Capitolo 22
L’aria sferzava il volto raggiante di Rein. Il cavallo,
lanciato al galoppo, sembrava quasi volare e Rein provò un senso di libertà che
non provava da quasi un’eternità. Dopo qualche tempo, rallentò l’andatura del
cavallo, passando dal galoppo, al trotto e così facendo, si fece raggiungere
poco dopo da Trudy, che la guardò innervosita
-Non vale così principessa. Sbaglio o avevamo detto di
partire nello stesso momento? Sei partita prima di me-
Rein ridacchiò
-Perdonami. È che non cavalcavo da troppo tempo. Non ho
resistito-
Trudy scosse il capo, divertita
-Perdonata solo questa volta. Anche perché, lo devo
ammettere, è stato divertente vedere la faccia sconvolta di Nicholanos
mentre partivi senza di lui-
Rein si voltò preoccupata dietro di loro, dove vide il
tenente e alcune guardie, poco lontani, intenti a raggiungerle
-Mi ero proprio dimenticata di loro-
Disse la turchina. Trudy scoppiò a ridere e anche Rein la
seguì poco dopo. Stavano ancora ridacchiando, quando Nicholanos
le raggiunse
-Principessa-
Disse, rivolto alla turchina. Rein gli sorrise, divertita
-Tenete, finalmente. La contessa e io ci stavamo annoiando
ad aspettarvi, giusto Trudy?-
Rein si voltò verso la contessa che la guardò divertita e
ridacchiò ancora, annuendo. Nicholanos sospirò
amaramente
-Principessa, vi chiedo anche perdono, ma a mia discolpa
posso dire che non è stato certamente piacevole vedervi partire al galoppo,
senza preavviso, come se voleste, diciamo, scappare da noi. Non immaginavo di
certo, arruolandomi, che tra le stranezze reali, cercare di fuggire dalla
propria scorta è quasi un obbiettivo di vita, a quanto pare-
Rein lo guardò con gli occhi spalancati, fintamente sorpresa
per quelle parole, ma divertita
-Fuggire non è proprio il termine appropriato, tenente.
Piuttosto direi cercare di sfuggire ad una sorveglianza-
Il sorriso divertito della turchina fece scuotere il capo al
povero Andrew, che mormorò sottovoce
-Uno di normale in questo palazzo proprio non esiste…-
Rein e Trudy ridacchiarono ancora di più per quelle parole e
anche Andrew, alla fine, si lasciò andare ad un sorriso. Tuttavia, il tenente
ritornò subito serio e fisso le due donne
-Altezza, contessa, vi prego, non fate più quello che avete
appena fatto. Non potete partire al galoppo lasciandoci indietro e non mi
riferisco solo ad una questione di sicurezza. Principessa non conoscete bene la
zona e potreste perdervi facilmente. Per la vostra protezione vi prego di
seguirci-
Rein si trovò ad abbassare il capo, un po’ pentita delle sue
azioni. Era vero che non conosceva la zona, ed era altrettanto vero che si
sarebbe potuta perdere facilmente, causando non pochi problemi a tutti. In più,
non conoscendo bene il terreno, poteva rischiare di ferire il cavallo con la
sua corsa, cosa che non si sarebbe mai perdonata. Così si trovò ad annuire a
quelle parole
-Avete ragione, mi dispiace. Prometto di non partire più al
galoppo così senza preavviso. È che non cavalcavo da così tanto tempo e poi
Stella non è certamente un animale solo da passeggio. Voleva correre come me,
dico bene bella?-
Rein si chinò sulla sella e accarezzò l’animale, che nitrì
in segno di approvazione. Nicholanos la guardò e
scosse il capo
-Principi, tutti uguali-
Rein sorrise divertita e il tenente si lasciò andare ad un
sorriso. Poi tornò serio
-Posso chiedervi, ora, di seguirmi? Se volete, vi posso
portare qui in torno e farvi fare un giro della campagna-
Rein guardò Trudy e la bionda annuì. Il tenente allora
chiamò le guardie, che erano rimaste a distanza e si schierarono in posizione. Nicholanos prese la testa del gruppo, dietro di lui
venivano Rein e Trudy, ai loro lati due guardie e a chiudere il corteo altre
tre guardie. I cavalli furono mandati al passo, permettendo una lenta e
tranquilla passeggiata.
-Preferivo la galoppata di prima a questa andatura-
Disse Trudy. Rein si trovò d’accordo
-Lo so, ma se lo rifacessimo non so quanto saremmo
fortunate. Dopotutto abbiamo colto di sorpresa prima gli altri, ora non credo
sarebbe lo stesso-
La contessa la guardò sconsolata ma la principessa la vide
annuire alle sue parole. Il gruppo continuò così per una decina di minuti,
quando ad un tratto, un bagliore colpì gli occhi di Rein, che si portò una mano
sugli occhi.
-Cosa è stato?-
Chiese perplessa la principessa. Nicholanos
si voltò leggermente sulla sella per poterle parlare
-Che cosa altezza?-
-Quel bagliore-
Disse la turchina, coprendosi ancora gli occhi.
-Credo sia stato un riflesso del sole, altezza. C’è una
fonte d’acqua qui vicino, sarà stato quello-
Rein allargò gli occhi curiosa
-Una fonte d’acqua?-
Il tenente annuì
-Si altezza. Qui sotto scorre probabilmente un fiume
sotterraneo. La rete idrica naturale è molto estesa, e la fonte ne fa parte. Le
sue acque sono fredde ma cristalline-
-Vorrei vederla-
Disse quasi istintivamente Rein. Nicholanos
fermò il suo cavallo e lo fece ruotare per potere osservare la principessa
-Desolato principessa, ma non possiamo-
-E perché mai?-
Chiese Trudy, stupita dalla risposta secca del tenente.
Andrew sembrò un attimo interdetto e imbarazzato prima di rispondere
-Ho promesso al capitano di riportarvi indietro prima del
pranzo. Questione di sicurezza-
Rein lo guardò perplessa e stupita
-Sicurezza?-
Chiese la turchina, guardando Nicholanos
perplessa. L’uomo annuì
-Non sappiamo chi possiamo incontrare alla fonte,
principessa. Potrebbero esserci dei malintenzionati-
-In pieno giorno?-
-Potrebbe, altezza-
-Ma voi siete guardie reali, o sbaglio?-
Chiese Trudy, leggermente ironica. Andrew sembrò imbarazzato
e non sapeva cosa rispondere. E Rein capì che ci doveva essere qualcosa sotto
-Tenente Andrew Nicholanos, quali
sono le vere motivazioni per cui dobbiamo tornare il prima possibile indietro?-
Rein, cercando di mettere pressione all’uomo, si raddrizzò
più che poté sulla sella, tenne dritto il capo e lo guardò, con l’espressione
più regale e autoritaria che riuscì a fare. Il tenente sospirò e si ritrovò ad
abbassare lo sguardo, incapace di sostenerlo
-Il capitano si è premurato di dirmi di tornare indietro il
prima possibile perché prima torniamo, prima voi, altezza, potrete occuparvi
della principessa Milky-
Rein, che tra tutte le motivazioni non si era minimamente
immaginata Milky, guardò scettica il tenente, prima
di scoppiare a ridere
-Milky? Sul serio?-
Rein si voltò verso Trudy che trattenne a stento una risata
-Contessa, che cosa ne dici? Mi affretto per andare ad
occuparmi di una principessa o ci tratteniamo all’aperto e ci rinfreschiamo in
quella allentante fonte di acqua fresca?-
Trudy la fissò, fintamente indecisa
-Non saprei altezza. Qualcosa mi dice però che stiamo
pensando la stessa cosa-
Rein le sorrise, poi si voltò verso Nicholanos
-Tenente, credo possa immaginare cosa sceglieremo di fare,
dico bene?-
-Principessa, mi metterà nei guai-
Rein spronò Stella a fare qualche passo in avanti, in modo
da avvicinarsi ad Andrew
-Tenente, non la metterò nei guai. Parlerò io con Thomas,
non si preoccupi-
-Ma…-
-E poi c’è sempre la scusa migliore, da usare, dico bene?
Follia reale, sono sicura che Thomas capirà-
Detto questo Rein superò Nicholanos
-E' da quella parte, dico bene? La
fonte intendo?-
Nicholanos, sconfitto, sospirò.
-Si altezza, da quella parte-
-Bene, cosa stiamo aspettando? Prima arriviamo prima
torniamo indietro-
Il tenente non disse niente. E Rein sorrise, soddisfatta.
Era piacevole, dopotutto, essere una principessa e lasciarsi andare, qualche
volta, a qualche piccolo capriccio innocente.
La fonte si rivelò essere uno splendido specchio d’acqua
circondato da alti alberi e da una distesa infinita di fiori in bocciolo e
cespugli rigogliosi. Rein smontò da cavallo, mentre guardava incantata il
paesaggio attorno a se
-E' incantevole-
Disse, a nessuno in particolare.
-Carina, lo ammetto. Ne ho viste di più belle-
Trudy era scesa anche lei da cavallo e si guardava attorno,
poco colpita. Rein la guardò basita
-Carina? Sei seria?-
Trudy annuì
-Serissima. Nella mia tenuta c’è un lago più bello, così
come nella tenuta di Thomas-
Rein la guardò ad occhi sgranati
-Avete delle tenute con dei laghi all’interno?-
Trudy annuì
-Ovviamente. Perché tu nel tuo palazzo sul sole non hai
niente di simile?-
Rein scosse il capo. La contessa la guardò perplessa
-Credevo di si…-
-No. Ci sono fontane nei giardini, ma niente che possa rivaleggiare
con questo-
Disse Rein allargando una mano e indicando il paesaggio che
le circondava. Trudy la guardò e la fissò seria
-Mi dispiace per te principessa-
Rein la guardò ancora sconvolta
-Tu hai un lago nella tua tenuta? Nella tenuta di casa tua?-
Trudy annuì
-Si, la tenuta della famiglia dei conti di Gaumont è una delle più antiche del regno. Abbiamo cinque
ettari di foresta più tre ettari di terreno libero attorno alla casa-
Rein la fissò sempre più sconvolta
-Quanto sei ricca?-
Le chiese. Trudy ridacchiò
-Un po’-
-Non direi un po’. Lo sei di sicuro. Come fai a non essere
ancora sposata? Avrai avuto mille offerte di matrimonio. Otto ettari di
terreno, sul serio?-
Trudy sospirò amaramente
-Pretendenti, un’infinità, certo. Persone presentabili e
accettabili? Nemmeno uno. Inizio a pensare che questo regno sia privo di una
qualsiasi forma maschile decente-
Nicholanos, che era abbastanza
vicino a loro, fece una piccola smorfia, in disaccordo con le parole della
contessa. Trudy se ne accorse, così come Rein
-Siete in disaccordo, conte?-
Domandò Trudy. Nicholanos le
guardò e alzò le mani
-Non mi permetterei mai di discutere con una donna di queste
questioni, figuriamoci con due-
Rein gli sorrise, ma lo sguardo serio e poco divertito di
Trudy la trattenne. Trudy si avvicinò a lui e lo fissò seria
-Invece io sarei molto curiosa di sapere la vostra opinione.
