insieme,
per portare a termine il viaggio appena iniziato.
Sorvolando la terra osservano,
dall’alto della loro libertà,
noi umani che fatichiamo,
e, non sempre,
possiamo affrancarci dalle nostre catene.
Forse dovremmo apprendere da questi esseri alati
la leggerezza per librarci oltre noi…

 


 




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