Tra bivi e porte scorrevoli

di musa07
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Aveva buttato l’ampollina.

Addirittura, per esser certo di non ripensarci e recuperarla dal cestino della spazzatura della cucina, era praticamente uscito in pigiama, mettendosi su il giaccone e indossando le scarpe da ginnastica ed era andato di corsa fino al parchetto alla fine della strada, dove sapeva che la mattina presto passavano gli addetti della nettezza urbana a svuotare i cestini.

Perché aveva il dubbio che magari non oggi, né domani, ma magari tra qualche anno, la tentazione di cambiare qualche evento del passato, si sarebbe di sicuro presentata. Ma, allora, in quel caso le ampolline per cambiare gli eventi avrebbero dovuto essere infinite. Un po' come quando si gioca a qualche videogioco, dove perfino il game over ti permette comunque di ricominciare da capo una nuova partita. E Tooru non voleva cadere in quel loop infinito.

Ovvio era che, rientrando a casa, ora a passo lento, a capo chino perso nei suoi pensieri, si chiedeva come sarebbero potute andare le cose se avesse cambiato il passato. Magari sarebbe andato tutto nello stesso identico modo, perché c’era anche questa possibilità, e di sicuro si sarebbe sentito ancora più frustrato. Certo era che se la Aoba avesse vinto e, andando ai Nazionali, si fosse fatta notare, magari anche lui sarebbe riuscito a farsi notare come giocatore e alzatore, calcando palazzetti di più ampio raggio invece che quelli della sola prefettura di Miyagi. E, magari, avrebbe evitato di prendere sempre più in considerazione l’idea di andarsene in Argentina, lontano da casa per chissà quanto tempo (se non per sempre…), per migliorarsi a livello pallavolistico e agonistico. Anche in questo caso si apriva in bel dilemma davanti a lui. Se non fosse riuscito a spiccare il volo neppure in Argentina, sotto la guida di uno dei colossi della pallavolo mondiale? Che batosta pazzesca sarebbe stata per lui. Per lui che non si vedeva far altro nella vita che non fosse giocare a pallavolo.

Tooru sospirò sconsolato. Troppi “se” e troppi “ma”; sarebbe stato veramente necessario aver accesso ad un numero illimitato di ampolline per cambiare il passato. Ma, forse, si sarebbe perso il gusto della sfida. Il gusto di essere in grado anche di fronte ad un avvenimento non di successo, di cambiare il percorso.

Rinfrancato da questo pensiero, Tooru sollevò nuovamente il volto verso l’alto.

Perché laddove alcune persone vedono la fine, altri vedono nuovi inizi.

 





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