Con te

di acciugas
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  • Ti piacerebbe andare al mare?

Sento il vento tra i capelli e la tua voce sussurrarmi all’orecchio eppure sto solo leggendo un tuo messaggio alle 3 di notte.

Prendo il telefono e non leggo, voglio che mi scrivi ancora.

  • Ti porterei al mare. Dove sei? 10 minuti sono da te

Non ricordi nemmeno il mio nome e io non ho nemmeno digerito la cena che vuoi scappare con me. È la cosa più romantica del mondo cazzo.

Mi alzo e mi riempio un bicchiere d’acqua mentre guardo fuori dalla finestra le luci della strada.

Dentro di me sto già preparando la valigia, sono già sul pianerottolo e sto urlando al mondo quanto sono eccitata. 

Guardo Agnese nella sua culla e scuoto la testa. Ignoro la tua fantasia. Torno a letto.

Rimugino su ogni cosa, non prendo mai niente di pancia soprattutto da quando Alberto se ne andato. Non lo facevo prima e non lo faccio sicuramente ora, però se ci penso la situazione è così assurda è surreale che varrebbe la pena rischiare, uscire dalla mia comfort zone.

Conto i secondi nella speranza di addormentarmi ma non funziona. Guardo il telefono sul comodino nella speranza che si illumini, o forse meglio di no. Riguardo i messaggi, li leggo e rispondo.

  • Con la mente sono al mare con te

Ho il cuore a mille, mi sento così stupida ad aver risposto con queste parole. In un attimo ho di nuovo vent’anni.

 

  • E con la tua anima?

Il suo contro-messaggio non tarda ad arrivare. Sono le 4 di notte eppure è in grado di scomodare addirittura l’anima.

  • Anche

E punto, ho risposto, più di così non sarei in grado di fare.

 

Arriva il mattino e per un attimo sembra essere stato tutto un sogno. Mi sono addormentata pensandolo, fantasticando su qualcosa di cui ho sempre fantasticato ma che oggi sembra così realmente assurdo.

Il telefono è spento, probabilmente scarico. Non ho paura di leggere i messaggi, ho solo paura che sia stato solo un terribile incubo.

Milano è grigia dall’afa e dalla foschia. 

Meteoropatia.

Negativa, arruffata e stordita prosegue la mia giornata, Agnese al nido, io in azienda e il telefono personale ancora scarico.

Milano torna a sorridere con un temporale estivo con i fiocchi. La piccola stasera è da Alberto e spalanco tutte le finestre respirando.

 

Quando scende la notte decido che è ora di ricaricare il cellulare dandogli una chance.

Squilla.

  • Ti piacerebbe andare al mare?




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