Là dove i dannati giacciono

di Quebec
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Nelle viscere ghiacciate dell'Inferno, là dove i dannati giacciono,
Conservava il mio tesoro più oscuro, una spada maledetta,
Ereditata da padre in figlio precipitato nel baratro.

Ogni torbido erede della mia famiglia reietta l'aveva impugnata,
Per seminare morte fra quelle ombre e riversarvisi a sua volta.
Ora al demone Troll dovevo restituirla.

In cripte dove la luce si spense prima ancora di giungere,
Mostri putridi dai riccioli di ossa si aggiravano,
Convulsi all'annusa di carne da lacerare.

Lo sguardo di puro odio, e il ghigno di chi gode nello strazio,
Il mio orrendo avversario, il re dei Troll, un demone d'ossa.
Sapevo che solo uno come me, marcio dentro, avrebbe potuto sconfiggerlo.

La posta non era che la mia stessa anima corrotta,
La mia spada e il terrore da seminare, i miei schiamazzi di morte.
Non potevo che procedere, né indietreggiare nel fango che mi partorì.

Lo sfidai nel cuore crudo di quell'abisso,
Muovendomi con passi di chi cammina sopra rovine.
Lame contorte s'incontrarono con urla di dannati.

La forza di mille esecuzioni sommarie e il color rappreso di sangue,
Erano le armi della sua furia, selvaggia e sregolata. Io, come lui,
Nobilmente perverso, conobbi a fondo le tenebre e ne feci mio scudo.

La spada era tornata, l'inferno era vinto.
Il Troll, in frantumi d'ossa, si ricompose per un istante,
Prima che anche il suo spirito marcio si dissolvesse nel nulla.

Ho compiuto le stragi. La spada è tornata a casa,
Pronta a seminare morte in ogni erede al male.
La corruzione è ormai la mia stessa ombra.

La mia storia divenne presto leggenda fra gli induriti cuori dei dannati,
Come una triplice maledizione su quell'abisso di sangue e orrore.
Il terrore è ciò che unisce noi, figli di quel luogo maledetto.

E ora attendo, immobile come una statua di sale,
Che la morte giunga a farmi ritrovare la pace perduta,
O che la spada torni un giorno a squarciare le tenebre.

Attendo, come attendono tutti i dannati,
Il giorno del giudizio che sciolga finalmente le nostre catene.
Inferno, sei la mia casa. E in te rimarrò per sempre.




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