Dentro le Ombre

di Sleepesleep
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Cliffort aprì le scatole svogliato, frugo in esse alla ricerca di qualche oggetto da poter esporre dando le spalle alla porta, non che si aspettasse che qualcuno entrasse a quell'ora del mattino, infondo aveva aperto solo da qualche minuto. Contento estrasse una palla di neve dall'aspetto piacevole, a fatica si rimise in piedi facendo leva sulle ginocchia e alzò lo sguardo. Un verso sorpreso lasciò le sue labbra mentre notò confuso una ragazza fissarlo sorridendo, aveva un bel sorriso quasi dolce. << Salve >> lo salutò Lei vivace. L'uomo si irrigidì ancora incerto ricambiò << Benvenuta alla in Cose&Cose di Clif, cerca qualcosa di speciale? >>. La giovane scosse leggermente la testa e chiese << In realtà no, ha qualcosa di carino che possa piacermi? >>. Cliffort spolverò veloce la vetrinetta al suo fianco e dubbioso propose indicando una piccola catenina << Le piacciono i medaglioni? Giusto ieri un ragazzo mi ha dato in pegno questo spettacolare esemplare >>. Lei lo analizzo curiosa << Preferisco gli anelli sinceramente >>. L'uomo ragionando estrasse l'astuccio con i vari anelli << Ne ho molti, sa anche mia moglie adora gli anelli, odia indossare le collane, dice che la soffocano >>. Lei inclinò la testa, il sorriso svanì mentre le sue labbra divennero una linea chiusa adesa, gli occhi marroni senza emozioni si incatenarono ai suoi per qualche secondo gli sembro di aver davanti agli occhi una persona diversa, come se qualcuno si fosse divertito a svuotare quel volto da ogni espressione. La ragazza poi riprese a sorridere in quel modo tutto distorto e disse << Io al posto di sua moglie mi preoccuperei più delle macchine che delle collane >> e aggiunse indicando un piccolo anello senza pietra anonimo << Potrei provare questo? >>. Cliffort non fece caso alle parole precedenti e si limitò ad estrarre l'anello << Ecco a lei >>. La donna lo indosso contenta e alzò la mano per analizzarlo attenta << Ti piace? >>. Cliffort rispose veloce << Certo, le sta una meraviglia >>. << No >> ribatte una voce maschile profonda dalla parte opposta, un ragazzo si avvicinò a passo lento al bancone poggiando su di esso un accendino e una ciotola di terracotta che non ricordava neppure fosse tra le cose del negozio, Cliffort per poco non ebbe un attacco al cuore, non aveva per nulla notato la sua presenza, che strano. << Allora lo prendo >> rispose allegra la ragazza, ignorando il commento dell'altro e aggiunse << Quanto viene il tutto? >>. Mentre lo diceva il ragazzo spinse verso di lui gli oggetti, Cliffort non se lo fece ripetere e disse << Trenta dollari, signorina >>. Lei raccolse il portafoglio e pagò, l'uomo rimase teso finché i due non lasciarono il locale, la sensazione di pericolo che si era insinuata tra le vertebre si dissipò, quel ragazzo non gli piaceva proprio, aveva un volto così strano. Lei rise uscendo << Non credo che tu gli sia piaciuto molto >> disse. Lui alzò leggermente le spalle << Non che mi importi davvero >>. Lei rise piano e si tolse l'anello facendolo scorrere tra le dita. << C'è una foresta a quanto ricordo verso nord, quello è il posto perfetto >> riprese lui serio. Lei si bloccò e disse << Mano >>. Lui confuso distese la mano verso di lei, la ragazza contenta gli infilò l'anello, poi si allontanò di poco osservando la sua opera << Sapevo che ti sarebbe stato bene >>. Lui roteò gli occhi << Concentrati >>. Lei rindosso il suo solito sorriso prima di dire << Foresta, posto perfetto, rituale. Non ti preoccupare, ho ascoltato tutto >>. << Bene >> ammise l'altro muovendo leggermente la chioma scura e aggiunse << Manca ancora un ora a mezzogiorno, faremo in tempo a raggiungerla >>. Lei rise piano come sempre seguendolo verso la macchina spensierata.

I lunghi rami spogli doloranti si ripiegavano su loro stessi, gli alberi sembravano assenti, spenti. << Non è un buon segno >> disse lui sfiorando la corteccia secca e aggiunse << Qualcuno si sta nutrendo di loro >>. << Chissà >> disse lei girovagando intorno alle radici infantile e aggiunse << Qui mi piace, lo faremo qui >>. Lui squadro il luogo dubbioso anche se un posto valeva l'altro, estrasse la ciotola di terracotta e la posizionò tra le radici mentre la donna frugava nella sua borsa attenta. Una polvere dal colore scuro fu riversata nel contenitore << Mi daresti il pugnale? >> disse lei tendendo la mano. Riluttante lui estrasse la sua amata lama e gliela porse ribadendo << Non esagerare con il taglio, l'ultima volta ci ha messo due settimane per guarire >>. Lei ridacchio mentre affondava la lama sul suo palmo senza davvero molta cura << Sei davvero carino quando ti preoccupi >> disse. Il sangue si mescolo con la polvere nera amalgamandosi in maniera innaturale, sembrava quasi fosse viva. Il pugnale ritorno nelle mani del proprietario che attento si premuro di ripulirlo prima di posarlo  nel fodero, lei immerse la mano ferita nel miscuglio che iniziò ad evaporare. Nessuna reazione, pessimo segno. << Non ci sono ombre >> asserì stancamente lui e aggiunse << Ergo dobbiamo cercare un Anomalo >>. Lei non si scompone, ormai la ciotola era vuota, un'impronta di mano era impressa nel fondo. Lui raccolse il contenitore alzandosi e con poca cura lo sbatte contro il tronco dell'albero, mille cocci di terracotta si depositarono sul suolo. << Ho fame >> annunciò lei stiracchiandosi. Lui le arpiono il polso << Prima dobbiamo tornare al motel per disinfettarla >> mentre lo diceva avvolse il palmo ferito con un fazzoletto di seta bianco. Lei fece una smorfia evidente << Non possiamo fare dopo il pranzo? >> chiese. << No >> asserì lui liberandola dalla stretta e incamminandosi verso la loro auto.

Le patatine aveva un odore tipico, grasso che gli fece storcere il naso, non era particolarmente amante del fritto. Lei invece non sembrava farci caso, masticava contenta la sua dose di cibo spazzatura senza battere ciglio. << La foresta sembrava morente, qualcuno sta usando l'energia della natura, una Strega quasi certamente >> disse Lui mescolando la sua insalata. << Sei incredibile, lo sai >> lo riprese la donna divertita << Tra le migliaia di cose buone e grasse presenti in questo locale hai scelto quella più triste e sana >>. << Corpo sano, mente sana >> ribatte Lui infastidito e aggiunse << Anche tu dovresti mangiare meglio >>. << Nah >> rispose con convinzione lei dando un morso al suo panino, quello si che era il paradiso. << Ritornando alla strega, perché uccidere una donna con tale violenza? >> sussurro Lui dubbioso. << Potrebbe non essere stata lei >> disse vaga Lei. L'uomo la osservò curioso << Hai sentito qualcosa? >>. << Non proprio >> rispose Lei e aggiunse porgendogli una patina << Ne vuoi un po'? >>. << Potresti rispondermi >> disse Lui spazientito scacciando la mano di Lei. La donna rise leggermente senza però dir nulle e riprese a mangiare. 





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