...
Un anno dopo
Aziraphale si era trasferito in un piccolo cottage fuori
Soho,
aveva dato un taglio alla vecchia vita, svuotando la libreria e
miracolando nella sua nuova casa un posto adatto per tutti i suoi
libri dove su di essi aveva compiuto un miracolo perché
rimanessero al sicuro, viveva a pochi passi da una piccola cittadina
dove solitamente
usava rifornirsi di tutto, certo volendo avrebbe potuto miracolarsi
ciò che voleva rimanendo comodamente seduto sulla sua
poltrona
ma era convinto che quel tipo di vita lo avrebbe annoiato a morte.
Essendo una piccolo paese ci misero poco le persone a fare la
conoscenza del cordiale e gentile signore che era venuto ad abitare
vicino a loro, non aveva vicini di casa ma trovava spesso bambini
giocare nei pressi del suo giardino, ragazzi che si tenevano per mano
mentre passavano di lì e umani gentili che bussavano alla
sua
porta donandogli torte e ogni ben di dio che si potesse immaginare.
Gli piaceva la sua nuova vita, lontana dal caos e dai pericoli ma se
gli avessero chiesto se era felice...bè quello era un altro
discorso.
Un pomeriggio mentre sorseggiava il suo amato tè
sentì
delle urla e qualcuno che bussava furiosamente alla sua porta,
così andò ad aprire trovandosi un bambino di
all'incirca
sette anni che agitava le braccia e strillava verso di lui.
<< Signor Ziraphale, signor Ziraphale c'è un
serpente! Un serpente! >>
A quelle parole il cuore dell'angelo ebbe un sussulto, seguì
il
bambino che lo portò nei pressi del laghetto che stava
vicino a
casa sua, lì su una roccia se ne stava acciambellato uno
scuro
serpente ma non era certo quello che sperava di vedere lui, non era il
suo serpente.
Sorrise tristemente accarezzando la testa del bambino.
<< Tranquillo quel serpente non è velenoso.
>>
<< Se ne intende? >> domandò il
piccolo.
<< Oh no ma...ho un certo istinto con gli animali. Se vi
fa paura posso mandarlo via. >>
Il bambino annuì e Aziraphale senza nemmeno avvicinarsi
schioccò le dita e come per magia il serpente
strisciò
via, lontano chissà dove, il bambino si voltò a
guardarlo
con aria meravigliata.
<< Sei un mago! >>
I suoi amichetti si avvicinarono tutti a quel gentile signore in attesa
di scoprire il suo trucco.
<< Come hai fatto? >>
<< Sì sì diccelo! >>
<< Mi piacerebbe essere un mago ma...con i trucchi di
magia non
sono bravo >> disse dispiaciuto e anche un po' nostalgico.
<< Ma prima hai...- >>
<< Oh quello è un trucco che ho imparato, il
serpente ha
solo sentito il suono, hanno un udito molto sviluppato. >>
<< Però sei stato bravo >> disse
uno di loro e Aziraphale sorrise.
<< Grazie >> rispose.
<< Adesso devo proprio andare, mi raccomando bambini fate
i b...giocate tranquilli >> disse per poi allontanarsi.
Non aveva più il coraggio di pronunciarla quella parola, non
gli
sembrava giusto e non ne era degno, non lo era mai stato, aveva passato
la sua vita credendo che quello fosse lo scopo di un angelo e che la
sua missione fosse convertire più umani possibili a fare del
loro
meglio per essere brave persone.
Poi era arrivato un ragazzino di undici anni che semplicemente con il
suo essere umano aveva sventato l'apocalisse e lui stesso si era
trovato più volte a non essere totalmente buono, forse
quelle
erano solo idee e parole e...forse era solo che il semplice nominarle
gli riportava alla mente qualcuno che gli mancava moltissimo.
La sera stessa qualcuno bussò nuovamente alla sua porta, si
alzò dalla poltrona per andare ad aprire e quasi ebbe un
crollo
quando vide chi si trovava sull'uscio di casa sua.
<< Crowley? >>
<< Ti sono mancato angelo mio? >>
domandò quello con
un sorriso smagliante e i canini ancora più lucidi di come
li
ricordava.
Non aveva parole né fiato, non sapeva cosa dire o casa fare,
era
felice di vederlo ma sorpreso e scioccato, qual era la giusta reazione
che doveva avere?
<< I-io... >>
<< Posso entrare? >> domandò il
demone impedendogli di continuare il suo balbettio.
<< M-ma certo... >> e si spostò
per fargli spazio.
Crowley entrò guardandosi intorno e sorrise.
<< Però che bel posticino che ti sei fatto.
>>
<< Grazie...ma che... >> iniziò
e il demone si voltò a guardarlo con un sopracciglio alzato.
<< Che hai fatto hai capelli? >>
domandò finalmente l'angelo.
<< Oh questi >> disse toccandoseli fiero.
<< Ho deciso di rinnovare il look, ti piacciono?
>>
Il taglio era pressoché uguale solo che erano neri, di un
corvino dai riflessi quasi blu e anche le sopracciglia erano della
stessa tonalità, non era l'unica cosa che era cambiata,
Crowley
indossava
una giacca di pelle sopra a una camicia di seta rossa e dei jeans scuri
che sembravano quasi lucidi.
L'angelo deglutì, bello era bello.
<< S-sì ti stanno bene >> disse
arrossendo.
<< Oh angioletto guarda quanto sei carino
>> si morse le
labbra avvicinandosi a lui, gli prese il viso tra le mani e Aziraphale
scattò all'indietro nemmeno si fosse scottato.
<< Crowley ti senti bene? >>
<< Sei...sei così freddo >>
disse prendendogli le mani tra le sue che in confronto sembravano
bollire.
<< La mia natura da rettile ogni tanto viene fuori
>> rispose in maniera fin troppo viscida.
Aziraphale sollevò un sopracciglio.
<< Non era mai successo... >>
<< Mi hai mai toccato Aziraphale? >> quasi
la gridò
quella frase eppure al di fuori sembrava perfettamente calmo.
<< N-no in effetti no. >>
<< E allora non lo puoi sapere. >>
L'angelo sospirò decidendo di cambiare discorso, c'era
qualcosa
di strano o forse erano tutti quei cambiamenti e il fatto che non si
vedessero da un anno che gli facevano girare la testa.
