>font size=”18”>Sola
Prefazione>
Se un giorno ti ritrovassi da sola senza gli ultimi tre anni della tua vita ,cosa faresti?
Capitolo 1°
Erano le 4:30 quando mi svegliai per la prima volta ,dopo di che fu uno svegliarsi continuo, alle 5:00, alle 6:18 e alle 7:00 l’ora di andare a scuola. Quando mi alzai avevo mal di gola e non respiravo bene, rimpiangevo il calduccio che c’era sotto le coperte, sebbene fosse Aprile.
Feci colazione a fatica e di questo mia madre se ne accorse, rimanevo a casa da scuola davvero poche volte all’anno 2 o massimo 3 giorni, e questo era uno di quei giorni ,mi facevano male le ossa e a fatica mi mettevo i vestiti e alla fine crollai sul materasso dietro di me…
Quando mi svegliai mi sentivo un po’ meglio ,la febbre doveva essere passata e così anche il dolore alle ossa. Qualcuno doveva avermi rimesso a letto ,perché i vestiti (jeans e maglietta) erano stati sostituiti dal pigiama e le coperte mi arrivavano al mento,girai appena la testa verso il comodino dove si trovava la mia radio-sveglia ed erano le 4:32 ,la scuola doveva essere già finita.
Mi sedetti sul letto, avevo un brutto presagio, sentito delle voci che arrivavano dalla cucina e per paura che qualcuno che non fossero i miei genitori, ma qualche altro parente mi vestii in fretta e furia, per quello che mi permetteva il poco mal di testa che avevo e il freddo che avevo ai piedi, mi misi una sciarpona che mi aveva regalato la mia migliore amica per il compleanno e andai verso le voci, non erano allegre e ad un certo punto fui tentata di tornarmene in camera e chiudere a chiave, il presagio aumentava e così anche il peso allo stomaco, quella sensazione non mi piaceva.
Quando varcai la porta della cucina i miei genitori si zittirono all’istante e mi guardavano colpevoli ,come se quello che successe dopo fosse tutta colpa loro.
In poco tempo la mia vita mi cadde dosso, non poteva essere era impossibile… un incendio, così aveva detto papà, un incendio si era portato via tre anni della mia vita, si era portato via ¾ del mio cuore, mi sentito svenire, ma il peso al cuore non me lo permetteva era impossibile, caddi sulle ginocchia e l’ultima cosa che ricordai fu l’urlo di mia madre nel vedermi svenire… già svenire.
Mi svegliai che era notte fonda, ero ancora vestita, la gola mi bruciava e il cuore mi faceva male, in pochi secondi ricordai tutto, i miei amici, i miei compagni ,la mia migliore amica… il mio ragazzo ….erano morti… in un incendio.
Le lacrime spingevano per uscire, mi alzai velocemente ignorando il forte giramento di testa e iniziai a correre, uscii fuori nell’ aria fresca della notte, la gola bruciava come il fuoco che si era portato via i miei amici, correvo e correvo e alla fine arrivai in un tempo che non potrei classificare, forse un ora o forse due minuti non avrei potuto dirlo, c’erano ancora alcuni pompieri, ma il fuoco era stato spento, attraversai velocemente la strada e guardai ormai la mia ex-scuola.
Macerie dappertutto, fumo a valanghe e persone chiassose, volevo dirli di fare silenzio, di portare almeno un po’ di rispetto per i miei amici, ma l’unica cosa che riuscii a fare fu inginocchiarmi e gridare no a quella vita che mi aveva tolto tutto quello che avevo, lasciandomi sola.
Lo so che è triste ,ma spero che vi sia piaciuta lo stesso. Ringrazio in anticipo che recensirà e chi leggerà soltanto. Recensite.
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