Questa
storia partecipa alla Corsa
delle 24 ore – Speciale X Edizione
indetta sul forum Torre di Carta.
Prompt
#098. Un neo
vicino alle labbra.
Ciò
che giace oltre il riflesso
Se
qualcuno avesse chiesto a Domi cosa vedeva nello specchio,
probabilmente avrebbe risposto Nulla.
D’altronde a nessuno
importava della sua opinione, così come a nessuno era
importato di
Louis quando era ancora vivo, figuriamoci ora che di lui non erano
rimasti che una testa mozzata e un corpo agonizzante in un lago di
sangue. Domi non smetteva di pensarci. Lo rivedeva ogni notte nei
suoi incubi, mentre di giorno assisteva Noé, a letto con la
febbre
in un delirio senza fine. Il suo sguardo
vagò sullo specchio, studiando i suoi lineamenti. Con i
capelli così
corti non c’era più nulla che li distinguesse. (Dovevo
esserci io al posto di Louis.)
O quasi.
Si
toccò il mento con le dita, sfiorando il labbro. Qualcosa
mancava a
riempire il vuoto.
[128
parole]
nda.
“Vale
scrivi una drabble che rientri tra le 110 parole” challenge:
fallita, perché a quanto pare mi è fisicamente
impossibile essere
più coincisa di così. Ugh! E niente, il brano si
spiega da sé:
Domi potrà assomigliare quanto vuole a Louis, ma non
sarà mai lui,
e va bene così. L’assenza di quel neo sul mento
racchiude proprio
questa consapevolezza così difficile da accettare. Insomma,
volevo
festeggiare la fine dell’hiatus della nostra amata Mochizuki
(oggi
esce il nuovo capitolo!) con giusto un piccolo tributo a uno dei
personaggi a cui sono più affezionata, e ovviamente non
potevo non
buttarmi sull’angst per farlo, eheh. Prepariamoci al peggio
amici,
si torna a soffrire.
Bisous,
Vale
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