<< Vuoi qualcosa da bere? >> gli
domandò e il demone sembrò accendersi come una
lampadina.
<< Oh magari, ho una sete che muoio. >>
Anche la sua voce era strana, Aziraphale lo fece accomodare e gli
servì un calice di vino rosso.
<< Allora cosa ti porta qui? >>
Crowley si leccò le labbra.
<< Ma che domande, tu angelo mio, mi mancavi
terribilmente
>> mentre parlava agitava il bicchiere rischiando di far
cadere il
suo contenuto al di fuori.
<< T-ti mancavo? >>
<< Non è ovvio? >>
Si leccò di nuovo le labbra mostrando quei denti perfetti,
poi qualcosa sembrò attirare la sua attenzione.
<< Ci sono degli umani qui in giro? >>
domandò ma la
voce gli uscì gutturale come un ringhio basso e feroce.
<< Sì... >> rispose titubante
l'angelo.
Posò il bicchiere e si alzò dal divano, i sensi
di
Aziraphale si attivarono tutti contemporaneamente anche se non sapeva
il motivo.
<< Ti spiace se esco un attimo angel...- >>
Ma Aziraphale l'aveva già spinto seduto sul divano in un
atto di audacia che mai aveva avuto in vita sua.
<< Veramente preferirei rimanessi qui con me
>> disse e la
sua voce oh quella riuscì a catturare completamente
l'attenzione
del demone, si tolse gli occhiali mostrando i suoi perfetti e
luccicanti occhi gialli, sembravano quelli di sempre ma c'era un
particolare che non quadrava...
<< Oh angelo finalmente ti sei deciso >>
disse inarcandosi
sopra di lui, Aziraphale era schiacciato nell'angolo del divano con
Crowley sopra e le sue labbra a pochi centimetri dalle sue, era una
tentazione fin troppo facile a cui cedere.
<< Senti Crowley non dovremmo parlare? >>
domandò accarezzandogli piano la spalla.
<< Parlare? E di cosa? >> soffiò
sulle sua labbra dandogli un brivido.
<< E' un anno che non ci vediamo e tu...non eri molto
incline a...- >>
<< Oh angelo buttati tutta quella faccenda alle spalle,
è
un bacio che ti sto chiedendo, non voglio promesse o altro.
>>
<< Un bacio... >> sussurrò
Aziraphale.
<< Uno solo angelo mio, muoio dalla voglia di farlo da
quando hai aperto la porta. >>
<< Oh Crowley... >>
Le palpebre di Aziraphale si chiusero sfarfallando e le loro labbra si
unirono, il demone lo baciava famelico aprendo maggiormente la bocca
per avere più spazio e l'angelo mugolava non potendo negare
quanto piacevole fosse, poi qualcuno suonò alla porta
proprio
mentre Crowley aveva posato la mano sulla coscia di Aziraphale.
Crowley sollevò la testa di scatto e l'angelo
aprì gli occhi come se l'incanto si fosse spezzato.
<< Devi aprire angelo >> disse con voce
roca.
E una voce urlò NO dentro la sua testa.
<< No Crowley, non voglio vedere nessuno solo te...
>>
Il demone non sembrava molto convinto così Aziraphale
abbassò lo sguardo sulle sue labbra e poi lo
guardò negli
occhi con l'espressione più supplicante che riuscisse a
fare, e
non fu difficile visto che sia il suo corpo che il suo cuore
desideravano quel demone più di ogni altra cosa al mondo.
<< Ti prego... >> mugolò.
<< Sei un bastardo tentatore >> disse con
un ghigno Crowley
mentre con le dita oltrepassava il colletto della sua camicia per
andare a sfiorargli il collo carnoso, Aziraphale rabbrividì
sotto quel tocco freddo e a sua volta sfiorò il viso
dell'amico
capendo finalmente che cosa c'era di tanto diverso nei suoi occhi.
<< Crowley...le tue pupille sono...sono rotonde.
>>
<< L'ho fatto per te angelo, volevo sembrarti
più umano così finalmente forse mi avresti
accettato. >>
<< Sai che non è mai stata la tua natura il
problema >> soffiò Aziraphale sfiorandogli una
guancia.
<< Non mentire a te stesso, non hai avuto problemi a
baciarmi adesso. >>
<< Ma se nemmeno mi ero accorto dei tuoi occhi, ti ho
baciato
perché...lo sai perché >> non
sapeva il motivo ma
di confessare quel sentimento apertamente non se la sentiva proprio, da
un lato quello che gli aveva detto l'amico poteva essere plausibile ma
dall'altro gli sembrava così strano e assurdo.
<< Non ti fidi di me angelo? >>
domandò il demone come se gli avesse letto nel pensiero.
<< Sei diverso...non sei mai cambiato così
tanto in poco tempo del tempo. >>
Crowley gli prese una mano e ne baciò le nocche con quelle
labbra fredde come il ghiaccio.
<< Non lo avevo mai fatto per amore, solo per me stesso.
>>
Gli sbottonò il primo bottone della camicia celeste.
<< Cosa vuoi Crowley? >> ansimò
Aziraphale agitandosi.
<< Te...ma solo quando sarai pronto >>
disse per poi
infilargli in naso nell'incavo del collo e inspirare forte il suo
odore, vi posò le labbra e le schiuse lambendo piano un
lembo di
pelle, Aziraphale posò le mani sulle sue spalle tentando di
respingerlo anche se quei tocchi erano la cosa più invitante
che
avesse mai provato.
<< Non mandarmi via angelo. >>
<< Non lo farò...v-voglio che resti ma
devi...devi avere
pazienza io non sono ancora pronto >> confessò
deglutendo,
ma quella frase non sembrò aver infastidito il demone anzi
sembrava addirittura felice.
<< Che ne dici se spostiamo le cose di sopra, ho un letto
molto
comodo e...noi potremmo...voglio dire...senza correre troppo potremmo
fare qualcosa >> disse con un fil di voce e Crowley
sorrise, da
quel sorriso spuntarono due affilati canini che agli occhi dell'angelo
sembrarono più lunghi o forse era solo un gioco di luce.
