Le cicatrici d'oro

di Valetomlavy
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Cercava di ricordare quando si era innamorato di lei, ci pensava da tempo e ogni volta che trovava una risposta si rendeva conto che l’amava già prima.

Ranma saltò il muro entrando nel giardino e ruppe lo spazio che lo separava dalla casa, c’ era silenzio, tutti dormivano. Improvvisamente tutto il coraggio di cui si vantava sparì mentre guardava la finestra buia della sua fidanzata.
Di cosa aveva paura?

Durante tutto il periodo dell’allenamento non aveva pensato altro che a questa riconciliazione.
Entrò dalla finestra, come era suo solito fare e la vide.

“Akane” sussurrò nervosamente con la voce quasi rotta, lei dal canto suo mosse le gambe lamentandosi sottovoce.
Ranma guardandola così tenera e delicata dimenticò il motivo per cui aveva fatto irruzione.

“Ranma” sussurrò la ragazza facendolo rabbrividire,d’istinto appoggiò entrambe le mani ai lati del cuscino e abbassò il viso fino a sfiorarle le labbra.
“Tu…tu sei tornato” disse in un soffi di fiato, cercando di mettere affuoco il suo viso.

Ranma se e accorse e cercò di zittirla coprendole la bocca con la sua mano.
La fissò a lungo e lei cercava di capire il motivo di tanto sgomento.
“Devi dirmi qualcosa? Disse sottovoce.
“Si, qualcosa di molto importante!” rispose guardandola con ancora la sua mano ancorata alle sue labbra.

La liberò, sopraffatto da tanti pensieri, sospirò e le disse abbassando lo sguardo:- No, no…meglio un’altra volta! Scusa Ak…
“ Ranma! Lo interruppe subito, io ti prometto che non ti interromperò, ti lascerò finire e cercherò, cercherò…all’improvviso prese la sua mano e la riportò sulla sua bocca.
Questo gesto fu un trampolino di lancio per lui ed iniziò a riflettere, aveva ripetuto quel discorso mille volte nella sua testa.
“Ok…io, dannazzione! Non si tratta del fidanzamento imposto dai nostri genitori, hai capito?

Akane si irrigidì all’istante.
“Non c’entrano nemmeno le altre ragazze”…sospirò pesantemente.
“Lo sai non è colpa mia se sono pazze di me, bè pazze totalmente, aggiunse innervosendosi.
“Non è difficile capire il perché piaccio “aggiunse con un sorriso beffardo.
Il suo cuore era un tumulto, era la cosa più difficile che avesse mai tentato di fare.

In quella notte non c’era spazio peri dubbi, era una sfida: lui contro la più grande rivale che avesse mai avuto, che temeva più di perdere la propria vita: Akane.
“Oh al diavolo sto divagando!” disse ad un Akane più tesa e confusa che mai.
Lei cercò di mantenere la calma per evitare una furiosa lite.
Calcolando bene la forza Ranma prese Akane dalle spalle e con sicurezza disse:- Vuoi sposarmi?
Akane shoccata dalla frase gli diede uno spintone che lo fece ruzzolare dal letto.
“Oh sono sveglia, non sto sognando” sussurrò soccorrendo un Ranma tramortito a terra.
“Ehi ma sei stupida? Sempre violenta! Non sei mai carina, io non so pr…”

“Ridimmelo!” chiese con fermezza guardandolo negli occhi.
“Ma cosa? Mi hai sentito! Non farmelo ripetere! Rispose rosso come un pomodoro guardando un po’ ovunque fuorché in quei grandi occhi ambrati.
“Ranma, disse con un tono più conciliante afferrandogli la mano ed intrecciando le loro dita, ridimmelo”.
“Mi vuoi sposare?” chiese titubante.
“Siiiii!!!!!” urlò la ragazza stritolandolo in un abbraccio.

Poi si mise a sedere e si accigliò.
“Che succede maschiaccio?” disse Ranma avvicinandosi e facendo scorrere il naso e la guancia sul suo viso in una dolce carezza.
“E adesso?” rispose lei sospirando.
“ Cosa intendi?” rispose lui coccolandola ancora un po’.

Akane si raddrizzò meglio fra le sue braccia e aggiunse:- “Alla famiglia, alle persone fastidiose che ci perseguitano.. a tutti cosa diremo? cosa faremo?”

Ranma si prese qualche secondo prima di rispondere:- Io ti amo, più di quanto tu possa immaginare e questa sarà un'altra sfida e nessuno batte Ranma Saotome, in qualche modo vinceremo insieme concluse alzando il pugno in segno di vittoria.
Akane rise, e lui, se avesse potuto imbottigliare quella risata e berla fino ad ubriacarsi tutte le notti, lo avrebbe fatto pensò soddisfatto.
“ Anch’io ti amo Ranma”.

Poi si sciolsero in un dolce bacio al chiaro di luna.
Fu così che anche loro seppero che, una volta espressi i loro sentimenti, nessuno li avrebbe mai divisi.


 
                                                                          Fine.
 




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