La battaglia di Zama, in forma di sceneggiatura (Estratto)

di Cladzky
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Estratto

PRELUDIO

BATTAGLIA DI ZAMA

 

Siamo su un colle che sovrasta la piana erbosa, svariati comandanti attendono l’eroe cartaginese. Annibale giunge a cavallo per dare direttive su come disporre l’esercito e guarda in basso, parlando fra sé.

 

HANNIBAL

Come splende il sole sugli elmi stamattina, come fossero un mare. Le insegne, scosse dalla brezza leggera, appaiono belle, così tessute di blu e verde, che sarà un peccato doverle tingere di porpora. Perché mi sento così? Dopo tutti questi anni a guerreggiare per l’Iberia, la Gallia e l’Ausonia perché tremo al pensiero di combattere nel cuore dell’Africa? Patria mia, nonostante i lustri d’assenza mi sento ancora tanto legato a te che tremo al pensiero che oggi mi gioco le tue sorti: valgo io tanto? In quindici anni non sono riuscito a espugnare Roma e ora Roma vuole espugnare Cartagine. Altri quindici anni mi attendono dunque anche a casa?

 

MAGON

(Gli si avvicina)

Non lamentarti così. Se tu dubiti in chi avremo fiducia? Per quindici anni sei rimasto imbattuto sul suolo nemico, e così nostro padre rimase imbattuto in Sicilia. In noi scorre il sangue irriducibile della famiglia Baraq.

 

HANNIBAL

Dì, hai tu visto la testa di Azruba’al rotolarti davanti? La guerra sembra sempre eroica fintanto che i tuoi fratelli non vengono toccati. Vai Magon, che fai ancora qui? Dai il comando dei liguri ai tuoi attendenti. Non fosti ferito alla battaglia di Insubria e zoppichi d’allora? Credi che il sangue dei Baraq ti rendi invulnerabile? Rifugia a oriente, a Utica. Le forze di Scipio hanno tolto l’assedio, sarai al sicuro. 

 

MAGON

Credi sia tanto incompetente da dover abbandonare il campo? È vero, Varo mi ha cacciato dalla Gallia, ma non rifiuto la possibilità di sistemare i miei conti con lui. È vero, sono zoppo, ma questo non m’impedirà di cavalcare incontro al nemico. Dammi la possibilità di dimostrare il mio valore, dopo anni di sconfitte contro i romani. Strepito alla necessità di una rivalsa.

 

HANNIBAL

Pensa per un momento! S’io muoio chi sarà la nuova speranza di Cartagine? Il popolo avrà sempre bisogno di un Baraq.

 

MAGON

Conti di morire dunque? Così sia! Se il più grande generale della storia deve morire oggi per una scaramuccia a Zama non ci sarà più speranza per nessuno. Come potrei sostituirti? Finché vivi potrò ambire ad essere come te. Se anche il legno verde si spezza, che ne sarà di quello secco? Lascia dunque che questa sia una battaglia decisiva! Gettiamo via le nostre vite, perché come potremmo vivere solo per veder morire Cartagine?

 

HANNIBAL

Fratello, tu mi dai ciò che quindici anni di vittorie non mi hanno mai dato. A me dunque, miei tribuni!

 

Dacché erano da parte si radunano insieme al centro della scena

 

CICNO

Vostro fratello ci ha parlato molto di voi: Permettete d’introdurci: Io sono Cicno, comandante della fanteria ligure. Quando avete valicato le Alpi io ero ancora troppo giovane per unirmi alla causa, ma rimedierò oggi. Io sento che tu sia un personaggio storico. Permettimi di entrare nella storia con te.

 

VALLIA

Vallia è il mio nome, figlio di Orivano, della tribù dei bastuli. L’invasione romana delle mie terre mi ha condotto qui. Ho sentito della tua vittoria a Cannae. Posizionami come tu vuoi, purché tu ripeta il miracolo. Su due fronti la loro stretta sarà meno salda.

 

OCINTO

I miei frombolieri portano alto l’onore delle Baleari. Sarà franco. Non ho motivi egocentrici, né nobili. Siamo qui dietro pagamento del senato. Dalla tua vittoria dipende la nostra paga. In questo segno vinci.

 

HANNIBAL

Dopo tanta sincerità non posso mentire. Molti oggi moriranno.

 

VALLIA

Assicuriamoci almeno di costar tanto ai romani da lasciarli senza uomini in Africa.

 

CICNO

Per molte vie si entra nella storia. Per morte gloriosa si può essere immortali.

 

OCINTO

Se rimanessimo sul campo stasera vorrà dire che ci facciamo pagare anche troppo.

 

Ridono. Entra in scena il Mahrbal

 

MAHRBAL

Era destino che ci rivedessimo.

 

HANNIBAL

Mahrbal! Era da Capua che non ti rivedevo.

 

Lo abbraccia, ma l’altro non ricambia

 

HANNIBAL

Perché sei così rigido? Ancora ce l’hai con me?

