tw35
Capitolo 35: Scivolare nell'incubo
Talking to myself
all the way to the
station
pictures in my head
of the final destination
all lined up
(all the one’s
that aren’t allowed to stay)
tried to save myself
but myself keeps
slipping away
(Into
the void, Nine inch nails)
MetalPhantomon era perplesso.
I tanto decantati Generali d'Oro del signore dell'Ira stavano cadendo
uno dopo l'altro per mano dei digiprescelti. Era di primaria importanza
radunare i superstiti e ritirarsi, uscire allo scoperto era stato un
grave errore. Era probabile che il nemico fosse in possesso di
informazioni che li riguardavano, altrimenti che altra spiegazione
c'era? Durante l'assedio, pur con molte difficoltà, i
prescelti
avevano respinto i Generali d'Argento, ma quelli d'Oro erano su un
altro livello. In più non poteva esserci stato tempo
materiale
per rafforzarsi a tal punto. MetalPhantomon ignorava che Koushirou
possedesse l'Arcana del Carro, così come le
potenzialità
di quest'ultimo. Il suo pensiero rimase fisso sull'idea di una fuga di
notizie da parte dei soldati caduti in prigionia.
Il digimon fantasma si voltò, deciso a togliersi il dubbio.
I tre digiprescelti che
lo stavano affrontando e
i loro digimon, Musyamon, Artiomon e LoaderLeomon, erano caduti preda
del suo Grave Scream e giacevano a terra, privi di conoscenza.
E presto anche della loro anima.
°
Hiroyuki si guardò intorno.
Si trovava in un luogo buio. Una vecchia stazione della metropolitana.
Tutto era silenzioso. Davanti a sé si aprivano numerose
gallerie
non illuminate, ognuna riportante la dicitura "The end of the
line" su tutti i cartelli.
Insomma, ovunque decidesse di
andare, era nella merda, chiaro come il sole.
-Musyamon!-
Il prescelto del Vigore chiamò il suo partner, ma non
ricevette risposta. Chiamò
anche gli altri compagni, ma nulla, silenzio totale, neppure un
indizio. Secondo il Digivice, però, Mamoru e Ylenia si
trovavano lì. Con lui.
-Ehi, dove siete?- esclamò -Treccine, Maminchio!-
riprovò a
chiamarli, inutilmente. Provò anche coi loro nomi, dopotutto
Maminchio iniziava ad essere irrispettoso. Ma né
Ylenia,
né Mamoru o i loro digimon risposero. Ma se loro apparivano
nel
suo Digivice, anche lui appariva nei loro, era una cosa molto
probabile.
Come comunicare?
-Forse non vi siete mai persi di vista... - disse una voce familiare.
Hiroyuki si voltò di scatto, ma non c'era nessuno, non
fisicamente almeno.
La voce continuò: -Forse siete proprio dove dovevate essere.-
Il prescelto del Vigore tentò di eseguire il suo programma
Arcana, ma The Strength non rispose.
Mamoru sospirò.
"Questo potrebbe essere un problema... "
Entrare nelle gallerie senza un piano preciso e senza difese era come
invocare il suicidio assistito.
-Dovrei entrarci comunque?- si chiese.
-Non avete forse imparato a superare le vostre debolezze?-
suggerì la voce.
Il prescelto della Giustizia appoggiò la mano all'ingresso
di una delle gallerie.
-Direi che ci è andata un po' di culo, quella volta... -
Il buio della galleria parve risucchiarlo. Indugiò.
-C'è sempre una via d'uscita.- disse la voce.
Tre sfere rosse s'accesero nel buio. Due piccole, una più
grande. Rotearono ipnoticamente, prima di dividersi in otto piccole
sfere.
Otto, come otto occhi di ragno.
-Dovete raggiungere l'uscita.- disse la voce.
-Ti odio... - rispose lamentoso Mamoru.
-La fai facile tu!- sbottò Ylenia, mentre il buio intorno a
lei
s'accese di luci vorticanti come stelle. Il riverbero rossastro di
quegli astri maligni creava ombre e figure familiari. La prescelta
della Memoria aveva mosso solo pochi passi nella galleria, ma
già l'entrata non si vedeva più. Il nulla si
rimodellò intorno a lei assumendo le forme rassicuranti
degli
ambienti della sua casa.