Forza, parlate pure-
-Preferirei di no-
-Insisto-
-Declino-
-Sono una dama che vi chiede la vostra opinione. Direi che è
oltremodo scortese non rispondere-
-Mi ritengo un uomo saggio, contessa. So riconoscere una situazione
di pericolo quando la vedo. E questa, con tutto il rispetto, lo sembra proprio-
Trudy stava per ribattere, ma Rein intervenne, mettendole
una mano sul braccio
-Trudy, non roviniamo questa giornata con questi discorsi-
Trudy la fissò, ma si ritrovò ad annuire
-Si, certo. Non ne vale la pena-
Trudy si staccò dal tocco della mano di Rein e si avviò
verso lo specchio d’acqua. Rein guardò Nicholanos che
le fece un cenno del capo come ringraziamento. La turchina si voltò verso la
bionda e le si avvicinò
-Hai esagerato-
-Non mi fare la predica, principessa-
-Non è una predica, e lo sai-
La bionda la guardò e sospirò
-Non ho esagerato. Stavo solo esprimendo la mia opinione,
tutto qui. È Nicholanos non ha voluto rispondere-
Rein scosse la testa
-Hai esagerato Trudy. Puoi dire quello che vuoi, ma hai
esagerato-
Trudy questa volta non ribatté e si limitò a guardare
l’acqua davanti a lei. Rein fu improvvisamente tentata di fare un cosa decisamente poco principesca, ma molto divertente.
Senza pensarci troppo si affrettò a sfilarsi gli stivali da cavallerizza che
indossava e si avvicinò all’acqua. Trudy che la stava fissando, la richiamò
perplessa
-Ti ricordi che l’acqua è gelata?-
-Si-
-E allora cosa pensi di fare?-
-Mettere i piedi in acqua per rinfrescarmi-
-Ma è gelata!-
La turchina si voltò verso di lei, sorridendo
-Non mi ucciderà certo un po’ di acqua fredda-
-Ti potresti ammalare-
Rein ridacchiò e la guardò
-Correrò il rischio-
Trudy le si avvicinò
-No non lo farai-
-Non mi puoi dare ordini, contessa-
-Ora tiriamo fuori i titoli nobiliari, sul serio?-
Trudy si era avvicinata e le aveva afferrato le braccia, per
fermarla. Erano pericolosamente vicino al bordo dello stagno e Rein la guardò
sempre sorridente. E Trudy iniziò a guardarla preoccupata. Rein afferrò con le
sue mani le braccia di Trudy, bloccandola.
-Rein, non farlo-
-Fare cosa?-
-Lo sai…-
-Perché non dovrei?-
-Ci bagneremo-
Disse quasi terrorizzata la contessa. Rein sorrise
-Direi che è proprio questo lo scopo-
-Non sarebbe una cosa principesca-
Tentò Trudy, guardandola leggermente spaventata. Rein
tuttavia le sorrise beffarda
-Ti ricordo che hai davanti non una principessa qualsiasi-
Prima che Trudy potesse ribattere, Rein tirò la contessa
contro di lei con tutte le sue forze e senza che nessuno potesse impedirlo,
guardie comprese, le due finirono dentro l’acqua. Trudy lanciò un grido quando
entrò in contatto con l’acqua gelida
-E' fredda!-
Rein, per tutta risposta, scoppiò a ridere. Si lasciò andare
completamente nell’acqua, rabbrividendo ma sorridendo. I suoi capelli
iniziarono a fluttuare e lei e, come fosse ancora una bambina piccola, si mise
a muovere la testa da un lato all’altro, facendo dondolare nell’acqua la sua
folta chioma. Trudy che si era prontamente alzata ed era uscita, si strinse le
braccia sul corpo, rabbrividendo e la guardava perplessa
-Tu sei pazza. Esci subito o ti ammalerai sul serio-
Nicholanos era accorso prontamente
vicino alle due donne e aveva porto a Trudy la sua giacca, per far si che la contessa potesse coprirsi. Il tenente rimase a
guardare Rein che fluttuava nell’acqua e si avvicinò al bordo, tendendole la
mano
-Altezza, per favore. Non mi perdonerei mai se sotto la mia
guardia voi vi ammalaste. Per favore non fatemi sentire in colpa per questo-
Rein guardò la mano protesa dell’uomo e si ritrovò a
sospirare. Si alzò dall’acqua e sentì i rivoli di acqua fredda scivolarle lungo
la pelle, sotto i vestiti. Rein afferrò la mano di Nicholanos
e uscì
-Non potrei mai sopportare di avervi sulla coscienza, soprattutto
per una mia decisione impulsiva-
Nicholanos la ringraziò con un
cenno del capo, poi fece un cenno ad una guardia che si affrettò veloce e le diede
la sua giacca dell’uniforme. La principessa lo ringraziò con il capo, prima
però di fermarsi ad osservarlo meglio
-Sei Dwight, giusto?-
Il soldato, meravigliato da quella domanda, si affrettò ad
annuire, sorridendo
-Si altezza, sono Dwight Mircantos,
guardia reale al vostro servizio-
-Mi ricordo di te. Sei l’amico di infanzia della mia
cameriera personale-
Dwight annuì
-Si altezza, esatto. Sono onorato che vi ricordiate di me-
Rein sorrise a quel ragazzo
-Oh come potrei dimenticarmi! Dreamy
si diverte ogni tanto a raccontarmi storie di quando era piccola e spesso salti
fuori anche tu nei suoi racconti-
La guardai impallidì sentendo quelle parole
-Principessa, non tutto quello che dice Dreamy
corrisponde sempre alla realtà-
Rein lo guardò divertita
-Quindi devo pensare che ciò che mi abbia detto di te, cioè
che sei un uomo leale, coraggioso, profondamente dedito a proteggere i più
deboli e a farti carico di compiti che spesso molti non vogliono affrontare sia
falso?-
Dwight la guardò leggermente arrossito
-Dreamy veramente ha detto
questo?-
Rein annuì. Il giovane sorrise e un leggero rossore gli
coprì le guance. Rein stava per parlare ancora, ma Nicholanos
si intromise
-Altezza, consiglio di mettervi al sole. Vi asciugherete
prima. Dwight, torna al lavoro-
Dwight, richiamato dal tenente, si mise sull’attenti e annuì
alle parole del tenente
-Subito tenente. Principessa-
Si inchinò a Rein e poi ritornò dagli altri, a riprendere il
suo lavoro. Rein fu afferrata dalla mano di Trudy, che la trascinò verso una
parte del prato al sole, lontano dall’acqua
-Andiamo altezza. Nicholanos ha
ragione, dobbiamo asciugarci. Sediamoci qui-
Le due donne si sedettero sul prato e Rein sentì
immediatamente il calore del sole avvolgerla.
-Che cos’è questa storia della guardia?-
Rein guardò Trudy, perplessa
-Che storia?-
-Da quando conosci così bene le guardie reali da poterle
chiamare per nome?-
-Spesso incrocio Dwight nel castello. Ho visto che spesso è
di pattuglia vicino alla mia stanza e non ci avrei fatto caso se Dreamy non lo notasse ogni volta-
Trudy la guardò perplessa e Rein la fissò preoccupata
-Cosa c’è?-
Trudy scosse la testa
-No niente. Non ti preoccupare-
-Sicura?-
Trudy annuì e subito dopo fece uno starnuto. Rein la guardò
perplessa e la turchina fu fulminata dallo sguardo di Trudy
-Rein giuro, se mi farai ammalare ti uccido-
Rein stava per rispondere, quando anche lei starnutì. Trudy
la guardò e alla fine scoppiò a ridere.
-Milky, più alta la guardia. Non
lasciare così scoperto il fianco se no chiunque potrebbe colpirti-
Milky si rimise in posizione,
questa volta correggendo leggermente la postura. Shade le si avvicinò e le mise
il braccio in posizione corretta
-Così, alza di più il braccio. Ora è perfetta. Cerca di
memorizzarla-
La rosa annuì. Shade si voltò verso Thomas che era di fronte
a loro, in attesa
-Bene Milky. Che cosa devi fare se
ora Thomas ti dovesse venire incontro per colpirti?-
-Parare-
-Giusto, e poi?-
-Mettermi in posizione di vantaggio, e approfittare della
sua apertura per colpire-
-Esatto. E ora proviamo-
Thomas si mise in posizione e anche Milky.