Salirono di sopra poi Aziraphale disse che aveva bisogno di un minuto e
di aspettarlo, scese le scale, prese il telefono e si
rintanò in
un angolo della cucina pregando che quello di sopra non lo sentisse,
compose il numero che conosceva a memoria con dita tremanti, la prima
volta il telefono squillò a vuoto.
<< Avanti Crowley... >>
<< Ti prego è un emergenza. >>
In cuor suo sentiva che non era giusto farsi vivo dopo aver taciuto per
un anno intero, ma era l'unico su cui poteva contare, l'unico che era
sempre stato al suo fianco, in verità si sentiva un idiota
perché non era sicuro di ciò che pensava.
Al terzo tentativo partì la segreteria che lo fece quasi
imprecare.
E poi finalmente.
<< Si può sapere chi diavolo è!?
>>
<< Crowley! >> trillò mantenendo
la voce bassa.
<< Ti prego non attac...- >>
Tuuu.Tuuu. Troppo tardi.
Sbuffò e riprovò con il cuore in gola.
<< Che caspita vuoi!? >>
<< Crowley devi ascoltarmi ho combinato un casino.
>>
<< Fatti tuoi Aziraphale, non sono più il tuo
babysitter! >>
<< Aspetta ti scongiuro è una cosa seria, lo
so che non ho
alcun diritto ma...non ho nemmeno molto tempo, temo di aver fatto
entrare un vampiro a casa mia. >>
Silenzio dall'altro capo.
<< Crowley? >> mugugnò agitato.
<< Fanculo angelo >> e chiuse la chiamata.
Ma Aziraphale non si arrese, non era in pericolo solo lui ma l'intera
umanità o meglio perlomeno le persone che stavano nei
dintorni.
<< Senti Aziraphale se è un nuovo modo per
prendermi per il culo sappi che non ci casco! >>
<< Non ti sto prendendo in giro... >>
mugolò di nuovo, la sua voce sembrava davvero spaventata.
<< E poi nemmeno esistono i vampiri! >>
strillò il demone.
<< Invece pare proprio di sì o almeno...almeno
credo. >>
<< Non è che hai bevuto Aziraphale?
>>
<< No! Ti sto dicendo che ho un dubbio, e non so cosa...-
>>
<< E io cosa dovrei farci angelo? Correre da te e
conficcargli un
paletto nel cuore, poi prendere e tornarmene da dove sono venuto
perché tu sei troppo codardo per stare con me!?
>>
Colpito e affondato.
<< Hai ragione Crowley io sono stato...sono stato un
pessimo
amico e non ho scuse, ho chiamato te perché non sapevo chi
altro
chiamare e perché tu sei sempre stato... >>
<< Va bene piantala di piagnucolare, dov'è
ora? >>
<< Chi? >> domandò Aziraphale e
dall'altro capo del telefono si sentì uno sbuffo.
<< Oh scusa...ehm è di sopra. >>
<< E cosa caspita ci fa di sopra!? >>
strillò con voce stridula.
<< L'ho invitato io... >> rispose colpevole
l'angelo.
<< TU? Perché accidenti...cosa ti è
venuto in mente? >>
<< I-io non sapevo cosa fare e adesso sono in cucina, ho
dovuto
fare un miracolo per tenerlo lontano per un po' ma non so se
e quanto funzionerà. >>
Aziraphale poteva vedere benissimo il suo amico stropicciarsi la faccia
e alzare gli occhi al cielo.
<< Perché pensi sia un...vampiro?
>>
<< Io...non so...- >>
<< Non lo sai!? >>
<< Lasciami parlare per l'amor del cielo! Ha questi denti
così lucidi e affilati...e poi è molto elegante e
la sua
pelle è fredda. >>
<< Come diavolo sai della sua pelle!? >>
Fu il turno dell'angelo di sollevare gli occhi al cielo.
<< Lo so e basta, forse non ti ho detto un piccolo
dettaglio...somiglia molto a te. >>
<< Oh...per questo lo hai toccato? >>
<< Crowley non posso crederci che con tutto quello che ti
sto
raccontando tu ti focalizzi su questo, non è il momento
delle
scenate di gelosia! >>
<< Io non sono affatto geloso mio caro angioletto ti
piacerebbe! E' finito quel tempo...- >>
<< D'accordo sai una cosa ho sbagliato a chiamarti,
volevo
l'aiuto di un amico e so che probabilmente io non me lo merito
perché sono stato pessimo ma credevo...niente lascia perdere
>> e così chiuse la chiamata con gli occhi
lucidi e il
magone stretto in gola, puntò lo sguardo in alto
là dove
si trovava la sua camera e il suo ospite, sospirò, prese
coraggio e andò di sopra.
Quello che almeno ora poteva appurare era che chiunque fosse non era il
vero Crowley e che il suo amico almeno era al sicuro, certo ancora con
il dente avvelenato ma in salvo, così salì le
scale
lentamente ed entrò in camera trovando il finto demone
sorseggiare qualcosa da una piccola fiaschetta.
Stava per dirgli che sapeva quando qualcosa gli suggerì di
continuare a fingere perché se chiunque fosse avesse voluto
fargli del male lo avrebbe già fatto, doveva tentare di
scoprire
di più.
<< Mi dispiace di averci messo tanto. >>
<< Oh tranquillo mio angelo adesso sei qui
>> disse e subito lo tirò a sé.
<< Perché ti nascondi da me? >>
quella domanda lo fece rabbrividire.
<< Perché ho paura Crowley, l'ultima volta
abbiamo
litigato furiosamente e... >> bè quella non
era una bugia.
<< Non accadrà più promesso
>> disse il demone sorridendo.
Aziraphale si sforzò di sorridere.
<< Ti donano i capelli neri >> disse
sorridendo.
<< E tu sei perfetto come sempre >> gli
accarezzò il
viso e per un attimo l'angelo ebbe l'illusione di trovasi con il suo
vero amore, il suo vero amico, il vero Crowley e non un impostore che
chissà cosa voleva da lui.
<< Senti Crowley forse ti sembrerà una strana
richiesta
>> iniziò allontanandosi di pochi passi da lui.
