Fiabe politicamente corrette, ma soprattutto correttamente politicate

di Milly_Sunshine
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C'era una volta un'Autrice(C) di testi random, che spaziava da un genere all'altro e dalla prosa alla poesia, ma non aveva mai scritto una fiaba. Siccome non si accontentava di poco, le sarebbe piaciuto scrivere una raccolta di fiabe, o ancora meglio una raccolta di finte fiabe che prendessero in giro le fiabe.
«Non osare!» esclamò una voce, all'improvviso.
L'Autrice(C) si guardò intorno, ma senza vedere nessuno.
«Di grazia, chi ha parlato?» domandò. «Perché non dovrei scrivere una fiaba?»
«Non lo sai che le fiabe servono per ledere le menti fragili dei bambini?» rispose la voce, con tono accusatorio. «Pensi per caso che sia giusto raccontare alle bambine che devono aspirare a sposare il principe azzurro?»
L'Autrice(C) alzò le spalle, con indifferenza.
«In effetti perché sposare un principe azzurro, quando potrebbero sposare un ubriacone senza lavoro?»
«Non capisci. Sei parte del problema. Ti hanno messo in testa che dovevi sposarti per forza e tu hai abboccato.»
«Veramente ho trentacinque anni e non ho ancora portato a casa un fidanzato serio da far conoscere ai miei genitori» replicò l'Autrice(C). «In più non penso che le fiabe abbiano avuto un grosso peso sulla mia esistenza.»
«Okay, boomer.»
«Disse chi non sapeva dare risposte argomentate.»
«Suvvia, Autrice(C), devi ammetterlo, le fiabe rovinano le nuove generazioni» insisté la voce. «Penso sia innegabile.»
«In principio fu il rock and roll, poi vennero i videogiochi violenti... e niente, adesso il problema sono le fiabe» si appuntò l'Autrice(C). «A quanto i volontari della mensa dei poveri?»
La voce replicò: «Non puoi capire. Tutta la gente della tua età dovrebbe essere già morta di vecchiaia. E poi a trentacinque anni cosa ci fai ancora sui social?»
«Invece di avere un marito ricco e tre figli con cui vivere felice e contenta come nelle fiabe?» ribatté l'Autrice(C). «In effetti non saprei, devo avere fatto qualcosa di sbagliato nella vita. Comunque, vogliamo parlarne sul serio? Le fiabe hanno dei problemi, giusto?»
«No, le fiabe hanno un problema, uno solo» puntualizzò la voce, «Ed è quello del matrimonio tra la lavapiatti e il principe. Non pensi che le lavapiatti dovrebbero studiare, prendere una laurea, fare un master e poi trasferirsi all'estero?»
In effetti la trama della lavapiatti che, carica di titoli di studio, emigrava in un regno lontano in cui sarebbe stata un'immigrata che non sapeva la lingua e che di conseguenza avrebbe trovato lavoro come lavapiatti sarebbe stato un ottimo colpo di scena, ma le fiabe non erano fatte di colpi di scena.
«Ti piace il politicamente corretto?» declamò, rivolta alla voce. «Allora fai le cose come si deve e lascia perdere le fanciulle senza famiglia e prese dalla strada che decidono di loro spontanea volontà di sposarsi con un principe. Concentrati sulle cose che davvero non vanno: matrigne che seviziano figliastri, creature dedite al cannibalismo, morti ammazzati ogni tre secondi ma rating verde... e ciliegina sulla torta, sovrani assoluti che non ci pensano nemmeno di trasformare il loro regno in una monarchia costituzionale. Racchiudono su di sé tutti i poteri giuridici esercitandoli alla membro di cane e letteralmente possono condannare a morte gente a caso perché sì. Questo va bene?»
La voce impallidì, anche se era solo una voce e non aveva una figura che potesse impallidire. Poi, però, tornò in sé: «Dettagli. Questi particolari non condizionano le menti dei bambini, solo il matrimonio e solo se è tra una protagonista e un principe. Non faccio io le regole.»
«Infatti le faccio io» ribatté l'Autrice(C), «e mi sono rotta le scatole di cose tipo "c'era un re molto giusto, infatti pronunciava sentenze di morte per sfizio soltanto dal lunedì al venerdì dalle otto alle diciassette, con un ora di pausa pranzo in mezzo, restando chiuso per ponte se una festività cadeva di martedì". Sai cosa ti dico? Si cambia musica! Altro che fiabe politicamente corrette, qui servono fiabe correttamente politicate! Tu vai pure a scandalizzarti affermando che le crocerossine e i chierichetti stanno rovinando il mondo, qui ci penso io!»
Allora si mise all'opera e ne venne fuori questa raccolta.




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