Come aveva spiegato Shade, i due eseguirono la figura, Milky
parò il colpo e poi colpì Thomas. La rosa, tuttavia, si voltò scocciata verso
il fratello
-Shade, queste cose le so già. Possiamo andare avanti, per
favore? Mi sto annoiando!-
Il fratello guardò la sorellina e sospirò. Sapeva che
sarebbe stata dura, ma così dura non credeva
-Milky, quante volte ti ho detto
che se non impari al meglio le basi non riuscirai mai a fare le cose come si
deve?-
-Ma io le basi le conosco e anche bene-
-Ti dico di no-
-E io affermo di si. Il mio
maestro d’armi mi fa sempre i complimenti, affermando che assimilo in modo
veloce e che sono straordinaria-
Shade guardò perplesso la sorella e si fece un appunto sul
fatto che doveva parlare con l’insegnante di scherma sua sorella. Il principe
tuttavia fu attratto da un movimento di Thomas. Il capitano, infatti, gli stava
facendo dei cenni e lui si meravigliò più per il fatto che riusciva a capire
cosa gli stesse dicendo che non per quello che gli aveva detto. E, con sua
grande sorpresa, Shade si trovò ad annuire
-Bene mia adorata sorellina, visto che sei così brava,
prego. Thomas, in guardia-
Milky gli sorrise compiaciuta, ma
fu Shade a trovarsi a sorridere. Sapeva cosa Thomas aveva in mente di fare e
non sarebbe piaciuto affatto a sua sorella. I due si misero uno di fronte
all’altro, nell’esatta posizione di prima. Tuttavia questa volta Thomas fece
una finta, che portò la principessina ad aprirsi involontariamente e Thomas,
fulmineo, la colpì sul fianco. Milky si voltò
infuriata verso il fratello
-Non vale! Avete barato!-
Shade le si avvicinò e le mise una mano sui capelli,
scompigliandoglieli in modo deciso. La rosa si sottrasse a quella presa e si
allontanò da lui, portando le sue braccia sopra la sua testa, a difesa. Shade
sorrise
-Barato? Sbaglio o hai detto di essere straordinaria? Quella
finta di Thomas doveva essere abbastanza prevedibile per un talento nato come
sei tu, o sbaglio?-
Milky non rispose, si limitò a
guardarlo scocciato. Shade ridacchiò e raccolse dal terreno il fioretto di Milky, che era caduto quando Thomas l’aveva colpita. Shade
si avvicinò alla sorella e le porse la sua arma
-Allora, hai intenzione di fare i capricci o vuoi imparare
come si deve?-
Milky, sempre di malavoglia, prese
la lama dalle mani del fratello e si rimise in posizione. Shade si rimise al
suo fianco
-Brava, questa è mia sorella. Ora, vuoi che ti insegni cosa
ha appena fatto Thomas?-
Thomas, che era tornato anche lui in posizione, lanciò uno
sguardo preoccupato a Shade
-Andiamo Shade, non puoi insegnarle la mia mossa ad effetto-
-Perché non dovrei? Dopotutto quella mossa l’hai appresa da
me-
Thomas lo fissò ad occhi spalancati
-Tu l’avresti insegnata a me? Casomai il contrario, borioso
di un principe-
-Thomas devi avere colpito di nuovo la testa e avere dei
ricordi confusi. Sono certo di essere stato io-
-No io-
-Ti dico che sono stato io-
-La fate finita? Non importa chi l’ha insegnata a chi, basta
che ora la insegnate a me-
I due si voltarono verso Milky che
li fissava scocciata
-Allora? Io dovrei imparare qualcosa-
Milky aveva assunto un’espressione
sul volto che improvvisamente gli ricordò lo sguardo corrucciato di sua madre.
Rabbrividì istintivamente e si trovò ad obbedire alla sorella
-Thomas, in posizione. Milky dammi
la tua lama. Ti faremo vedere passo passo come fare-
Milky diede l’arma al fratello e
fece un passo indietro. Shade si mise in posizione e iniziò a spiegarle la
mossa, dettagliatamente. Poi la dimostrò, un paio di volte. Dopo rifece
prendere posizione alla rosa
-Milky pronta?-
La principessina annuì. Milky
prese a provare la mossa e ben presto i tre furono così presi dall’allenamento
da non accorgersi dello scorrere del tempo. Fu solo quando Shade sentì uno
scalpiccio di zoccoli e il nitrire di qualche cavallo che si voltò verso il
fondo della collina su cui si trovavano. Un gruppo di cavallerizzi stava
avanzando verso di loro e Shade riconobbe subito i capelli blu di Rein, che
svolazzavano al vento.
-Rein sta tornando-
Disse Milky, eccitata. Shade
annuì. Il gruppo si stava avvicinando velocemente, e il principe decise che era
arrivato il momento di fermarsi
-Milky, per ora basta lezione-
-Ma…-
Provò a protestare la rosa
-Ci siamo allenati abbastanza per stamattina. Direi che è il
momento giusto per fare una pausa. Poi credo si stia avvicinando l’ora di
pranzo-
La prospettiva del cibo sembrò convincere Milky sul fatto che dovevano fermarsi più di quanto Shade
si sarebbe aspettato.
-In effetti inizio anche io ad avere fame-
Disse Thomas che si era avvicinato ai due e guardava anche
lui il gruppo a cavallo in avvicinamento
-Chi l’ha detto che tu mangerai, scusa?-
-Come?-
Chiese sbalordito Thomas
-Sei in servizio o sbaglio?-
-Si ma…-
-Sbaglio o le guardie reali non possono fare pause fino alla
fine del loro turno di guardia?-
Thomas lo guardò allibito
-Non starai parlando sul serio-
Shade sorrise e gli diede una gomitata, cosa che provocò un gemito
di dolore da parte del capitano e una risatina da parte della principessina
-Sei troppo credulone, Thomas-
Disse divertita la rosa-
Shade sorrise a sua sorella e le fece l’occhilino,
cosa che provocò una risata nella principessina. Thomas guardò sconsolato i due
e si portò una mano sul fianco, dove Shade lo aveva colpito, massaggiandosi la
parte lesa
-Tu stai diventando violento,
invece, borioso di un principe-
Shade non si degnò nemmeno di rispondergli. Nel frattempo
ormai, Rein e gli altri erano arrivati a pochi passi da loro. Milky si precipitò verso la turchina
-Rein, bentornata-
La principessa sorrise alla piccola
-Come è andato l’allenamento?-
-Bene. Sono migliorata tanto, vero Shade?-
Il principe annuì, ma Thomas ribattè
-Ovvio che è migliorata! Con me come maestro come poteva non
farlo?-
Shade scoccò l’ennesima occhiataccia a Thomas poi si
avvicinò a Rein e le porse la mano, per aiutarla a scendere. Rein accettò
volentieri, e svelta scese da cavallo
-Vedo che nemmeno un’uscita all’aperto riesce ad evitare di
farvi battibeccare-
Disse ironica la turchina. Shade la guardò sconsolato
-Ci vorrebbe un miracolo per salvare Thomas a questo punto-
-Concordo con voi vostra altezza, ma chissà, magari la dea
della luna ascolterà prima o poi le nostre preghiere-
Trudy, anche lei smontata da cavallo, si era avvicinata al
gruppo e stava guardando divertita Thomas. Il capitano, li guardò tutti e tre,
sconsolato.
-Uno pensa di avere degli amici e invece si ritrova
circondato da serpi-
I tre risero e anche Thomas alla fine sorrise. Milky, che nel frattempo era rimasta lì ferma a guardarli,
seccata li rimproverò aspramente
-Oggi sarebbe la mia giornata o sbaglio? Perché perdete
tempo con chiacchiere inutili? Dovremmo fare qualcosa di decisamente più
importante adesso-
Shade guardò sua sorella, sorridendole
-Sentiamo cosa sarebbe più importante che prendere in giro
questo capitano delle guardie?-
-Andare a mangiare-
-Parole sante principessina-
Disse sorridente Trudy e Milky le
sorrise
-E poi sbaglio o è più facile Prendere in giro Thomas a
stomaco pieno?-
Thomas fissò ad occhi spalancati la piccola principessa che
scoppiò a ridere divertita. Anche gli altri trattennero a stento le risate.
Thomas alzò gli occhi al cielo, sconfitto su ogni fronte
-Principessa, persino voi mi avete tradito!-
Per tutta risposta Milky rise
divertita, poi afferrò la mano di Thomas, trascinandolo verso l’ombra della
quercia sotto il quale si stava allestendo il pranzo e il capitano si lasciò
trascinare, con un sorriso sul volto. Forse Thomas non avrebbe mai potuto
perdonare Shade, ma il capitano sapeva che con la principessa Milky non avrebbe mai potuto veramente offendersi.
Il pomeriggio passò tra i tentativi di Rein di fare lezione
a una decisamente poco collaborativa principessina e le risate generali degli
altri. Milky era decisamente di buon umore ma quando
si avvicinò l’ora di tornare al castello, il suo sorriso piano piano svanì,
lasciando il posto ad uno sguardo rabbuiato. E anche Rein si ritrovò a guardare
sconsolata il sole iniziare il suo percorso di discesa.
-Non amiamo i tramonti?-
Rein si voltò verso Thomas e scosse la testa
-Amo i tramonti-
-Allora come mai quello sguardo rabbuiato, principessa? Ti
dona di più un sorriso che non questo volto corrucciato sai?-
Rein gli sorrise dolcemente, anche se poi tornò a guardare
il sole, preoccupata
-Ho come un brutto presentimento-
Rein sentì lo sguardo di Thomas su di se
-Presentimento?-
Chiese perplesso il capitano. La turchina annuì
-Si. So che sembra folle ma è come se fosse…-
-La quiete prima della tempesta-
Rein si voltò verso Trudy che si era avvicinata ai due ed
evidentemente doveva avere ascoltato la loro conversazione.
-Lo sai che origliare è contro le normali regole di buona
educazione?-
Disse fintamente offeso il capitano. La contessa lo guardò,
per niente intimorita
-Non è origliare se passando per caso uno ascolta-
Trudy e Thomas si scambiarono uno sguardo eloquente e Rein,
nel vederli, si lasciò andare ad un sorriso
-Siete veramente fratello e sorella-
I due la guardarono, poi Thomas sorrise al suo solito modo e
mise un braccio attorno alle spalle di Trudy e uno attorno alle spalle della
turchina
-Andiamo signore, sorridete e rallegratevi. Come potete
essere tristi davanti a questo meraviglioso spettacolo della natura?-
Trudy e Rein guardarono Thomas perplessi
-Andiamo Thomas… ho visto tramonti più belli-
Disse Trudy. Thomas la guardò serissimo in volto
-Chi parla del tramonto?-
-Ma tu hai detto…-
Trudy non finì la frase perché Thomas la interruppe
-Io parlavo di me, ovviamente! Quale spettacolo migliore se
non del più affascinante, carismatico e terribilmente bello capitano delle
guardie reali?-
Le due donne lo guardarono un attimo perplesse, poi Rein si
lasciò andare ad un accenno di sorriso
-Thomas, veramente, mi pento di averti fatto prendere tutte
quelle botte in testa da piccolo-
Disse Trudy, leggermente amareggiata. Per tutta risposta
Thomas sorrise ancora di più
-Trudy cara, questa è dote naturale-
Questa volta anche Trudy sorrise
-Io ti consiglio di lasciarle andare subito, se non vuoi
ricevere una botta in testa che ti possa risultare fatale-
Shade comparve davanti a loro, braccia incrociate e sguardo torvo.