 

MAHRBAL

Come non potrei? La colpa è tua se oggi siamo invasi. Perché non hai assediato Roma dopo la disfatta delle sue legioni? Perché girovagare inutilmente a sollevare popoli estranei al conflitto? Perché mandarmi via? Hai dato tempo al nemico di riorganizzarsi.

 

HANNIBAL

Compagno, come potevo marciare su Roma? Le legioni di Paolo furono disfatte, ma la guarnigione interna alla città era salda. Prenderli per fame era impossibile, eravamo in troppo pochi per chiudere ogni via di uscita. Avevamo bisogno di aiuto dai sanniti, dai capuani, i bruzi, gli etruschi. Se avessimo messo a ferro e fuoco le campagne e i granai che avrebbe mangiato il mio esercito mentre Roma attingeva alle sue riserve? Se avessimo devastato il Lazio intero che avremmo ottenuto se non farci odiare dall’intera regione e instillare la rivolta? Tu mettevi agitazione alle truppe. Le mettevi in malcontento per l’attesa, le davi l’ansia per il combattimento quando ci saremmo dovuti invece mostrare pacifici in confronto ai nemici. Inoltre avevo bisogno che qualcuno informasse Cartagine dei miei movimenti, che convincesse il senato a mandare rinforzi e non abbandonarmi in terra nemica.

 

MAHRBAL

Io continuo a pensare che Roma potesse essere presa. Con l’inganno si poteva accedere alla città, aprire le porte, far sconvolgere le loro belle strade dagli elefanti armati. Ci saremmo risparmiati tanti dolori alla nostra patria. Ma ora siamo qui. Il senato mi ha messo al carico della milizia punica. Abbiamo armato dodicimila cittadini fra l’Africa e la Tripolitania, datogli un oplon, una lancia, una spada e insegnato a stare in una falange. Dopo pochi mesi sono qui per renderti dodicimila fanti e con loro ottanta elefanti, catturati nelle foreste dell’Atlante e ancora rancorosi. So che con te hai ancora i tuoi sedicimila della tua campagna in Italia. Hai vinto battaglie con molto meno. Dimostrami che non hai paura, Hannibal. Laggiù ti aspettano le quattro legioni di Scipio. A Cannae ne sconfiggesti otto tutte insieme. Sarà un gioco da ragazzi se tu lo volessi.

 

HANNIBAL

Credi che non voglia scacciare i latini dalla nostra terra? Io che ho giurato eterno odio a Roma perché dovrei risparmiarla oggi?

 

MAHRBAL

Tu ami la guerra mio signore e Roma te l’ha data per tutta la vita. Nostro padre ti ha allevato col solo scopo di vendicare la disfatta dei punici in una vittoria che lui sapeva non sarebbe riuscito a vedere. Ma ti ha allevato troppo bene: se tu sconfiggessi i romani che ti rimarrebbe da fare? Cancellata Roma tu non hai obiettivi. Alleveresti cavalli fra i numidi? Esploreresti le coste della Libia oltre le colonne d’Ercole, laggiù agli antipodi dove Hannōn trovò gli uomini selvaggi ai confini della terra? Vagheresti a lungo e sempre penserai “oh, Roma, perché ti distrussi? Era così bello giocare con te.”

 

MAGON

Ora basta, non ti permetto di insultare in questo modo mio fratello! Ha speso la sua intera vita per il bene di Cartagine.

 

HANNIBAL

È vero. Ho speso molti anni in lotta continua. Notti insonni trascorsi in una fredda tenda col fiato dei nemici sul collo. Valicate impossibili fra le montagne in mezzo al pianto dei miei uomini. Gli appennini si sono presi il mio occhio destro. Ho lasciato Himilce e mio figlio senza vederli crescere fino a quando non li ho rivisti al mio attracco a perdifiato ad Hadrumeto, invecchiati. No Mahrbal, non è per la gioia che ho combattuto per tutti questi anni. Io odio la guerra, la ripugno, mi ha tolto tutto quello che avrebbe reso anche uno schiavo felice, ma è l’unica cosa che mi hanno insegnato a fare. E quando Cartagine aveva bisogno di uomini valorosi io mi sono fatto avanti, pur sapendo che mi condannavo ad anni di tristezza. Sia dunque così: Vincerò per Cartagine anche questa battaglia, distruggerò i romani, catturerò le loro insegne, farò prigioniero Scipio e Massinisa, li farò sfilare davanti il popolo, brucerò il loro campo e affonderò le loro navi. Ma sarà la mia ultima impresa. Qui a Zama morirà pure Hannibal. E seppure vedrete uno che gli somiglia non sarà lui. Sarà solo un vecchio nobile mezzo cieco che torna alla casa paterna di Bizacena.

 

Hannibal esce di scena, seguito dal fratello. Mahrbal, più lento, si ferma e interroga i tribuni

 

MAHRBAL

Insomma, dov’è Vermina?

CICNO

Ovunque non vi sia Massinisa

 




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