-Quindi
avevi una spada?
Mizael
alzò gli occhi al cielo,
cominciava ad essere stanco delle domande martellanti di Mihael
riguardo la sua
vita passata. Nash e Marin se l’erano sbrigata piuttosto
velocemente, rispondendo
a turno, Girag e Alito lo avevano sfidato a Duello per guadagnare
tempo, Durbe
aveva scritto un saggio sull’argomento e aveva consegnato con
gioia il
voluminoso tomo al ragazzo. Vector si era limitato a minacciarlo di
morte.
-…
Sì, ne avevo una. Esattamente,
perché la cosa ti interessa? Chiunque, a
quell’epoca, girava armato.
-Anche
se avevi un drago
domestico?
Dragulon
non era un “drago
domestico”, ma un compagno. Non uno strumento, ma un alleato.
Questo Mihael non
sembrava volerlo capire, e Mizael si stava alterando:-Anche se avevo
Dragulon a
guardarmi le spalle, sì. Hai finito con le domande scontate?
Avrei da fare.
No,
non aveva da fare, in realtà,
voleva solo scollarsi di dosso quella presenza molesta.
-Ti
ricordi come usarla? La
spada, intendo.
-Abbastanza.
Ora, scusami, ma
devo andare.
Mihael
lo afferrò per un
polso:-Ancora una! L’ultima, lo prometto. L’ultima per
oggi.
-…Cosa?
Gli
occhi del ragazzo brillavano
di aspettativa:-Non è che mi insegneresti a tirare di
scherma? Ti scongiuro,
sei l’unico ad avere memoria e tempo libero. Visto che
normalmente non hai
nulla da fare e ti stai inventando impegni a caso solo per piantarmi in
asso.
Il
bariano sospirò:-Mi devi un
caffè. Uno per ogni allenamento.
Angolo
autrice: Probabilmente, se
Vector avesse minacciato la famiglia di Mihael,
nessuno lo avrebbe più
visto in giro… a domani! (sì, sono a pezzi)
Hime
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