Rein si ritrovò a guardare i capelli scuri di Shade che con la luce del
tramonto sembravano avere dei riflessi quasi violacei. Senza rendersene conto,
Rein si liberò dalla presa di Thomas e si avvicinò a Shade. Il principe la
fissò perplesso. Nel gruppo era calato il silenzio, tutti stavano osservando
Rein che si limitava a guardare affascinata i capelli di Shade. Il principe,
sotto quello sguardo intenso, si trovò a mettersi quasi sull’attenti, incerto
-Rein posso sapere…-
-Viola-
Gli occhi di Shade la guardarono perplesso, ma Rein si
limitò a sorridergli. Poi, sconvolgendo tutti quanti i tre presenti, Rein
allungò una mano e accarezzò i capelli di Shade.
-Credevo fossero blu scuro invece… hai dei riflessi violacei
nei capelli. Non me ne ero mai accorta-
Rein accarezzò i capelli di Shade, ammirandone il colore. Si
era avvicinata molto al principe, in modo da potere osservare meglio quel
riflesso. I capelli di Shade sotto la sua mano erano soffici e setosi, era
piacevole passare la mano tra di essi. Rein fece scorrere la sua mano ancora
una volta, prima di voltarsi e ritrovarsi gli occhi di Shade che la fissavano.
Rein si ritrovò a bloccare la mano e a guardarlo stupita. Presa poi
dall’imbarazzo per avere preso coscienza di ciò che aveva appena fatto, si allontanò
di scatto da lui, ma nel farlo, perse l’equilibrio e si sentì cadere
all’indietro. Quello che successe poco dopo fu difficile da capire per tutti i
presenti e anche difficile da spiegare in modo coerente, l’unica cosa certa è
che sia Shade che Thomas scattarono in avanti per prenderla e nel farlo si
trovarono a scontrarsi, perdendo a loro volta l’equilibrio. Trudy, che era
rimasta immobile, si vide cadere addosso sia Rein che il principe che Thomas.
In questo modo tutti e quattro finirono per terra.
-Che cosa è successo?-
Si trovò a mormorare Rein, spaesata dall’improvviso
evolversi degli eventi e dolorante per avere colpito con la schiena qualcosa
che non sapeva bene cosa fosse.
-Succede, cara principessa, che per colpa delle tue azioni
così sconsiderate, io mi ritrovi schiacciata sotto tutti voi. Vi dispiacerebbe
togliervi di dosso? Non respiro-
Sia Shade che Thomas si alzarono e contemporaneamente
allungarono la mano per aiutare le due donne. Rein afferrò la mano di Shade e
Trudy quella di Thomas. Una volta rimesse in piedi, Trudy fulminò Rein con lo
sguardo. Rein si ritrovò ad arrossire, imbarazzata
-Non volevo…-
Bofonchiò la turchina, incapace di sostenere lo sguardo
della contessa. Trudy sospirò, poi si voltò verso i due uomini che erano fermi
e immobili.
-Certo che non volevi, questo lo posso capire persino io ma
sono queste sono le cose da evitare da ora in poi. Voi due…-
E indicò i due principi, seria
-E' strettamene vietato per voi due
vedervi da soli-
La contessa guardò i due principi, con severità. Shade la
guardò
-Non credo, contessa, che possiate darmi ordini-
Bofonchiò Shade, in un goffo e banale tentativo di superare
l’imbarazzo di quel momento. Tuttavia la contessa non si fece intimidire
-Io credo di si, altezza. Siete
come due adolescenti in preda agli ormoni. Se non riuscite ad avere un contegno
decoroso l’uno con l’atro, dovrete evitare di vedervi prima che qualcuno di non
fidato assista a qualsiasi cosa sia quello che voi due facciate. Crea solo
problemi, per tutti. Sbaglio o siamo finiti in una situazione simile per colpa
vostra?-
Shade fece per replicare, ma si limitò a distogliere lo
sguardo, imbarazzato. Rein guardò Trudy e, suo malgrado, si ritrovò ad annuire
-Va bene, eviterò di essere spontanea-
La turchina sentì lo sguardo di Shade addosso ma continuò a
fissare la contessa
-E' sempre stato uno dei miei
problemi, dopo tutto. Devo comportarmi più da principessa che non da…-
-Persona umana?-
La voce tagliente di Shade interruppe la turchina. Rein si
voltò verso Shade, ma il principe non la fissava, anzi si limitò a fare un
cenno a Thomas e ad allontanarsi. Il capitano fissò le due donne rivolgendo
loro uno sguardo sconsolato, poi si limitò a seguire il principe.
-Non volevo essere così dura…-
Disse Trudy, perplessa. Rein scosse la testa
-Hai fatto bene, invece. Da quando sono arrivata, mi sono
lasciata troppo trasportare. Hai ragione, siamo sempre e solo stati fortunati
fino ad oggi. Devo smetterla di comportarmi ancora come se avessi dieci anni e
riprendere il mio ruolo di principessa. Grazie Trudy per avermelo ricordato-
Trudy la guardò seria
-Non voglio passare per la cattiva. Ma con la marchesa e il
resto-
Rein le sorrise
-Trudy, hai fatto ciò che una buona amica doveva fare. Sono
sicura che anche Shade lo sa e non è certamente arrabbiato con te. Se lo
conosco un minimo si starà maledicendo da solo per essersi lasciato andare più
di quanto volesse. Dopotutto siamo prima reali, poi persone. Non possiamo
dimenticarlo-
Trudy la guardò tristemente
-Non so come possiate resistere una vita così-
Rein ridacchiò poi alzò le spalle
-Abitudine. Grandi privilegi, grandi limitazioni. Non ho mai
capito quelle donne o uomini che volevano entrare volontariamente in una
famiglia reale. Sono più le cose che non si possono fare di quelle che si
possono fare-
-Concordo-
Le due si sorrisero.
-Credo sia ora di tornare, adesso. Mi sembra di vedere che
le carrozze siano pronte-
Trudy annuì alle sue parole e le due donne si avviarono. Milky, che aveva supervisionato il lavoro di preparazione,
fissava sconsolata le carrozze pronte per riportarli indietro
-Non voglio tornare al castello. Non possiamo restare
ancora…-
-No Milky, per l’ultima volta no. Dobbiamo tornare, mamma ci starà aspettando-
Shade, in piedi vicino a Milky,
era serio e scuro in volto. Rein si avvicinò ai due e mise una mano sulla testa
di Milky, scompigliandole un po’ i capelli
-Vedrai che faremo cose divertenti anche a palazzo-
-Non mentire Rein… non è da principesse-
Rein le sorrise
-Una principessa non mente mai… casomai altera leggermente
la realtà dei fatti. E poi chi mai potrebbe osare contraddire una principessa?
Nemmeno un principe potrebbe-
Milky ridacchiò divertita. Rein
sorrise e senza rendersene conto, si voltò verso Shade, in cerca di un suo
sguardo. Ma il principe era rimasto impassibile e fissava ostinatamente le
carrozze davanti a loro. Rein si ritrovò a distogliere lo sguardo, velocemente.
Doveva tenere a mente le parole di Trudy ed evitare situazioni imbarazzanti con
Shade e lei cosa faceva, dopo nemmeno cinque minuti? Lo cercava, ancora.
-Rein tutto bene?-
Milky entrò nel suo campo visivo e
Rein le sorrise, annuendo
-Certo-
Rein alzò lo sguardo e indicò con una mano le carrozze,
pronte per la partenza
-Faremo meglio ad avviarci. Dobbiamo essere a palazzo prima
dell’ora di cena-
Rein si avviò verso la stessa carrozza con cui aveva
viaggiato all’andata e prontamente una guardia si affrettò ad aprire la
portiera e a offrirle la mano per farla salire. Rein si precipitò dentro, e si
sedette velocemente. Si aspettava che Trudy o Milky
salissero con lei, ma con suo grande stupore, si ritrovò Shade davanti a lei.
Si guardarono in silenzio, un imbarazzo pesante tra di loro. Il suono dello
sportello che si chiudeva, fece voltare di scatto Rein che guardò meravigliata
la porta chiusa, poi spostò lo sguardo su Shade.
-Cosa…-
Provò a dire la turchina, imbarazzata. Shade la guardò, poi
fece un sospiro e spostò lo sguardo verso il finestrino. Tra di loro calò
ancora una volta un silenzio pesante. Passarono altri minuti silenziosi, prima
che la vettura si mettesse in moto. Rein spostò lo sguardo verso il finestrino,
osservando lentamente le rovine dell’antico castello sparire alla vista, mentre
la carrozza percorreva la strada per riportarli al palazzo reale. Il sole,
ormai in pieno tramonto, stava lentamente tingendo il cielo di arancione,
rendendo lo scenario della campagna quasi magico.
-Chissà perché c’è sempre qualcosa di magico nel tramonto-
Mormorò la principessa. Non si aspettava una risposta, ma
era meglio sentire anche solo il suono della sua voce, piuttosto che quel
silenzio pesante. Shade spostò lo sguardo su di lei, ma non ribattè.
Non che la turchina se lo fosse aspettato, ma nonostante il suo silenzio,
continuò a parlare
-Molti associano il tramonto a qualcosa di negativo, ad una
perdita per esempio, ma per me il tramonto è sempre stato qualcosa di positivo.
È il preludio di una metamorfosi-
-Metamorfosi?-
Rein annuì
-Esatto. Passare dal giorno alla notte è un cambiamento
radicale, e il tramonto simboleggia proprio questo-
-Ma il sole è la fonte della vita-
-Dipende da quale lato della vita stai guardando-
Shade la fissò perplesso.
-Quale lato? La vita ha un solo lato da cui…-
Rein scosse la testa, decisa
-Ti sbagli. Conosci l’Hesperis Matronalis?-
-La cosa?-
- Hesperis Matronalis.