<< Vorrei tu...mi baciassi per tutta la notte, io ho
bisogno di
sentirti >> disse avvicinandosi nuovamente e posando una
mano su quel
petto magro, il freddo della pelle si poteva sentire anche da sotto i
vestiti e lui fissava la sua mano e non lo guardava negli occhi
perché sapeva che se lo avesse fatto non avrebbe avuto il
coraggio di porre quella richiesta, perché quello non era il
suo
Crowley, era un estraneo che aveva solo le sue sembianze e lo aveva
ingannato.
Il demone sogghignò e sollevò il mento
dell'angelo
posando le labbra sulle sue << non potrei mai negartelo.
>>
Per tutta la notte si baciarono, si osservarono o meglio l'angelo
prestava attenzione a ogni respiro e movimento mentre Crowley,
l'impostore lo guardava e bramava la sua pelle come se fosse un cane
affamato, Aziraphale durante quei contatti si era chiesto
più
volte perché non tentasse di sferrare il colpo e che forse
si
era sbagliato, probabilmente non era un vampiro ma qualcuno che voleva
giocargli un brutto scherzo, fu alla mattina che le cose presero una
piega molto, molto sgradevole.
L'angelo come tutti i giorni si alzò per preparare il suo
tè, quando scese di sotto Crowley lo salutò con
un
sorriso ma Aziraphale notò che continuava a guardare
l'orario
come se fosse in attesa di qualcosa.
<< Tutto bene? >> domandò
Aziraphale che aveva
deciso di aspettare ad agire, voleva che chiunque fosse giocasse le sue
carte per primo.
<< Nulla tranquillo. >>
<< Io vado a prepararmi, ho delle commissioni da fare
>>
disse alzandosi ma l'altro gli si parò davanti, lo fece
voltare
e lo spinse contro al muro, per la prima volta in vita sua Aziraphale
ebbe paura ma solo perché sapeva che quello non era il suo
migliore amico.
<< Ho così voglia di baciarti angioletto.
>>
<< Temo dovrai aspettare...
caro >>
disse spingendogli le spalle ma l'altro iniziò ad attaccare
il
suo collo con baci e labbra molto esperte lambivano la sua pelle calda,
l'angelo si ritrovò a mugolare chiudendo gli occhi,
sentì
sorridere l'impostore sulla sua pelle e poi qualcosa di duro e freddo
afferrarla, erano denti.
Aziraphale lo spinse via facendo appello a tutta la sua forza.
<< Lasciami! >> lo fissò e
sgranò gli occhi,
nella bocca di quell'uomo erano spuntati degli affilatissimi e lunghi
canini,
gli mancò il fiato, allora aveva ragione.
<< Tu chi sei? >> domandò
appiattendosi contro il muro.
<< Sono Crowley tesoro non mi riconosci? >>
<< No tu non sei lui >> tentò di
scappare ma quello lo raggiunse in salotto e gli si parò
davanti.
<< Sai bene chi sono. >>
<< Anzi sai cosa sono Aziraphale. >>
<< E...c-cosa vuoi da me? >>
balbettò
indietreggiando, andò ad urtare contro un tavolino rotondo e
fece cascare qualcosa, quanto avrebbe voluto non aver mai dato via la
sua spada infuocata.
<< Solo un goccio del tuo prezioso sangue angelico
>> ghignò l'altro.
<< Tu...tu non puoi berti un angelo! >>
Quello rise e si passò una mano tra i capelli.
<< Scommetti che posso? >>
Stavano giocando al gatto e al topo, Aziraphale si allontanava ma gli
sembrava solo di andare dove l'altro lo stava portando, cercava di
evitare i muri e di avvicinarsi alla porta, era troppo scosso per
miracolarsi altrove e poi non avrebbe mai lasciato da solo un vampiro
capace di bersi chiunque.
<< E come sai che sono un angelo? Come mi conosci? E
perché hai quell'aspetto!? >>
Il vampiro gli fu davanti in un secondo, lo spinse mettendogli una mano
sul collo contro la porta.
<< Se la pianti di scappare rispondo a tutte le tue
domande
>> e strinse facendolo gemere, Aziraphale
allungò le mani
tentando di allentare quella presa ferrea ma con scarsi risultati, fu
lui a lasciare andare di poco la presa giusto per permettergli di
respirare.
<< Ti ho tenuto d'occhio Aziraphale a te e al tuo
fidanzatino. >>
Quelle parole lo gelarono.
<< C-Crowley? >>
<< Chi sennò? Perché credi abbia
questo aspetto >> ghignò.
<< Sei...sei...lui ti ha... >>
Il vampiro alzò gli occhi al cielo.
<< Sì sono stato anche da lui e ho bevuto il
suo sangue. >>
Aziraphale era sul punto di andare nel panico, eppure aveva parlato con
Crowley e gli sembrava stare bene, che non lo avesse...
<< Lo hai trasformato? >>
Il vampiro scoppiò a ridere.
<< Che carino che sei, capisco perché gli
piaci tanto ma
no non potevo, avrei voluto ma mi serviva vivo e prima di finirvi
entrambi avrei dovuto bere anche il tuo sangue. >>
L'angelo cominciò ad agitarsi ma niente sembrava funzionare
contro quella stretta micidiale.
<< L-lasciami...avrai delle conseguenze. >>
<< Ah sì? Io non credo sai...e comunque la mia
anima
è già dannata perciò me ne sbatto
delle
conseguenze angioletto >> soffiò sulle sue
labbra.
<< Non chiamarmi così! >>
<< Shh shh presto tutto sarà finito
>> lo premette
contro alla porta con entrambe le mani e avvicinò
voracemente le
labbra al suo collo, Aziraphale strinse gli occhi e urlò con
tutta il fiato che aveva in gola quando un frastuono interruppe il
momento.
<< Levagli le mani di dosso cazzone! >> il
vampiro venne
spinto contro una parete, Aziraphale guardò sconvolto prima
l'uno e poi l'altro e tirò un respiro di sollievo quando lo
vide.
<< Crowley... >>
<< Aziraphale stai bene? >>
Il magone strinse la gola dell'angelo che faticò a
rispondere senza scoppiare a piangere.
<< Adesso sì. >>
Il vampiro rise << ma guarda un po' è arrivato
Romeo. >>
<< Che cosa vuoi da lui e chi diavolo sei!?