-Oooo... kay?-
Ylenia restò perplessa.
Seduti al tavolo della cucina, c'erano i membri della sua famiglia e i
loro digimon.
-Risei, piccolo, come stai?- esclamò muovendosi verso il
bambino, ma quello la ignorò. E non era il solo: tutti
mangiavano e parlavano, come se nulla fosse.
-Ciao!- esclamò facendosi notare, ma ottenne solo di far
aumentare il parlottio.
-Ylenia... - disse Yamato grattandosi la testa.
-Fratellone!- la ragazza tirò un sospiro di sollievo e fece
per
rispondere, ma Yamato continuò a parlare, come se lei non ci
fosse.
-a volte è davvero imbarazzante.-
-Già... - rispose Takeru -Con che faccia dovrei dire che
è mia sorella maggiore?-
-Eh?-
Ylenia rimase come paralizzata. Fu come ricevere due pugni nello
stomaco.
-Anche Taichi a volte pensa che sia troppo infantile.-
continuò Yamato -A volte pensa di lasciarla.-
-Io non gli darei torto... -
Ylenia strinse i pugni, era davvero quello che pensavano di lei? Cadde
in ginocchio, chiudendosi le orecchie fra le mani.
-Artiomon, Artiomon, dove sei?-
-Anche Bearmon forse avrebbe voluto una partner più matura.-
disse suo padre.
-Anche per i digimon è dura, eh?- continuò sua
madre.
-A differenza della sorellona, io sono davvero una bambina.-
ridacchiò Mika.
Così distorti, i loro sorrisi, le loro parole...
-Artiomon... -
MetalPhantomon sogghignò, contento del suo operato. I
mocciosi
erano già in difficoltà, i loro digimon, invece,
si
opponevano maggiormente.
LoaderLeomon aveva aperto gli occhi nella stanza di Mamoru. Era
completamente diversa. I suoi poster, i suoi libri, tutto era scomparso
per lasciare posto a foto, documenti, appunti. Un'intera parete era
diventata una rete di fili, una mappa concettuale ossessiva. Il
felino ci si avvicinò per capire su cosa fosse.
C'erano foto segnaletiche e incriminanti di uomini e donne. C'erano
foto di bambini con scritte terribili. Erano tutti scomparsi, morti.
Tutti erano vittime di abusi...
Ma benché fosse terribile, quello che lo scosse maggiormente
fu vedere grandi X rosse sopra le foto degli adulti.
GIUSTIZIATO.
GIUSTIZIATA.
GIUSTIZIATO.
LoaderLeomon indietreggiò.
Erano tutti presunti criminali, su cui però non pendevano
accuse
sicure. In un particolare caso, un uomo era stato incastrato, ma era
finito comunque nel braccio della morte. Lo ricordava quel caso,
perché aveva scosso Mamoru, eppure... eppure anche sotto
quel
nome era scritto GIUSTIZIATO.
Alcuni articoli di giornale incollati lì vicino parlavano di
un
giustiziere, un boia che calava la giusta lama su chi era scappato alla
giustizia troppo a lungo.
-Che ci fai qui?-
Il digimon sussultò e si voltò. Era Mamoru. Era
più alto e magro, più adulto, col viso incavato e
gli occhi febbrili.
-Credevo non ti andasse più quello che facevamo.-
-Quello che facevamo?-
Mamoru rise.
-Ora fai anche lo gnorri?- si avvicinò al muro e ci
sbatté la mano -Abbiamo iniziato questa cosa insieme e poi
te ne
sei lavato le zampe!-
-Mamoru, che diavolo stai... cosa hai fatto?-
-Eh, no. Lo abbiamo fatto insieme. Noi siamo il boia.-
-Dimmi che non lo hai fatto davvero!- ruggì il digimon.
-SI!- urlò l'uomo che aveva davanti -HO FATTO QUELLO CHE
ANDAVA FATTO PER IL BENE DI TUTTI!-
LoaderLeomon lo buttò a terra e il Digivice si
staccò
dalla cintura di Mamoru per rotolare accanto alla sua testa.