È un fiore, detto anche “madre della notte”-
Shade scosse il capo
-E' un fiore che fiorisce di notte-
-Un fiore?-
Chiese Shade perplesso.
-Esatto, un fiore. È opinione comune che i fiori fioriscano
di giorno, ma non per tutti è così. Potrei dirti altri nomi di fiori che amano
la notte rispetto al giorno, così come moltissimi animali. Solo perché la
maggior parte preferisce il giorno, non vuol dire che la notte non sia
altrettanto viva. Per questo dipende da che parte della vita tu stia guardando.
Non ne esiste solo uno. Per alcuni il sole è la ragione di vita, per altri lo è
la luna-
Il principe si lasciò andare ad un accenno di sorriso
-Hai un modo di pensare decisamente fuori dall’ordinario, lo
sai?-
-Lo scopri solo ora?-
Rein gli sorrise, e la turchina pensò di avere sentito un
accenno di risata provenire da lui. L’atmosfera all’interno della carrozza si
era fatta più rilassata, e Rein si lasciò andare contro lo schienale, grata per
quell’atmosfera. Senza volerlo, i due si fissarono in silenzio, senza
imbarazzo, stranamente.
-Mi dispiace per prima-
Disse la principessa.
-Non devi, non hai fatto niente di male, infondo-
-Non dovevo accarezzarti i capelli così…-
Shade le sorrise
-Rein, non è successo niente-
La turchina annuì e lasciò cadere il discorso.
-Però quello che ha detto Trudy è vero. Dovrei evitare di
fare cose così-
-Accarezzare i miei capelli?-
-Accarezzare i capelli di chiunque!-
Urlò imbarazzata Rein. Shade scoppiò a ridere.
-Non sei molto principesco…-
Bofonchiò la turchina imbarazzata
-Credevo che con te non ce ne fosse bisogno-
Rein lo guardò e lo sguardo serio di Shade la fece per un
secondo bloccare. La stava fissando intensamente, e lei sentì il suo cuore
accelerare
-Shade…
-Rein, io e te siamo amici, giusto?-
Quelle parole, dette tante volte tra di loro, furono per la
principessa come un colpo inferto nello stomaco. Dopotutto era vero, lei e lui
erano solo amici, vecchi amici per la precisione. La turchina abbassò lo
sguardo, ma annuì con il capo
-Si, amici, certo-
Bofonchiò
-Quindi almeno quando siamo tra di noi, possiamo essere noi
stessi, senza problemi. Sei una delle poche persone con cui sento di non dovere
sempre essere perfetto che, se anche dovessi farmi vedere vulnerabile con te
non sarebbe un problema. Sei un’amica, qualcuna con cui posso parlare di
qualsiasi cosa e quindi per questo mi trovo a parlarti senza barriere… ma se
devo comportarmi in modo più reale, se lo preferisci, lo farò. Se devo essere
un principe con te, sarò un principe, anche in amicizia-
Rein alzò lo sguardo di scatto e guardò Shade. Lo sguardo
del principe era quasi ferito e Rein si trovò, istintivamente, ad allungare la
mano verso quella di lui, e afferrarla
-No, ti prego. Non trattarmi mai in modo diverso. Non voglio
essere solo un’altra principessa e tu un altro qualsiasi principe. Ti prego,
non trattarmi solo come se fossi un’altezza reale, qualcuna da osservare ma da
non volere accanto. Sei stato il primo a trattarmi solo come Rein, ad accettare
me, a vedere me e a parlare con la vera me. Quindi, per favore, non trattarmi
mai in modo diverso. Trattami sempre e solo come Rein, perché voglio essere
solo Rein quando sono con te. Non sopporterei di vederti trattarmi come se
fossi solo un titolo-
Shade afferrò a sua volta la sua mano e la strinse
-Te lo prometto. E tu devi fare lo stesso-
-Lo farò-
Non si dissero niente più durante il viaggio di ritorno, ma
continuarono a stringersi la mano. Le noti calde del tramonto accompagnarono il
loro cammino, uniche testimoni di quel momento così carico di promesse e,
forse, di tante parole non dette.
Il corteo arrivò a palazzo in tempo per la cena serale con
la regina. Per ringraziare del tempo passato con la figlia, la regina aveva
invitato oltre a Thomas, anche Trudy e la turchina vide, forse, per la prima
volta, la contessa imbarazzata e a disagio da quando l’aveva conosciuta. Si
vedeva che la vicinanza così prossima di Moon Maria aveva come bloccato la
contessa, facendo si che durante la cena rispondesse
solo con poche parole e con cenni imbarazzati. Tuttavia se la regina lo notò
non si seppe mai, anche perché la vera protagonista della cena fu Milky, che raccontò nei minimi dettagli tutto lo svolgersi
della giornata, anche se con qualche dettaglio alterato o completamente
mancante. Moon Maria prestò tutta l’attenzione alla figlia, cosa che rese la
giornata della rosa assolutamente perfetta. Rein sorrise nel vedere la rosa così contenta.
Dopotutto la poteva capire bene, anche Rein per un periodo aveva cercato così
tanto il confronto e l’attenzione con sua madre, anche se poi non era arrivato.
-Tutto bene?-
Rein alzò lo sguardo e vide che Shade la stava fissando,
preoccupato. Lei annuì
-Si, tutto a posto. Credo di essere solo un po’ stanca-
La risposta sembrò non convincere appieno il principe, ma per
fortuna della turchina, non continuò ad indagare oltre. Tuttavia la risposta di
Rein fu prontamente usata dalla regina che, come ogni singola volta, non
perdeva mai nessun discorso fatto alla sua tavola
-Direi che sia il caso di concludere qui la serata. Immagino
che come Rein tutti quanti voi siate stanchi dopo questa intensa giornata.
Direi che sia il caso che ognuno di noi vada a riposarsi-
Detto questo la regina si alzò e tutti quanti la imitarono.
Moon Maria allungò la mano in direzione di Milky e la
principessina la afferrò prontamente. Dopo avere salutato i presenti, le due si
allontanarono e nella sala rimasero solo i quattro ragazzi. Quando la porta
della stanza venne chiusa, Trudy si lasciò andare ad un sospiro, prima di
ricadere prontamente sulla sedia da cui si era alzata pochi minuti prima.
Thomas la guardò divertita
-Chi l’avrebbe mai detto! Trudy Gaumont che crolla sotto il peso di una cena-
Trudy lo fulminò con lo sguardo
-Non è stata solo una cena! C’era la regina!-
-Non era mica la prima volta che la vedevi-
-Ma era la prima volta che cenavo con lei!-
-Non vedo dove sia il problema-
Disse Thomas, seriamente perplesso.
-Thomas, non sono mai stata così vicino alla regina in tutta
la mia vita-
-E allora? Non è mica la prima volta che parli con un reale.
Con Rein e Shade non hai problemi, dopotutto-
-Ma loro non sono la regina!-
-Ed è diverso in che modo scusa?-
Trudy fece per ribattere, ma si trovò stranamente senza
parole. Si lasciò andare contro lo schienale della sedia e lo fissò quasi
arrabbiata. Alla fine bofonchiò solo una misera risposta
-E' diverso e basta-
Rein ridacchiò divertita nel vederli così.
-Stai dicendo che io nonostante sia una principessa e una
altezza reale non provoco in te agitazione, ma la regina invece lo fa?-
-Tu non sei la mia principessa è diverso-
-Io invece sono il tuo principe e futuro re. Eppure se non
sbaglio oggi pomeriggio sono stato vittima di una tua ramanzina, o sbaglio
contessa?-
Trudy passò lo sguardo dalla turchina al principe e si
limitò poi ad abbassare lo sguardo
-Sapete benissimo cosa volevo dire-
Rein si scambiò uno sguardo con Shade ma poi si ritrovò a
fargli una muta preghiera, che il principe sembrò capire subito
-Si, capisco cosa vogliate dire, contessa. E questo, mi
dispiace dirlo, gioca tutto a vostro sfavore-
Trudy lo guardò preoccupata
-In che senso?-
Domandò con un filo di voce. Rein non l’aveva mai vista così
poco sicura e preoccupata. Così si affrettò a rassicurarla, anche se si
immaginava già la reazione che avrebbe avuto la donna
-E' molto chiaro il discorso,
invece. Vuol dire che ormai ciò che temevi si è avverato senza che tu lo
volessi e hai ceduto, inconsciamente, a ciò che più temevi-
Trudy la guardò perplessa
-A cosa avrei ceduto?-
-Ormai non ci consideri più dei “reali” nel senso stretto
della parola. Non sei agitata, dici quello che pensi in libertà, senza timore.
Ci consideri, forse non appieno degli amici, ma qualcosa di molto simile-
Trudy sgranò gli occhi per la sorpresa delle parole della
turchina. La fissò, poi spostò lo sguardo su Shade che annuì e infine su
Thomas, che la guardava raggiante. Poi scosse la testa
-No io non…-
-Ormai è tardi Trudy. Il discorso di Rein non fa una piega.
Ormai sei dei nostri!-
Thomas la guardò sorridente. Trudy lo fulminò con lo sguardo
-Io non ho fatto niente e…-
-Ormai è fatta. Che ne dite se continuiamo a festeggiare?
Questo momento va celebrato! Vino per tutti. Non vi muovete, porto su le
bottiglie della mia riserva personale-
Thomas sorrise raggiante, prima di avviarsi verso la porta,
veloce come un fulmine intento ad attuare esattamente ciò che aveva detto di
voler fare. Rein vide lo sguardo sopraffatto di Trudy e si trovò a ridere.
-Andiamo Trudy, poteva anche andare peggio di così-
-E di grazia principessa, come poteva essere peggio di
quello che sta per accadere?-
-Thomas poteva fare tutto questo davanti alla regina. È una
fortuna che siamo solo tra amici, no?-
Shade rise alle parole di Rein e la turchina gli fece un
piccolo cenno di ringraziamento con il capo. Trudy li fissò, sconfitta
-Promemoria mia per il futuro. Il prossimo invito che ricevo
per un ballo reale farò meglio a rinunciare e a rimanere a casa-
Thomas mantenne la sua parola. Portò con sé tre bottiglie
della sua riserva personale, e non volle sentire ragione sul fatto che nemmeno
una potesse rimanere intatta. I quattro passarono la serata a bere e a parlare,
un raro momento di pace e spensieratezza nelle loro vite. Il risultato
indesiderato, però, fu che sia Rein che Trudy, avendo bevuto decisamente
troppo, si addormentarono, lasciando i due uomini a guardarle.