>> ringhiò Crowley.
Quando il nemico si avvicinò a loro mostrandosi, per poco al
demone non prese un colpo, era davvero come diceva Aziraphale.
<< Ma che paradiso significa? Perché hai la
mia faccia? >>
<< Sei stato tu stesso a darmela. >>
<< Cosa? >> fecero eco Aziraphale e Crowley
che si erano avvicinati l'uno all'altro.
<< Non volontariamente ovviamente, ho bevuto il tuo
sangue caro il mio demone. >>
Crowley ringhiò facendosi avanti di un passo.
<< Stai mentendo. >>
Il nemico sogghignò.
<< Fatti dare una controllatina >> disse e
d'istinto
Crowley si portò una mano sul collo, Aziraphale si
avvicinò titubante e lui lasciò scivolare via la
mano.
<< Oh Dio santo >> esclamò
l'angelo portandosi le mani alla bocca.
<< Crowley hai...due segni sul collo. >>
<< Non è vero! >>
strillò ma Aziraphale aveva
lo sguardo più sincero del mondo e non gli avrebbe mai
mentito
su una cosa del genere, così si voltò di scatto
verso
quell'essere che era piombato nelle loro vite, quella minaccia senza
nome e di cui non sapevano lo scopo.
<< Io ti ammazzo bastardo! >>
Il demone però non fu abbastanza svelto perché il
vampiro
in una mossa era già dietro Aziraphale tenendolo bloccato e
usandolo come scudo.
<< Voi demoni sempre così inquieti...un altro
passo e faccio fuori il tuo bell'angelo. >>
<< Ti avrei già fatto fuori ma mi servivi
vivo,
così ho bevuto da te quando eri troppo ubriaco per reagire
poi
ti ho cancellato la memoria, il tuo sangue mi ha dato le informazioni
necessarie e così eccomi qui a farmi beffa dell'angelo che
hai
lasciato andare ed è stato proprio lui a darmi il permesso
di
entrare, non è buffo? >> rise.
Aziraphale chiuse gli occhi sentendosi uno stupido, Crowley strinse
forte i pugni.
<< Non lo è per niente. >>
Il vampiro sollevò le spalle con aria indifferente.
<< Ora se non ti dispiace finisco il lavoro
così finalmente potrò ammazzare anche te.
>>
<< Perché non lo hai fatto prima?
>> strillò Crowley in un tentativo di prendere
tempo.
<< Semplice se tu fossi morto prima di arrivare a lui il
suo sangue non avrebbe fatto alcun effetto. >>
<< Ma che stai dicendo? A me sembra che spari solo un
mucchio di idiozie. >>
Aziraphale piangeva in silenzio, aveva capito tutto, sapeva a
cosa si stesse riferendo quel vampiro e se fosse riuscito nel suo
intento sarebbe successo qualcosa di terribile, aveva letto di creature
oscure che bramano il potere a tal punto da ignorare ogni legge
universale.
Il sangue di un angelo mischiato con quello di un demone gli avrebbero
conferito poteri così forti da mettere in
difficoltà le
volti celesti e l'inferno.
Se solo non lo avesse
fatto entrare, ma era troppo innamorato e triste e disperato per
riconoscere i segni prima di averlo vicino.
Il nemico avvicinò i lunghi canini al collo dell'angelo e in
quell'istante Crowley lo attaccò ma venne preso anche lui
per il
collo, quel tipo aveva una forza veramente brutale, strinse la mano e
al demone sembrò di sentire la trachea scricchiolare, a quel
punto però Aziraphale sentendo i lamenti dell'amico
aprì
gli occhi e spalancò le possenti ali bianche facendo mollare
la
presa a quel mostro che voleva il loro sangue.
Crowley cadde di lato mentre l'angelo sbatteva le ali per allontanarsi,
guardò quello che un tempo doveva essere stato un uomo e nei
suoi occhi non vide più traccia di umanità.
<< Ottimo tempismo angelo >>
gracchiò Crowley massaggiandosi la gola.
Ma Aziraphale sembrava non ascoltarlo più, era avvolto in
una luce dorata e
bianca, pura come quella del paradiso, il suo corpo brillava
così
tanto da risultare trasparente come se non fosse più fatto
di
carne ma di pura essenza angelica.
<< Non ho paura di te >> ringhiò
il vampiro.
<< Sono secoli che aspetto questo momento, che voi due
foste
diventati più forti e il vostro sangue più umano
e ora
non mi faro fermare da un paio d'ali! >>
strillò prima di
attaccarlo, ma all'angelo bastò un gesto della mano per
respingerlo.
<< Arrenditi e forse se ti va bene potrai finire
all'inferno
>> disse Aziraphale con una voce che non era la sua,
Crowley si
alzò da terra e si avvicinò a lui.
<< Aziraphale? >> nessuna risposta,
così
provò a passargli una mano davanti agli occhi ma niente, in
quella situazione che si era creata esistevano solo i due sfidanti, il
vampiro tentò nuovamente di attaccare mirando questa volta
Crowley
ma l'angelo di nuovo lo fermò intimandogli di arrendersi e
poi
stufo di quei continui attacchi gli posò una mano sul petto
inondandolo di luce.
Quello gridava e urlava di fermarsi ma Aziraphale continuava nella sua
missione, quel corpo fatto di marmo ora era diventato come se fosse
fatto di polvere, dei granelli luccicanti si sollevarono verso l'aria,
anche il demone capì che cosa stava facendo e
provò pena
per quell'essere che in fondo non era tanto diverso da lui,
appartenevano entrambi all'oscurità.
<< Angelo non puoi...che ne so inondarlo di luce e farlo
diventare buono o spedirlo chissà dove >>
sapeva che era
una richiesta sciocca, non esistevano posti di passaggio, non potevi
mettere in pausa qualcuno fino a che non si fosse redento, ma poi
Aziraphale si voltò verso il demone e in lui
riconobbe qualcosa.
Con un gesto della mano scaraventò il vampiro a terra e
camminò fissando Crowley che a passi lenti indietreggiava,
non
gli piaceva lo sguardo che aveva Aziraphale in quel momento.
<< A-Aziraphale? Che cosa... >>
Il vampiro scoppiò in una risata gutturale mentre nelle mani
dell'angelo comparirono due sfere di luce.