-NON DIRE STRONZATE!-
Gli ruggì contro il digimon, ma poi la voce gli
morì in gola. Gli occhi di Mamoru erano spenti, come privi
di anima.
Il Digivice brillò di una luce nera. La Crest della
Giustizia
lampeggiò gli ultimi battiti, divenendo sempre
più
debole, fino a spegnersi del tutto.
-Non credere a quello che vedi.- disse la voce -Può ancora
essere impedito.-
-Accadrà?- domandò Musyamon guardandosi indietro
terrorizzato.
Una scia di cadaveri segnava il suo cammino, quelli dei suoi amici e
compagni. Iniziavano a dissolversi in dati, ma in modo così
lentamente crudele.
Hiroyuki giaceva riverso a terra con...
Il digimon sentì le gambe cedergli e il suo stomaco si
riversò a terra.
Il corpo del suo partner era contorto in modo atroce... le costole...
-No. Non accadrà!- esclamò la voce -Continua a
camminare. Non farti fermare.-
-Uhm... c'è un'interferenza... - pensò
MetalPhantomon,
seccato.
Qualcosa stava impedendo al suo potere di avere la meglio
sulle deboli menti dei nemici.
Uno dopo l'altro, come mosche, Daemon li aveva uccisi tutti,
lasciandola per ultima ad assistere a quell'ultimo spettacolo.
-È spaventato. Daemon ha paura di voi.- disse la voce.
Artiomon continuò a fissare davanti a sé.
Ciò che
vedeva era simile a quello che sconvolgeva Musyamon, ma in modo
crudelmente diverso.
-Non riuscirò a proteggerli... - balbettò -Non
sono... forte abbastanza... -
-E per questo ti fermerai?- domandò la voce, incalzante.
-Io... cosa posso fare?- Artiomon si chinò a raccogliere il
corpo esanime di Ylenia -Forse posso... portarla via prima che... -
-Morirete tutti.- riecheggiò la voce metallica
di MetalPhantomon.
-Non ascoltarlo!- tuonò la voce familiare,
sovrastandola.
-Non devi ascoltare!- tornò la voce.
-Come faccio, mi dovrei strappare le orecchie?- urlò Ylenia
con voce stridula.
Due mani scure le si posarono ai lati del viso, chiudendole le orecchie
e impedendole di sentire.
-Non sarebbe sufficiente.- le disse.
Infatti, poteva leggere le parole sulle bocche di tutti.
Erano parole dure, crudeli.
I suoi genitori, i suoi fratelli, i suoi amici digitali... e dov'era
Bearmon?
"Non vuole stare più con me... "
-Ecco, la senti?- disse la voce, le mani la lasciarono andare -Non sono
le orecchie il problema. È la paura che affanna il cuore.-
Davanti a lei, frapponendosi a quell'immagine angosciante, apparve
Wisemon.
-È
ciò di cui hai paura, non è reale. Ricorda cosa
lo
è.- la afferrò per le spalle e la scosse
-Ricordalo e
continua a camminare!-
Mamoru continuò.
Corse, corse come mai in vita sua. Se lo
ignorava, il mostro di luci, il fottuto ragno che lo inseguiva, non
riusciva a stare al passo.
Le luci intorno a lui scorrevano rapide, così che gli
sembrava davvero di cavalcare il fulmine.
Nell'oscurità davanti a sé, riusciva
a scorgere l'insegna al neon dell'uscita.
-Guardami!- ruggì la creatura alle sue spalle.
Era la voce conosciuta di Eizou Sakamochi.
Lo ignorò, seguì la voce di Wisemon.
-Guardami! Mi vuoi abbandonare?-
"Tsutomu!"
Mamoru rallentò e si voltò.
Il suo amichetto...
Stava fermo nell'oscurità. Su di lui, il ragno lasciava
colare
un lungo rivolo di disgustosa saliva. Mamoru scattò per
richiamare The Justice, ma ancora il suo Arcana non reagiva. Il suo
corpo però scattò verso il mostro.
Una mano salda lo afferrò per il braccio.
-NO!- ordinò Wisemon.
-Lasciami andare, devo salvarlo! Almeno questa volta, voglio salvarlo!-
Wisemon scosse il capo.