-Credo dovremmo portarle a dormire nelle loro camere-
Disse Thomas. Shade si trovò ad annuire
-Dovremmo, si-
-Io penso a Trudy e tu a Rein-
Disse il capitano, come fosse la cosa più normale del mondo.
Shade scosse la testa, deciso
-E creare un nuovo scandalo a corte? Già mi immagino “il
principe ha riportato la principessa addormentata nella sua stanza ieri sera”.
Non si può fare-
Thomas si trovò d’accordo con lui
-Hai ragione. Allora io porto Rein e tu porti Trudy-
Shade scosse ancora il capo
-Sei impazzito? Vuoi che dicano che ho riportato una donna
addormentata nella sua stanza in piena notte? Sarebbe uno scandalo. Tu pensa a
Trudy. Tutti sanno che è come fosse una tua sorella, non sarà un problema-
Thomas, leggermente annebbiato dall’alcool bevuto, si
ritrovò concorde con Shade
-Hai ragione. Io penso a Trudy. Quindi tu ti occupi di
Rein?-
Shade questa volta annuì. Anche lui aveva decisamente bevuto
forse un po’ di più di quello che aveva pensato, ma questa volta non ebbe
niente da ridire sulla proposta di Thomas. Il capitano si alzò dalla sedia e si
avvicinò a Trudy. Senza problemi la prese in braccio, sollevandola senza
problemi
-Io vado-
Disse solo a Shade, prima di incamminarsi. Shade si avvicinò
a Rein e la guardò. Rein dormiva seduta sulla sedia, con la testa appoggiata
sul tavolo, tranquilla, con un sorriso impercettibile sulle labbra. Shade si abbassò per osservarla meglio e con un
gesto involontario, le scostò i capelli, in modo da vedere meglio il suo viso.
Il movimento fece riscuotere Rein, che aprì gli occhi, prima però di
richiuderli quasi subito. Shade pensò si fosse riaddormentata, quando ad un
tratto gli parlò, con voce assonnata
-Si è fatto tardi, vero?-
-Si… stavo per riaccompagnarti in camera. Non ti fa bene
dormire sul tavolo-
Rein sorrise, anche se aveva gli occhi chiusi, segno che
stava per riaddormentarsi.
-Posso prenderti in braccio Rein?-
-Perché dovresti?-
-Per riportarti in camera a dormire-
Rein mugugnò qualcosa che a Shade
parve un si e il principe non se lo fece ripetere due
volte. Fece scivolare il suo braccio dietro la schiena della turchina, mentre
l’altro lo fece passare sotto le sue gambe, poi, con un movimento deciso, la
tirò a se. Era la seconda volta che la teneva tra le
braccia, eppure si meravigliò ancora di quanto fosse leggera. Cercò di
sistemarla meglio tra le sue braccia per cercare di avere più stabilità
possibile, e quando fu certo di averla salda tra le sue braccia la guardò. Rein
aveva il capo appoggiato contro la sua spalla e dormiva tranquilla. Shade non
perse tempo e si avviò veloce verso gli appartamenti di Rein. Prima di uscire
dalla stanza, tuttavia, cercò di controllare che il corridoio fino alle scale
fosse deserto. Una volta sicuro che non ci fosse nessuno fece per uscire ma una
risata lo fermò, spaventato. Si chinò e vide gli occhi di Rein aperti che lo
fissavano e un sorriso sul volto della turchina
-Sei così buffo in questo momento-
Rein lo guardò sorridente e lui la fissò scocciato
-Mi hai spaventato-
Rein ridacchiò divertita
-Scusa, prometto di non farlo più-
Shade scosse la testa. Rein era decisamente alterata per il
vino bevuto, quindi non poteva prendersela con lei in quel momento, dato che
non era molto lucida. Tuttavia era divertente vederla così. Ricontrollato il
corridoio e sicuro che non passasse nessuno, Shade si avviò lentamente. Rein,
nel frattempo, aveva richiuso gli occhi ed era silenziosa. Shade pensò si fosse
addormentata di nuovo, ma all’improvviso, sentì le braccia della principessa
avvinghiarsi al suo collo e la turchina stringersi al suo petto. Shade si fermò
di colpo.
-Rein cosa stai facendo?-
Gli sussurrò piano.
-Così sto meglio-
Disse solo la turchina, come se fosse la cosa più normale
del mondo. Shade rimase fermo per qualche minuto, cercando di calmarsi. Rein
aveva decisamente bevuto troppo quella sera e in quel momento si stava
comportando in un modo che di norma non avrebbe mai avuto. Il principe si
decise a riprendere a camminare e ad arrivare alla stanza di Rein il prima
possibile. Era già una situazione fin troppo compromettente per lui quella in
cui si trovava. Shade iniziò a camminare lungo la grande scalinata, in silenzio.
La principessa doveva essersi addormentata veramente in quel momento, perché
Shade sentiva il suo respiro regolare contro il suo petto e il fiato di Rein
sul suo collo. Era sicuramente una situazione imbarazzante per lui, ma anche
piacevole. Dopo un primo momento di disagio e imbarazzo si era accorto di
essere ora decisamente calmo e per niente infastidito di quella situazione.
Avere Rein tra le sue braccia gli sembrava la cosa più normale di tutte, anche
se decise di non pensare troppo a quello. Dopotutto aveva bevuto anche lui
quella sera e forse non era decisamente in grado di fare pensieri coerenti fino
in fondo. Il lungo corridoio che conduceva alla camera da letto di Rein era
silenzioso e poco luminoso e, fortunatamente per lui, vuoto. Shade allungò
leggermente il passo e lo percorse velocemente, non volendosi far vedere da nessuno.
Giunto nei pressi della stanza, il principe vide la porta della stanza di Trudy
aperta e sentì delle voci provenire dall’interno. A quanto sembrava Thomas era
riuscito ad accompagnare la sua amica senza problemi. Shade tirò dritto e senza
esitare aprì la porta dell’appartamento di Rein quando la trovò davanti a se. Impiegò pochi secondi prima di arrivare nella grande
camera da letto di Rein e cercando di non svegliarla, la adagiò piano sul
letto. Con delicatezza cercò di allentare la presa sul suo collo, ma facendolo
svegliò la turchina
-Shade…-
Mormorò la principessa, ancora addormentata. Shade la fece
distendere
-Dormi Rein-
-Lo sto già facendo-
Mormorò Rein e Shade sorrise.
-Brava principessa-
Si ritrovò a mormorarle. Rein ora era comodamente distesa e
Shade si lasciò andare ad un sospiro di sollievo. Era riuscito a portarla sana
e salva e senza farsi vedere da nessuno. Era un enorme successo.
Improvvisamente colto da un po’ di stanchezza si sedette sul letto, stanco.
Senza rendersene conto si trovò a sdraiarsi accanto alla turchina
-Questo letto è comodo-
Mormorò piano, già con gli occhi socchiusi
-E' il letto migliore del mondo-
Gli rispose di rimando Rein. Shade annuì
-Più comodo persino del mio letto…-
Rein ridacchiò e si avvicinò a lui, appoggiando la testa
vicino alla sua spalla.
-Puoi dormire qui ogni volta che vuoi. Dopo tutto è il tuo
palazzo-
-Mi sembra sia un’ottima idea…-
Detto questo, uno sbadiglio lo colse di sorpresa e prima di
capire cosa stesse succedendo davvero, il sonno lo vinse e lui si addormentò
subito, sdraiato di fianco a Rein nella sua stanza.
Dreamy dovette lottare con tutte
le sue forze per non urlare alla vista di ciò che stava vedendo. Era entrata,
come ogni mattina, nella stanza della principessa Rein per svegliarla e
prepararla e farle avere la sua colazione, come tutte le mattine da quando era
arrivata a palazzo. Aveva, quindi, apparecchiato il tavolo con tutto il
necessario, aveva dato una rapida riordinata alla stanza già perfettamente in
ordine, sistemato in un vaso i fiori nuovi appena colti dal giardino che i
giardinieri reali le avevano affidato e alle otto e mezza precise aveva aperto
la porta della stanza da letto, per svegliare la principessa. Come sempre si
era rapidamente diretta verso le grandi vetrate della stanza per aprire le tende
ma si era accorta che queste non erano state chiuse dalla turchina la notte
precedente. Dreamy guardò perplessa le tende già
aperte, prima di voltarsi verso il letto per svegliare la principessa e fu lì
che rimase meravigliata da ciò che vide e dovette lottare con tutta se stessa per non emettere alcun suono. Sul letto c’erano
infatti non solo la principessa, cosa normale e prevedibile, ma anche il
principe. I due erano perfettamente vestiti come la sera prima e stavano
dormendo sopra le coperte del letto, abbracciati. I due, infatti, erano profondamente
addormentati l’uno tra le braccia dell’altro. Dreamy
dovette lottare con tutta se stessa per muoversi il
più lentamente possibile e, una volta raggiunta la porta si allontanò veloce
dalla camera. Arrivò quasi a metà del corridoio quando per poco non andò a
sbattere contro una guardai reale che lei riconobbe subito
-Dwight!-
Il ragazzo la prese per le spalle preoccupato
-Dreamy che succede? Perché stai
correndo? È successo qualcosa alla principessa?-
Dreamy annuì con la testa
-Si e no-
-In che senso?-
-Il capitano delle guardie è sveglio?-
-Il capitano?-
-Si il capitnao, il conte d’Orvail. È sveglio?-
Dwight la guardò perplesso
-Penso di si ma perché vuoi
saperlo? Cosa è successo alla principessa?-
-Devo parlare subito con il capitano. Dwight questa è una
emergenza-
Lo sguardo serio di Dreamy
convinse Dwight ad agire. Prese la sua mano e la guidò veloce verso lo studio
privato di Thomas
-Se è sveglio è sicuramente qui-
Disse Dwight mentre bussava alla porta. Un mezzo grugnito
arrivò come risposta e Dreamy non perse tempo, aprì
la porta decisa
-Capitano c’è una emergenza-
Thomas era seduto alla sua scrivania con una tazza in mano e
uno sguardo corrucciato. La guardò perplesso
-Tu non sei una mia guardia reale-
Le disse. La cameriera lo guardò storto ma si trattenne dal
commentare qualsiasi cosa.