<< Ora è te che vuole >> disse
il nemico, divertito da come si stava evolvendo la vicenda.
<< Cosa? >> domandò Crowley
indietreggiando.
<< Sei una creatura del male anche tu, ti
distruggerà
>> gli spiegò tentando di rialzarsi, il demone
deglutì fissando Aziraphale negli occhi, effettivamente in
quelle due perle celesti non c'era più traccia dell'amico ma
doveva comunque provare a fare qualcosa.
<< Ehi angelo sono io Crowley! Sono il tuo...sono il tuo
migliore
amico >> ma l'angelo gli scagliò contro una
sfera luminosa che
gli sfiorò il braccio bruciandogli la giacca.
<< Ahi! Cazzo che modi, ora capisco perché
hanno dato a te la spada di fuoco. >>
Aziraphale si sollevo fin quasi verso il soffitto agitando le sue
possenti ali, il suo corpo divenne più luminoso e altre due
sfere di luce comparirono nelle sue mani, solo che erano più
grandi e piene di energia.
<< Se ci alleiamo potremmo ancora batterlo!
>> urlò il vampiro a Crowley.
<< Che cosa? Io non combatterò contro di lui,
è mio amico! >>
Presto Crowley venne preso per il colletto.
<< Lui non è più tuo amico idiota,
è una
macchina da guerra! Una macchina programmata per uccidere quelli come
te! Quelli come noi! >>
Il demone deglutì guardando verso l'alto, gli occhi gli si
riempirono di lacrime.
<< No...lui è mio amico. >>
Il vampiro ringhiò e lo spintonò lontano,
tentò di
fuggire ma Aziraphale ormai era troppo potente e lo fece
ripiombare a
terra, ma quello si rialzò e un'idea malvagia gli
balenò
nella mente, con uno scatto fu di nuovo addosso a Crowley
schiacciandolo sul pavimento.
<< Mi dovrò accontentare solo di te
>> disse con
voce roca spalancando la bocca, gli bloccò le mani a terra
intrecciando
le dita alle sue così che non potesse compiere alcun
miracolo,
il demone si agitava sotto quella presa ferrea ma sembrava non ci fosse
niente che potesse fare.
<< Angelo! >> gridò
disperatamente, poi sposto un
attimo la testa e vide un'enorme sfera puntare verso di loro.
<< Se non mi lasci ci ucciderà entrambi!
>> gridò Crowley.
<< Non se ti lasci bere! >>
Prima che il vampiro potesse affondare i canini nel collo del demone
qualcosa divampò nell'appartamento, si voltarono entrambi,
era
fuoco, il vampiro si alzò terrorizzato cercando una via di
fuga
ma la casa era già piena di fumo, Crowley si alzò
guardando verso Aziraphale, corse da lui.
<< Angelo! Dobbiamo andarcene sei in pericolo!
>>
<< Aziraphale ma non mi senti!? E' fuoco infernale
distruggerà anche te! >>
Qualcuno intanto lottava contro quel vampiro ma c'era troppo fumo e
Crowley era in ansia di portare via il suo amico da
quell'inferno, strinse i pugni e afferrò Aziraphale, non
appena
le sue mani presero quelle vesti piene di luce sentì la sua
pelle andare a fuoco, urlò per il dolore ma non poteva
lasciarlo.
<< A-Andia...mo angelo. >>
Aziraphale intanto aveva illuminato le sue mani pronte a colpire il
demone che era così vicino e vulnerabile, Crowley
aprì le
sue ali che spazzarono via il fumo e con un battito di quelle piume
cineree piombò fuori dalla finestra insieme al suo angelo.
Da quella casa piena di fiamme e fumo grigio uscirono tre figure,
in una Crowley riconobbe Beelzebù mentre gli altri dovevano
essere due demoni che non aveva mai visto, si rialzò
tossendo e
rimettendosi in equilibrio, aveva ancora le ali distese e guardava
confuso i nuovi arrivati.
<< Era troppo pericoloso persino per l'inferno
>> disse Beelzebù.
<< Credevo che voi due foste abbastanza forti da
impedirgli di
compiere quella follia e invece...questo succede a fidarsi di un angelo
>> disse il principe dell'inferno riferendosi ad
Aziraphale che
si stava rimettendo in piedi, la sua luce sfavillava, forse il potere
che aveva usato si stava consumando.
<< Voi ci avete appena...salvati? >>
domandò Crowley non potendo credere ai suoi occhi.
I demoni risero.
<< No idiota abbiamo salvato l'inferno, se quel vampiro
fosse
riuscito a prendere anche solo il tuo potere sarebbe stato un disastro,
non esiste che il sangue di un demone e di un angelo si mischino, hai
idea di cosa sarebbe venuto fuori? >>
Crowley deglutì voltandosi verso Aziraphale.
<< I-io...non lo so. >>
<< Certo che non lo sai, sei troppo impegnato a
spassartela con il tuo...- >>
Una sfera di luce quasi li colpì, l'angelo si era rialzato
pronto a combattere, i demoni sfoderarono il fuoco infernale ma Crowley
si parò tra le due fazioni.
<< NO! >> urlò.
<< Lasciatelo stare, mi occuperò io di lui.
>>
<< Ha tentato di ucciderci e ucciderà anche
te. >>
Crowley deglutì e poi sorrise.
<< Vi solleverà di un compito. Per favore
andatevene. >>
<< Guarda come ti sei ridotto Crowley, sei la vergogna
dell'inferno. >>
<< Io non prendo ordini da un traditore >>
disse uno dei
demoni e lanciò una sfera di fuoco che venne però
polverizzata dall'ala di Crowley.
<< Via. Avete già visto di cosa sono capace,
andatevene ho detto. >>
<< Che sta succedendo al tuo amico? >>
domandò Beelzebù.
Crowley si voltò, il corpo di Aziraphale stava sfavillando,
si
accendeva e si spegneva come una vecchia lanterna o un grande
falò.
<< Io me ne andrei se fossi in voi >> disse
Crowley prima
di volare e stringere Aziraphale tra le braccia, in pochi battiti d'ali
erano già nel mezzo del firmamento, l'angelo continuava ad
emettere luce sempre più forte e incostante, il demone gli
appoggiò una mano sulla guancia e sorrise sfiorandogli il
naso
con il suo.