-È
già troppo tardi, per lui. Non è reale.-
Indicò la luce alla fine del tunnel.
-Quella è reale!-
I ragazzi e i digimon ripeterono piano, pesando ogni parola: -Devo
raggiungere la luce.-
MetalPhantomon ruggì in preda all'Ira e le visioni che
ostacolavano i digiprescelti e i loro digimon divennero ancora
più feroci. Eppure... eppure qualcuno interferiva.
E ora sapeva
pure chi.
-Maledetto Wisemon! Tu sei morto! Il Nostro Maestro ti ha ucciso!-
-Ha ucciso me.- replicò il mago e apparve dinnanzi al
digimon
fantasma -Io sono morto, ma non ho paura di Daemon e ho fiducia che i
digiprescelti riusciranno a salvare questo mondo.-
-Quei digiprescelti?- li indicò il Generale. -Quei mocciosi
che annegano nelle loro paure?-
-Quei mocciosi che sono vivi e vogliono proteggere ciò che
di
più puro e caro c'è in questo mondo.
Sì, loro.-
disse Wisemon e aprì il suo libro -Perciò sono
qui, per
guidarli nella tua oscurità, verso la luce.-
Dalle pagine del libro emerse una sfera luminosa, nella quale era
riflessa l'insegna al neon. L'immagine poi sparì nel
bagliore
che rischiarò le tenebre.
Ylenia e Artiomon, Mamoru e LoaderLeomon, Hiroyuki e Musyamon.
I digiprescelti chiusero gli occhi su quelle visioni e continuarono a
camminare, ignorando gli ostacoli e le voci, ignorando l'odio e l'Ira.
Ignorando la paura.
Ylenia ricordò come la sua famiglia l'aveva ritrovata, le
lacrime di gioia, tutti gli sforzi fatti per aiutarla ad ambientarsi in
un mondo che le era estraneo. Ricordò l'amore e l'amicizia
di
Artiomon, la lotta contro Matadormon...
-Rimangiati quello che
hai detto sulla mia migliore amica o la prossima finisce dove non ci
batte il sole.-
Una mano prese la sua.
Era Artiomon, bella e forte come appariva sempre ai suoi occhi.
-Vivremo altri giorni felici come quello.-
Il ricordo dello scontro con Matadormon aveva raggiunto anche la
digimon della Memoria, aiutandola a ritrovare la sua amica
più
cara.
-Ti voglio bene, Ylenia.-
-Anche io ti voglio bene, Artiomon!- esclamò la ragazza.
Lo Stemma della Memoria brillava di azzurro chiaro.
-La Luce, ragazza.- disse Wisemon.
Non lo vedevano, ma era con loro e davanti a MetalPhantomon al tempo
stesso.
Ylenia si concentrò sul proprio potere.
-La Luce... - mormorò -I ricordi... un ponte... -
La Luce divampò da lei e sentirono l'urlo di MetalPhantomon.
Doveva ucciderla!
Non poteva permettere che familiarizzasse di più col suo
potere, doveva fermarla prima che
-È
già troppo tardi.- disse Wisemon.
Mamoru ricordò cos'era accaduto tutte le volte che si era
lasciato prendere dalla rabbia cieca, in cui aveva abbandonato tutti
coloro che gli avevano teso la mano per fare di testa sua. Non aveva
mai portato a nulla di buono. Ricordò quando i Dark Masters
avevano chiesto perdono per le loro colpe. Non ci aveva creduto, si era
sforzato di crederci solo perché avevano bisogno d'aiuto per
sconfiggere nemici più forti.
-Come posso però salvare più vite se chi commette
certi crimini resta impunito?- domandò.
LoaderLeomon apparve vicino a lui e gli diede un colpetto col muso.
-Anche il perdono salva le persone, lo sai?-
-E se non fosse sincero?-
-Tu hai i mezzi per capirlo?-
Mamoru sorrise.
-No. Non sempre... ma mi piacerebbe se fosse così.-
Il leone della Giustizia gli diede un altro buffetto.
-Io ti aiuterò a vederlo. Siamo una squadra, no? Daemon ha
catturato Ken e Risei. Dobbiamo salvarli!-
Altri due amici, uno così piccolo, avevano bisogno di lui.