-No non lo sono. Sono la cameriera personale della
principessa Rein-
-La cameriera di Rein?-
-Si esatto-
-Io non mi occupo di cameriere, lo sai questo vero?
Qualsiasi lamentela tu possa avere sono certo che…-
-Si tratta della principessa. Questa è una emergenza-
Dreamy vide lo sguardo di Thomas
cambiare e passare dall’assonnato al serio e vigile.
-Che cosa è successo?-
Le chiese. Dreamy si trovò
improvvisamente a disagio. Si voltò e vide che la porta della stanza era
rimasta aperta e Dwight osservava la scena da lì, in silenzio. Dreamy si avvicinò alla scrivania più che poté e guardò
dritto negli occhi Thomas
-Capitano, stamattina sono andata come sempre a svegliare la
principessa. Solo che quando sono entrata nella stanza…-
-Rein non c’era? Mi stai dicendo che è sparita?-
Dreamy scosse la testa decisa
-No la principessa era esattamente dove doveva essere, nel
suo letto-
Thomas la guardò perplesso
-Sei venuta qui per dirmi che Rein sta comodamente dormendo
nel suo letto? Seriamente? Senti Dreamy, giusto, ho
un mal di testa persistente stamattina non ho tempo per…-
-La principessa non era sola nel letto-
Dreamy aveva pronunciato quella
frase guardando dritto negli occhi Thomas. Vide il capitano rimanere per un
attimo a bocca aperta prima di sgranare gli occhi e sbiancare
-Cosa?-
Disse solo. Dreamy sentì un
leggero rossore salirle sul viso. Percepì Dwight farsi più vicino a lei,
probabilmente scioccato per ciò che aveva appena detto. Ma avrebbe pensato dopo
a lui.
-Avete capito perfettamente-
Ribattè Dreamy
-Mi stai dicendo che una principessa affidata alle nostre
cure sta dormendo nel suo letto assieme ad un uomo?-
Dreamy annuì
-Chi? Chi è così folle da…-
Thomas non finì la frase e Dreamy
vide come un lampo passare sul suo volto, improvvisamente colto da un pensiero
-Ti prego Dreamy, dimmi che non è
realmente così. Dimmi che non è stato così un cretino!-
Dreamy abbassò lo sguardo
-E' per questo che sono corsa qui
capitano. Cosa facciamo?-
Dreamy sentì Thomas sospirare
-Vai subito a svegliare la contessa di Gaumont.
Spiegale la situazione con discrezione, mi raccomando, e dille di venire subito
nella stanza della principessa. Poi ordina una colazione abbondante, per
quattro persone e falla consegnare nella stanza della principessa. Io mi
occuperò del resto-
Dreamy lo guardò perplessa.
-Colazione per quattro?-
Thomas annuì
-Esatto, colazione per quattro. Poi vai da Rein, vestila fai
quello che fai ogni mattina e comportati come se tutto fosse normale. E tu
Dwight, sorveglia il corridoio. Non fare entrare nessuno, sono stato chiaro? Se qualcuno insiste, di che è una questione di
massima sicurezza. Ordine ricevuto dall’alto, non discutibile. Chiaro?-
Dwight annuì.
-Si capitano-
-Bene! E ora andiamo a sistemare questo casino reale-
Detto questo, Thomas si alzò dalla sedia e si incamminò
verso la porta. Dreamy si avvicinò a Dwight e lo
guardò preoccupata
-Cosa pensi?-
Gli chiese. Il ragazzo la guardò e si ritrovò a sorridere
-Credo che ieri sera abbiamo tutti bevuto un po’ troppo-
-La principessa non beve mai più del dovuto! Sa perfettamente come deve…-
-Saranno anche dei reali o dei nobili, ma rimangono comunque
ragazzi come noi-
-Come osi dire…-
-Ti devo ricordare cosa abbiamo combinato noi durante
l’ultima festa del raccolto?-
Dwight la guardò e lei si ritrovò ad arrossire.
-Non tirare di nuovo fuori quella storia… è stata solo una
volta, lo sai, e non ho più bevuto così tanto-
-Ma lo hai fatto, perché eravamo in compagnia e ci siamo
divertiti. Non è successo niente di male. E a giudicare dall’enorme caffettiera
sulla scrivania del capitano e dall’odore di caffè, ieri sera devono avere
bevuto parecchio-
-Ma il capitano non era a dormire abbracciato nel letto
della principessa!-
Sibilò Dreamy, guardandolo.
-Abbracciati?-
Dreamy annuì
-Si, abbracciati. Stavano dormendo sul letto, uno tra le
braccia dell’altro-
Dwight la guardò meravigliato
-Si. Ed erano anche molto carini ora che ci penso meglio…-
-Dreamy…-
-Si scusa, non è il momento, lo so-
-Infatti. Ora dobbiamo solo pensare a salvaguardare la
reputazione della principessa. A proposito pensi che i due…-
Il ragazzo non finì la frase, ma un leggero rossore gli
comparve sulle guance. Dremay lo guardò a bocca
aperta, prima di tirargli un sonoro schiaffo sulla spalla
-Dwight Mircantos, come osi anche
solo pensare una cosa simile!-
-Sei tu che hai detto che stanno dormendo abbracciati sullo
stesso letto. Cosa avrei dovuto pensare, scusa?-
-Credi che il nostro principe avrebbe potuto anche solo
pensare di approfittarsi di una donna ubriaca? Per di più una principessa?-
-Potrebbe essere stato anche il contrario…-
Dwight non finì la frase che un altro schiaffo gli arrivò
addosso
-Non osare parlare oltre. Sei riuscito in un solo minuto ad
offendere due membri di due famiglie reali. Ringrazia che ci sia solo io qui ad
ascoltarti. E per tua informazione stavano dormendo sopra le coperte del letto,
con i vestiti addosso. Quindi non osare più dire una cosa del genere, sono
stata chiara?-
Dwight annuì e non disse niente altro. Dreamy
si trattenne dal tirargli un altro schiaffo o un pugno o un calcio o tutti e
tre e si incamminò veloce per la stessa strada che aveva fatto all’andata,
furiosa. Come aveva anche solo potuto pensare quell’idiota di un uomo che la
principessa potesse avere approfittato del principe? Che assurdità. Come poi se
bastasse un po’ di alcool per far si che dei reali si comportassero come dei
comuni cittadini. Era veramente inconcepibile per lei pensare una cosa del
genere. Si voltò verso Dwight che era rimasto fermo nel corridoio a guardarla
-Sarà meglio che ti muova. Abbiamo avuto degli ordini no?-
Il ragazzo annuì e le corse dietro. Fecero il resto della
strada in silenzio e una volta arrivati sul corridoio del primo piano Dwight si
fermò, prendendo la posizione di guardia che gli era stata affidata. Dreamy si incamminò invece verso la porta della stanza della
contessa, ma ad un tratto si sentì afferrare per il braccio. Dwight l’aveva
inseguita e fermata e ora la stava guardando con lo sguardo da cucciolo
bastonato che lei conosceva fin troppo bene
-Scusa-
Le disse solo. Lei lo guardò storto un’ultima volta, prima
di annuire
-Non dire mai più una cosa simile-
-Non lo farò-
Lei gli sorrise e anche Dwight. I due rimasero qualche altro
secondo così fermi
-Pensi di lasciarmi andare il braccio prima o poi?-
Dwight la lasciò andare subito, quasi si fosse scottato
all’improvviso
-Scusa io non…-
-Vai a fare il tuo lavoro. Ci vediamo dopo-
E
detto questo si avvicinò alla porta della contessa. Prese un respiro, poi
afferrò la maniglia decisa e aprì la porta. Tuttavia, prima di entrare lanciò
uno sguardo preoccupata verso la porta dell’appartamento della principessa.
-Fa che vada tutto bene-
Mormorò prima di avviarsi a svegliare la contessa cercando
di spiegarle cosa fosse successo.
Thomas stava osservando decisamente troppo divertito la
scena davanti a se e il divertimento, in quel momento,
doveva essere l’ultima cosa che doveva provare. Tuttavia la vista di Shade e
Rein teneramente abbracciati sul letto e profondamente addormentati lo intenerì.
Gli dispiaceva quasi dovere interrompere quel loro momento idilliaco, ma il
dovere verso il suo regno doveva avere la precedenza rispetto la sua amicizia
con il principe. Così, sempre con il sorriso sul volto, si avvicinò al letto e
con una leggera dose forse di forza in più rispetto a quella richiesta, diede
una sonora scrollata al suo caro amico principe Shade
-Sveglia sveglia bel principino-
Shade mormorò qualcosa nel sonno, ma continuò a tenere gli
occhi chiusi. Thomas allora si sedette sul bordo del letto vicino a lui e gli
diede un’altra scrollata
-Shade, apri i tuoi dolci occhi regali. C’è una bella
sorpresa ad aspettarti al tuo risveglio-
Questa volta le parole di Thomas sembrarono far breccia nel
principe e Shade iniziò a parlargli, segno che si stava svegliando
-Thomas, te l’ho mai detto che di prima mattina sei ancora
più fastidioso del solito?-
-Solo qualche volta-
-Che cosa vuoi Thomas?-
-Solo prevenire un’incidente diplomatico-
Shade voltò lo sguardo verso Thomas e lo guardò assonnato
-Chi è che ha causato un incidente diplomatico?-
-Tu-
Shade sgranò gli occhi e lo guardò perplesso
-Io? Cosa avrei mai fatto?-
-Non ti sei accorto di dove sei, vero?-
Thomas gli sorrise calorosamente. Il principe lo guardò, poi
guardò perplesso la stanza in cui si trovava. Infine, spostò lentamente il capo
in direzione di Rein che continuava a dormire beatamente tra le sue braccia.
Shade ebbe un sussulto quando la vide e si voltò verso Thomas, imbarazzato e
preoccupato
-Perché sono in camera di Rein?-
-Questo te lo dovrei chiedere io-
-Ricordo solo di averla riaccompagnata e poi…-
Shade non finì la frase e guardo il suo amico, preoccupato.