<< Angelo sono qui con te, andrà bene.
>>
<< Mi dispiace se...- >>
Un'esplosione di luce li coinvolse facendo perdere i sensi a entrambi,
cominciarono a planare verso il basso iniziando a prendere una
velocità troppo elevata, Crowley ebbe la forza di aprire un
occhio, schioccò piano le dita e poi le richiuse sperando
avesse funzionato.
Due
giorni dopo...
Aziraphale aprì piano gli occhi
sfregandoseli con
i pugni chiusi, si sentiva stordito e con addosso uno strano odore di
bruciato, il corpo gli doleva in ogni punto ma era appoggiato su
qualcosa di morbido e comodo che realizzò essere un letto.
Si tirò su a sedere guardandosi intorno, alcuni sprazzi di
ciò che era accaduto gli tornarono alla mente ma era ancora
troppo frastornato per metterli in ordine e dar loro un senso, prima
doveva almeno capire dove si trovava e poi avrebbe pensato al
resto.
<< Ti sei fatto una bella dormita angioletto.
>>
In un primo momento Aziraphale sussultò voltandosi verso
quella
voce, indietreggiò tirandosi il lenzuolo addosso, una parte
di
lui diceva che doveva avere paura ma non appena mise a fuoco il volto
dell'amico i battiti del suo cuore si calmarono.
<< Ehi tranquillo...non sono quell'idiota di vampiro.
>>
<< Come faccio a esserne certo? >>
Crowley abbassò le spalle e il petto.
<< Non lo so Aziraphale forse perché in due
giorni che sei stato qui non ti ho ancora bevuto. >>
L'angelo sospirò e gli fece cenno di sedersi, Crowley
obbedì titubante sperando che non intendesse scatenare
nuovamente la sua potenza celeste.
<< Togli gli occhiali. >>
<< Mh? >>
Aziraphale ripeté.
<< Toglili, voglio vedere i tuoi occhi. >>
E Crowley obbedì posandoli sul comodino, l'angelo lo
scrutò e in un istante i suoi azzurri si riempirono di
lacrime,
si lanciò verso l'amico stringendolo tra le braccia.
<< Crowley... >>
Si scostò pochi istanti dopo facendo scivolare le braccia
dalle spalle ossute dell'amico.
<< Scusa >> disse con un velo di imbarazzo
nella voce.
<< Come ti senti? >> domandò
Crowley tentando di
mantenere un tono di voce dolce anche se avrebbe voluto solo urlare.
<< Stupido >> rispose l'angelo.
Il demone ghignò poi sospirò e gli
posò due dita sotto il mento facendogli voltare il viso
dalla sua parte.
<< Ci sarebbe cascato chiunque >>
provò a rassicurarlo.
<< Non è vero, smettila di proteggermi
Crowley, tu certo
non saresti caduto in un così banale trucco. >>
<< Se fosse somigliato a te... >>
iniziò ma Aziraphale lo interruppe con un gesto della mano.
<< Basta, non tentare di farmi sentire meglio, avrei
dovuto
capire, sono un angelo per l'amor del cielo, quale angelo non
riconosce una creatura oscura quando la vede!? >> aveva
alzato la
voce, ma non voleva farlo, non contro di lui.
<< Non è che se ne vanno tutte in giro con un
cartellino
sulla fronte >> tentò di alleggerire la cosa
Crowley ma
l'amico non sembrava disposto a cedere, aveva quell'espressione
amareggiata sul volto, stava cominciando ad odiarla, detestava il fatto
che succedesse sempre di tutto, e mai era qualcosa che poteva aiutarli
ad avvicinarsi.
Poteva sentire gli ingranaggi di quella mente eterea lavorare,
incolparsi, e darsi ragione sul fatto di essere inadatto e che bene e
male non potessero coesistere, nemmeno sfiorarsi.
<< E adesso cosa farai Aziraphale? Intendi chiuderti
nuovamente
in te stesso solo perché hai sbagliato? >> non
voleva
dirglielo, non con quel tono, non adesso ma era stato più
forte
di lui, non avevano mai davvero finito quel discorso e forse nemmeno lo
avevano iniziato.
<< Se non l'hai notato Crowley ho messo in pericolo anche
te, l'intera umanità e forse anche il...- >>
<< Al diavolo l'umanità angelo!
>> sbottò alzandosi in piedi.
<< Al diavolo tutto quanto, sai qual è il vero
problema,
non sono i nemici che potrebbero capitare, non è il paradiso
o
l'inferno ma sei tu! Solamente tu! Dimmi Aziraphale quante persone si
sono amate durante una cazzo di guerra oppure senza che le loro
famiglie dessero la loro benedizione? Lo sai meglio di me con tutti
quei
caspita di libri che hai letto ma questo non ha impedito loro di
amarsi! >>
L'angelo deglutì.
<< Non è questo il punto... >>
disse.
<< Lo è invece! Gente che ha rischiato la vita
pur di
stare con la persona che amava, e certo alcuni sono morti, altri sono
stati separati ma almeno hanno lottato! Noi due cosa abbiamo fatto per
salvare l'umanità? Siamo andati contro le nostre fazioni pur
di
salvare persone di cui non ci importa e tu mi vieni a dire che non
stiamo
parlando di questo? >>
<< Crowl...- >>
<< Le palle le hai avute quando si è trattato
dell'Armageddon, certo forse le hai tirate fuori all'ultimo ma lo hai
fatto. E con questo tizio invece? Ti sei trasformato in una specie di
super sayan angelico pur di farlo fuori...- >>
<< Sì ma ho tentato di far fuori anche te!
>>
strillò Aziraphale scendendo dal letto per fronteggiare
l'amico.
<< Stavi solo facendo il tuo lavoro angelo
>> disse Crowley stringendo i pugni.
<< Non puoi dirlo sul serio, tu sei mio amico, non avrei
mai dovuto rivoltarmi contro di te. >>
<< E' il tuo compito far scomparire ogni traccia del
male!
>> gridò Crowley con la voce spezzata e gli
occhi umidi
avvicinandosi di un passo al suo nemico per antonomasia.