Il prescelto carezzò il muso del digimon. La Crest della
Giustizia brillò violacea e vibrante.
-Sì. Stavolta posso fare qualcosa. Stavolta possiamo
aiutarli.-
-Lo faremo insieme.-
Era Ylenia e con lei c'era Artiomon.
La ragazza gli tese la mano e Mamoru la prese. Con l'altra accarezzava
la criniera di LoaderLeomon. Ylenia dava la mano ad Artiomon e questa
a... nessuno. Fra lei e LoaderLeomon c'era uno spazio vuoto. Eppure,
sentivano che non lo era del tutto...
Hiroyuki sbatté il pugno contro la porta verde davanti a
sé, l'uscita.
Non poteva aprirla e sapeva perché.
MetalPhantomon ghignò trionfale.
Uno dei prescelti era ancora preda del suo incubo.
Musyamon era immobile, in trance.
-Combatti!- gli diceva Wisemon.
-Non posso!- replicò il digimon -Se perdessi la testa io... -
-Stupido!- Hiroyuki colpì nuovamente la porta.
Lo sentiva.
Sentiva la paura dilaniare il cuore di Musyamon e non poteva fare nulla.
-Stupido!- urlò calciando la porta e tentando di forzarla.
Doveva raggiungerlo a tutti i costi, arrivare sino a lui e scuoterlo
per bene. Prese a colpire la porta con tutte le sue forze e ad ogni
spallata, pugno o calcio, la Crest del Vigore si fece più
splendente, unita alla Luce, al ponte.
-MUSYAMOOOON!-
Con quell'ultimo urlo, finalmente la porta cedette.
Oltre l'uscio, nel buio, vide il campo di cadaveri seminato dall'amico.
Lo vide piangere e tremare.
Quel digimon così forte e maestoso.
Pensò a Kotemon, che sorrideva sempre ed era amico di tutti
e
non voleva fare del male a nessuno, ma che quando evolveva era incapace
di contenere la sete di sangue.
Quel digimon, tanto caro e gentile...
-Musyamon!- urlò e corse verso di lui. Sotto i suoi piedi,
la
Luce faceva da strada, ma di questo non si accorse. -Musyamon!- lo
chiamò ancora -Musyamon, guardami! È
tutto falso! Niente di
tutto ciò è reale!-
Il digimon però non lo guardò. Piangeva sul corpo
illusorio del digiprescelto con una disperazione che faceva male al
cuore.
-Musyamon, guardami!!-
Hiroyuki si sentì sopraffatto dalla disperazione.
-Cosa posso fare?- si disse -Io... -
-A volte basta solo chiedere aiuto.- disse Wisemon.
-Aiuto... nessuno può fermare Musyamon... neppure lui...
come possono aiutarmi?-
La Luce si mosse verso di lui e il cerchio formato da Ylenia, Mamoru e
i loro partner fu visibile al ragazzo.
-Chiedi.- disse Wisemon -Hai paura che rifiutino?-
Hiroyuki chinò il capo.
-Io... non credo di piacere molto alle persone.-
-Ma loro ti piacciono, no?-
Hiroyuki alzò le spalle.
-Non sono male... -
-Anche le persone più luminose hanno un'oscurità
altrettanto grande da affrontare.- continuò il digimon mago.
Il
prescelto del Vigore vide allora alle spalle di ognuno di loro quelle
che erano le loro peggiori paure. Scene terrificanti che si
susseguivano rapide e anche incomprensibili. Ma tutte oscure, tutte
cariche di profonda disperazione e solitudine.
-Nessuno può farcela da solo.- disse Wisemon. Hiroyuki
sentì una mano premere sulla sua schiena e spingerlo in
avanti.
In quel momento Ylenia, Mamoru e gli altri si accorsero di lui che
indietreggiò, impacciato.
-Hiropyon!- esclamò Mamoru porgendogli la mano.
-Hiropyon!- lo chiamò anche Ylenia.
Lui guardò Musyamon e poi corse verso di loro.
Afferrò le loro mani e sentì la forza riempirlo
interamente.
-Io... posso... posso aiutare Musyamon... - disse.
-Possiamo.- replicò Mamoru -Possiamo, Hiropyon.
