[Karin Alden]
L’ospedale è un luogo noioso. Capisco perché tutti quelli
che ci ho spedito ce l’hanno con me: non sopporto di passare intere giornate in
un letto circondata da coglioni in camice che mi dicono cosa devo fare e quando
farlo. Si sentono così fighi con i loro occhiali, le loro cartellette ed i loro
fogli che chiamano come una ragazza che mai avranno. Almeno mi hanno tolto
l’aghetto nel braccio, ma non mi fanno alzare pur di farmi recuperare. Io starò
bene quando potrò spaccare la lattina che mi ha ridotto così.
Affondo la testa nel cuscino, una fitta mi fa strizzare gli
occhi.
La porta si apre, ecco che tornano a scocciare. Noto con la
coda dell’occhio una cascata di capelli rosa, Myra ha infilato la testa dentro
la stanza. “Giorno stella del team!”
Saltella dentro, ha una borsa appesa al braccio, la tiene
come un cestino da picnic, le forme all’interno non sembrano commestibili.
Incrocio le braccia. “Che vuoi?”
“Ho pensato che ti annoiassi qui, ti ho portato un po’
d’intrattenimento!” Caccia una mano all’interno e tira fuori un libro. Lo sa
che non riesco a leggere bene come gli altri, i caratteri di questo mondo sono
stupidi e complessi. Elfa stronza.
“Fai firmare al capo i documenti di rilascio.”
Myra soffoca una risata. “Dimissioni? Aaron ti vuole in
piena forma quando tornerai al nostro fianco, devi anche abituarti al tuo nuovo
costume-”
Alzo un sopracciglio, irritata. “Mi avete tolto la gonna
stupida?”
“Tranquilla, non c'è più tessuto in mezzo a impicciarti.”
Finalmente, il nerd elettrico avrà avuto un po’ di tempo
lontano dall’altra bionda ed ha sistemato. Non danneggio nessuno se ho un paio
di pantaloni al posto di quella tenda.
“Però Suzuna è rattristata che tu abbia insistito tanto nel
cambio.” Myra fa cenno di asciugarsi una lacrima.
“Suzuna ha i pantaloncini pure. Non rompa le palle.”
L’elfa si fa da scudo con il tomo che ha tra le mani.
“Parliamo di questi?”
“Finché non parli di nuovo delle tue adorabili allieve.”
“Nostre. E sì, ammetto di essere esaltata dalla cosa.” Myra
si siede nella sedia accanto, libro sulle gambe, apre la copertina. “Sono
letture semplici di genere fantastico.”
“Noia.” Chiudo gli occhi. Se mi faccio vedere disinteressata
magari se ne va, così posso concentrarmi sull’ evadere. Mi sono rotta di stare
qua dentro.
“Il protagonista sfida avversari sempre più forti.”
Apro un occhio. “…Continua.”
Fa un sorrisetto contento, accarezza la copertina. “E in
realtà ci sono una serie di dettagli sospetti in questa storia per il capo.
Molti per lui familiari. Forse chi lo ha scritto viene dal suo stesso mondo.”
“Se lo hai già letto perché devo sorbirmelo pure io, sputa
fuori i dettagli e basta.”
Myra si mette una mano sul petto. Ha un’aria da falsa
innocentina. “Ma io non l’ho letto.”
“Fai cagare a mentire.”
Myra sbuffa. “Mi manca avere intorno la tua testolina
nervosa. Non voglio che tu ti senta lasciata da parte.” Alza il libro. “Posso
cominciare?”
Non mi sta davvero lasciando scelta. E se devo trovarmi
davanti nemici del boss in futuro, sapere di qualche osso intaccato può essermi
utile. Alzo la testa per farle un cenno, l’elfa mi sorride.
Lecchina.
“Capitolo uno…”
Note di Mixxo:
Potenzialmente le uniche della storia, sperando di essere
coerente con me stesso.
Questa sarà una long più “disordinata” rispetto a Kindles.
Sono collegate? Si, ma possono benissimo essere fruite singolarmente. Comunque
sia, a differenza della precedente i capitoli non avranno una cadenza
ricorrente (cercando comunque di non lasciare stagnare la storia iniziata,
diciamo che potete preoccuparvi se dopo un mese non si hanno notizie da parte
mia), cercherò di prendermi più tempo anche per gestire un punto di vista
diverso dalle altre storie scritte finora (Ispirazione totale ad _Alcor btw) e
a cui non sono abituato. Inoltre tenterò di dedicarmi contemporaneamente a one
shot su altri personaggi di questo universo narrativo in cui mi sto cimentando.
Grazie di aver letto, ed alla prossima!