<< Tu non sei il male! >> gli occhi di
Aziraphale lasciarono andare una lacrima.
<< Non lo sei mai stato e non lo sarai mai per me! Se
dopo
essermi svegliato avessi scoperto di averti ucciso mi sarei sentito
distrutto, sarei morto con te Crowley, questo perché non
posso
pensare di vivere in un mondo dove tu non ci sei. Per questo ho aperto
la porta, per questo l'ho lasciato entrare perché ti
amo...Ti
amo Crowley, tu sei la mia debolezza...per questo motivo volevo starti
lontano perché credevo che così ti avrei protetto
e
invece ti hanno usato contro di me. Forse la cosa migliore sarebbe che
sparissi io dalla circolazione... >> disse tirando su col
naso e guardando verso il basso.
Il cuore di Crowley batteva all'impazzata, sapeva già che
l'angelo provava dei sentimenti per lui ma sentirglielo dire con tanta
chiarezza, con quella voce spezzata dall'emozione e circondata dalla
verità, era tutto più reale adesso, si sedette
sul bordo
del materasso prendendosi il viso tra le mani.
<< Cazzo angelo... >>
Aziraphale stava per dirgli di non usare quel linguaggio ma poi
capì che non era il caso.
<< Perché per noi è sempre
così difficile?
>> domandò ma la domanda sembrava
più rivolta a se
stesso.
Aziraphale si torturò le dita delle mani.
<< Perché noi rappresentiamo il bene e il
male... >> ma non era nemmeno sicuro lui della risposta.
<< O almeno in teoria, ma forse anche il semplice fatto
di appartenere a chi apparteniamo rende la nostra vicinanza
impossibile. >>
<< Io non appartengo a nessuno! >>
sbottò Crowley alzando finalmente il viso.
<< D'accordo Crowley ma non puoi negare di essere un
demone come io non posso negare di essere un angelo. >>
<< Per quanto noi desideriamo che le cose siano diverse
non lo
sono. Noi due dovremmo essere nemici, farci la guerra e invece ceniamo
insieme e condividiamo bottiglie di vino >> sorrise
spostando lo
sguardo come a cercare quei ricordi che sembravano tanto lontani.
<< Cosa c'è di sbagliato in questo?
>> domandò Crowley e Aziraphale
sospirò.
<< Niente...non c'è nulla di sbagliato
>> rispose prendendo posto a sedere vicino a lui.
<< Se fossimo umani sarebbe tutto più semplice
>> disse poi l'angelo.
<< Ma noi non possiamo diventare umani >>
rispose il demone.
<< Non possiamo vero? >>
<< No caro... >>
<< Non so se mi sarebbe piaciuto vederti invecchiare e
poi perderti
>> disse Crowley, ma forse quello era meglio di
ciò che
avevano adesso, forse tutto era meglio.
<< Ci saremmo ritrovati in paradiso >>
sorrise Aziraphale.
<< E poi magari saremmo tornati e...- >>
<< Ah che casino angelo, avrei dovuto cercarti in ogni
vita e... >>
Aziraphale si voltò.
<< E mi avresti trovato >> disse.
<< Sempre >> rispose il demone incastrando
gli occhi in quelli celesti dell'altro.
<< Grazie per essere venuto a salvarmi. >>
Crowley sorrise << non avrei mai potuto lasciarti...-
>>
<< Ma avevi detto...- >>
<< Lascia perdere ciò che ho detto Aziraphale,
ero arrabbiato. >>
<< E ora non lo sei più ? >>
<< Sì che lo sono ma questo non significa che
ti lascerei morire. >>
<< Non ho modo di farmi perdonare vero? >>
<< Stai con me >> disse Crowley deglutendo
pesantemente e prendendo la mano tiepida dell'amico.
<< Non posso... >> soffiò
Aziraphale.
<< Angelo... >> piagnucolò
Crowley.
<< Dopo tutto quello che è successo, hai visto
anche tu che
stare lontani non serve a proteggerci. Cosa cambia se mi perdi quando
siamo amici? >>
Aziraphale si alzò su dandogli le spalle.
<< Tutto Crowley, sarei meno coinvolto. >>
<< Balle! >> sbottò il demone
alzandosi in piedi.
<< Quindi se dovessi morire verseresti una lacrima in
meno solo perché non andiamo a letto insieme!?
>>
Aziraphale si alzò di scatto, lo raggiunse tappandogli la
bocca con una mano.
<< Non dire queste cose. >>
Crowley si divincolò da quella presa e lo guardò
con aria di sfida.
<< Cosa? Ti da fastidio che parli di noi due, di sesso,
di baci,
ti infastidisce l'idea di immaginarci nudi sotto le...- >>
<< Chiudi quella bocca infernale! >>
sbottò
Aziraphale rosso in viso aggrappandosi alla camicia nera dell'altro e
spingendolo verso l'armadio, era costretto ad alzare il viso per
guardarlo vista la loro differenza d'altezza e gli piaceva da morire.
<< Altrimenti cosa fai? Tiri fuori un'altra bella sfera
di luce e mi spedisci all'inferno? >>
<< Non provocarmi Crowley >> disse
allontanandosi da lui,
il suo corpo fremeva ed era attratto come una calamita da quello
dell'amico.
<< Devo iniziare a temerti angioletto? >>
domandò con un ghigno che di felice non aveva niente.
<< Lo sai che non ti farei mai del male. >>
<< Sorpresa angelo lo hai già fatto!
>> urlò.
<< E continui a farlo... >> disse poi
abbassando la voce, in quella frase uscì tutta la sua ferita.
<< Mi dispiace Crowley ma io non ce la faccio...ti amo,
Dio solo
sa quanto amore provo per te ma non ci riesco >> disse
con la
voce spezzata, fece una smorfia, girò le spalle e
uscì
dalla stanza lasciando il povero demone a chiedersi che cosa avesse
fatto di male per meritarsi tutta quella sofferenza.
Si accasciò contro l'armadio e poi scivolò a
terra, si
strinse le ginocchia al petto mentre deglutiva magoni amari e duri, le
lacrime avevano preso a scendergli ma lui non le scacciava, non aveva
più la forza nemmeno di fare quello, e così era
finita,
era finita sul serio.
Fine...forse