-E poi abbiamo detto che avremmo sconfitto MetalPhantomon insieme.-
fece Ylenia -Per la gloria, no?-
Hiroyuki sbuffò e sorrise.
-Sì... per la gloria... e per il mio piccolo allievo.-
Hiroyuki pensò a Risei. Lo aveva assecondato un po' tanto
per
fare, ma si era divertito a fargli da mentore, anche se per poco.
-Dovrò insegnargli a scazzottarsi.-
-Così Yamarin ti ucciderà.- fece Ylenia.
-Allora, se proprio vuoi farti uccidere da lui, dovrai prima
sconfiggere MetalPhantomon.- disse Mamoru. Davanti a loro la Luce
brillò con più Vigore e s'alzò in un
alta colonna.
Sopra le loro teste videro la scritta EXIT e quando la Luce la
investì udirono un grido atroce.
-Abbiamo colpito il merdone.- disse Mamoru. Il Digivice di tutti
brillò e le luci delle Crest si unirono nella Luce,
raggiungendo
MetalPhantomon, o meglio, la sua anima, ingabbiandola.
Il digimon urlò furente tentando di spezzare quella prigione
e
lo stridio della sua Grave Scream raschiò l'aria.
Tentò
di precipitare i mocciosi ad un livello inferiore del loro subconscio,
ma quelli resistettero.
-Ormai hai perso.- disse la voce di Wisemon.
-No!- urlò quello -Non è così! Uno di
loro è ancora- -Chi?- chiese Wisemon.
Le mani di Musyamon presero la mano di Artiomon e la criniera di
LoaderLeomon.
-Hiroyuki... scusa se ci ho messo tanto... Tu... mi fermerai se dovessi
impazzire di nuovo?- domandò timoroso.
-Sono sicuro che non ci sarà più bisogno.- disse
il
digiprescelto -Se sei qui, hai trovato la Luce in questa
oscurità.-
-Wisemon mi ha portato qui.- disse Musyamon -Mi ha detto che mi stavi
aspettando.-
-Esatto. Abbiamo una testa di cazzo da mandare all'inferno.-
replicò il teppista -Non aprirei le danze senza il mio
partner.-
I due si fissarono fieri e Musyamon sorrise.
-Allora proviamo.-
-Vai.-
Le mani di tutti si strinsero e la Luce crebbe ancora.
-No! No!- urlò MetalPhantomon -Svegliatevi!!-
L'oscurità sparì d'improvviso sul paesaggio
reale. Il
digimon fantasma ansimava reggendosi alla sua falce. I suoi nemici
giacevano svenuti a terra. Avrebbe potuto approfittare per ucciderli
tutti.
Una luce dell'evoluzione però illuminò Musyamon e
quello si rialzò da terra.
-Musyamon kanzentai shinkaaaaa... Asuramon!-
Il digimon demone si ergeva fiero fra i corpi dei compagni.
MetalPhantomon sperò che li schiacciasse tutti, ma la sua
speranza fu vana, perché li vide svegliarsi uno ad uno.
-Sei sveglio, stupido?- domandò Asuramon a Hiroyuki, che si
massaggiò la testa. Fingeva non curanza, ma il suo cuore era
pieno di gioia ed euforia. Infatti, quando attivò il suo
Arcana,
i guantoni della Forza erano più corazzati e pericolosi di
prima. Più vigorosi.
-Sentì chi parla, ti sei appena evoluto e già mi
fai la predica, nanerottolo?-
Asuramon si mise in posizione di combattimento e così fecero
anche Artiomon e LoaderLeomon.
MetalPhantomon si mise in posizione di difesa.
-Salviamo i nostri amici!- esclamò Asuramon. Il suo cuore
era più leggero.
Aveva il perfetto controllo.
Nota:
Sì, ho una tremenda fissa per Final Destination e It.
Sì, la song è una citazione che andava usata e
sì MetalPhantomon mi sta sul cazzo. Non ho ancora esplorato
il suo lato sentimentale e mi chiedo se ne abbia uno...
Non in questo momento direi.
Ogni tanto torno.
Questo cap è stato divertente da scrivere.
Spero
che qualche lettore sia rimasto XD
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