Thomas si alzò dal letto e continuò a guardarlo sorridendo
-Il poi me lo dirai un’altra volta. Non credo sia giusto
svelare certe cose subito e…-
Thomas non poté finire la frase perché un cuscino volò verso
di lui, colpendolo in viso. Il capitano scoppiò a ridere, cosa che provocò
ancora di più l’indignazione del principe
-Thomas!-
Disse solo. Thomas ridacchiò ancora un po’. Tutto quel
trambusto, però, aveva fatto si che anche Rein si
svegliasse. La turchina che si era raddrizzata sul letto, guardava perplessa i
due, ancora assonnata
-Che ci fate voi qui?-
Domandò nascondendo uno sbadiglio dietro la bocca
-Chiedo scusa per l’intrusione, Rein, ma sono venuto a
salvarvi. Dopotutto è compito del capitano delle guardie reali prevenire i
disastri compiuti dai reali-
-Guai? Che guai?-
Rein ora lo stava guardando, ma aveva ancora gli occhi
velati dal sonno. Thomas indicò allora il principe che si era sdraiato di nuovo
sul letto e si era coperto il volto con un braccio. Thomas vide il cambio di
sguardo sul volto della principessa. Rein fissò Shade, il letto sfatto e poi se stessa, prima di riportare lo sguardo su Thomas
-Non è come sembra!-
Disse Rein, imbarazzata. Thomas ridacchiò divertito, prima
di farle un inchino
-So perfettamente che non è quello che sembra altezza. Ma io
sono io, principessa, la corte, tutt’altra cosa. E dato che forse voi vi
trovare in questa situazione per colpa delle mie bottiglie di vino, diciamo che
mi sento in dovere di soprassedere sulla cosa e anche dall’astenermi dai
commenti-
Rein lo guardò imbarazzata, ma fece un piccolo cenno di
assenso con il capo, grata. Thomas le rispose con un altro gesto del capo.
-Bene altezza, direi di lasciare qualsiasi tipo di
spiegazioni ad un'altra occasione. Shade, se non ti dispiace seguirmi ora,
direi di lasciare un po’ di privacy alla principessa. Rein, la tua cameriera
sarà qui a breve-
Detto questo Thomas fece un cenno a Shade, indicandogli la
porta. Il capitano vide i due principi scambiarsi uno sguardo, prima che Shade
si alzasse dal letto e lo seguisse. Una volta arrivati nel salotto di Rein, il capitano
si voltò verso il suo amico
-Credo ti convenga evitare l’alcool da ora in poi-
Shade lo fulminò con lo sguardo, prima di sospirare e di
sedersi pesantemente sulla poltrona presente nella stanza. Thomas ridacchiò ma
seguì il suo esempio e si sedette sul divano
-Non è successo niente Thomas-
-Lo so, ti conosco abbastanza da sapere che non ti saresti
mai approfittato di una donna addormentata. Quello che non mi spiego è come tu
ti possa essere addormentato-
-Non lo so. Ricordo solo di averla messa sul letto e poi…
devo essermi addormentato anche io-
Thomas scosse la testa, ma non disse niente. Guardò il suo
amico
-Sei fortunato che la prima persona che vi abbia visto sia
stata la cameriera di Rein e che lei sia venuta da me. Sarebbe
potuto essere uno scandalo altrimenti-
Shade annuì
-Grazie Thomas-
Il capitano sgranò gli occhi ma si ritrovò a sorridere.
Sapeva che se Shade era persino arrivato a ringraziarlo, significava che aveva
veramente fatto qualcosa per cui se lo meritava seriamente. Shade non era tipo
da dire grazie molto spesso, almeno non a lui.
-Sarà meglio farti bere al più presto del caffè. E sarà
meglio anche che vada a recuperarti un cambio di vestiti. Daresti troppo
nell’occhio se per una colazione con i tuoi amici tu ti fossi presentato con
degli abiti da sera-
Shade lo guardò perplesso
-Colazione con gli amici?-
Thomas annuì
-Esatto. Come avevamo concordato ieri sera, questa mattina
noi quattro ci ritroveremo tutti qui per colazione, come buoni amici che siamo.
Ora che ci penso sarebbe meglio che avvisi anche Philip, dopotutto anche lui fa parte del giro
ormai, no? Vado prima che si faccia troppo tardi. Tu non ti muovere da qui mi
raccomando-
Prima di dare il tempo a Shade di rispondere, Thomas si
avviò veloce. Voleva lasciare un po’ di tempo a Shade di riprendersi,
dopotutto, conoscendo bene l’amico sapeva che in quel momento si doveva sentire
distrutto e imbarazzato per essersi fatto beccare in quella situazione. E
Thomas poteva concederli mezza giornata di riposo dalle prese in giro.
Dopotutto erano amici, un piccolo favore poteva anche concederglielo, una volta
tanto.
La marchesa Eldelberry guardò
furiosa quella giovane guardia reale
-Ho detto fammi passare subito. Sai chi sono io?-
-Desolato, marchesa, ma questi sono gli ordini ricevuti. Non
posso fare entrare nessuno in corridoio questa mattina-
-Io devo vedere immediatamente la principessa, spostati se
non vuoi che faccia saltare la tua testa-
-Desolato marchesa. Gli ordini sono chiari. Non posso fare
passare nessuno, mi dispiace-
Fanny contemplò seriamente la possibilità di fare una
scenata ma trovò dentro di se la forza per calmarsi.
Era una marchesa ora, dopotutto, non poteva certo permettersi di comportarsi
come una donna qualunque. Squadrò ancora una volta quella nullità di guardia
davanti a lei prima di voltarsi stizzita e tornare sui suoi passi. E pensare
che si era preparata così tanto per quell’incontro con Rein. Aveva pensato e
ripensato in modo ossessivo prima di trovare con attenzione le parole adatte da
usare con la principessa e fare breccia nel suo cuore. E ora una stupida
guardia le aveva mandato a monte tutti i suoi piani. Che poi perché mai
l’accesso al corridoio doveva essere chiuso? Non aveva mai sentito che
l’accesso fosse proibito la mattina. Doveva esserci qualcosa sotto, ma la
marchesa non riuscì a pensare a niente che potesse essere plausibile. Aveva
provato a chiedere alla guardia, ma le era stato solo risposto che aveva
ricevuto ordini dal capitano di non fare entrare nessuno. Sempre colpa di quel
dannato capitano delle guardie. Prima era stato lui il responsabile di quella
festa in giardino dove lei non era stata minimamente presa in considerazione,
poi c’era il non meno importante dettaglio che fosse così amico con Trudy. E
ora le aveva impedito di incontrare la principessa. Stava diventando più una
spina nel fianco lui che non la contessa. Ma dopotutto, non doveva ancora
preoccuparsi per molto di loro due. Non appena fosse riuscita a farsi amica la
principessa Rein, tutto si sarebbe sistemato, proprio come lei desiderava.
Arrivò nella sua stanza in tempo per vedere suo marito
-Già di ritorno?-
Le chiese, con un leggero moto di scherno. Fanny lo ignorò e
si sedette sul divano
-Non ho visto la principessa-
-Già scaricata prima ancora di averci provato? Siete una
delusione, mia cara-
-Nessuno può avvicinarsi alla principessa questa mattina.
Sono stata fermata da una guardia reale-
-E' successo qualcosa di grave?-
Fanny scosse il capo
-No, se fosse successo qualcosa a palazzo lo avrei saputo-
-E' strano…-
Fanny guardò il marito e si trovò ancora più stizzita di
quanto già non fosse
-Non pensare a cose strane. Qui parliamo di reali, sono
eccentrici per definizione. Probabilmente questa mattina la principessa non
avrà voluto vedere nessuno, magari non si vede abbastanza bella per ricevere
visite-
-La principessa non mi sembra il tipo-
-Ma cosa ne vuoi sapere tu di queste cose. Fidati, sarà
sicuramente come dico io-
-Se lo dici tu mia cara-
-Si, lo dico io. È solo una piccola scocciatura, ma non è
tutto perduto. Vedrai, oggi pomeriggio vedrò sicuramente la principessa. E avrò
ciò che voglio-
-Spero sia così, mia cara-
-Io non lo spero, lo so. Sai che alla fine va tutto sempre
secondo i miei piani, non è così?-
L’uomo non le rispose ma se anche lo avesse fatto Fanny non
ci avrebbe fatto caso. Si, la principessa sarebbe presto stata in mano sua e
con lei si sarebbero spalancate le porte per la sua affermazione definitiva.
Dopo non sarebbe stata solo una ragazza fortunata ad avere preso un marchese,
sarebbe stata un gioiello raro, un diamante adatto a stare a contatto con i
reali. E lei sapeva che quello era il suo posto, e niente glielo avrebbe mai
fatto cambiare.
********************************************************************************
Buon 2024 a tutti!!!!
Lo so, non state sognando e non state vaneggiando… sono
effettivamente tornata, dopo oltre un anno! Non so quanti ritroverò a leggere
questo capitolo ma sappi che se anche solo uno arriverà fino a questo punto,
sarà già un ottimo risultato.
Per molti motivi, il 2023 è stato un anno sia bellissimo che
orribile e, purtroppo, a soffrirne è stata la mia scrittura soprattutto.
Dovendo concentrarmi sui vari problemi non avevo tempo per sedermi con calma e
scrivere qualcosa e quando avevo tempo, la mia testa era da tutt’altra parte, e
dato che ormai lo sapete, amo questa storia come fosse un figlio, sapete che
non potevo permettermi di scrivere male solo per continuare a pubblicare.
Vorrei cercare di mantenere un livello costante, quindi ho preferito evitare di
scrivere quando non sarebbe venuto niente di buono. Certo, non mi aspettavo di
impiegare così tanto tempo, ma alla fine, eccomi qua.
Io spero che questo capitolo vi possa avere regalato qualche
sorriso e spero di trovare ancora qualcuno pronto ad aspettare questa storia.
Voi lo sapete, io vi sono sempre molto grata nel vedere
l’affetto verso quello che scrivo e spero veramente di rivedervi ancora al
prossimo aggiornamento. Nel frattempo io vi mando un bacio grande, vi auguro
ancora un buon inizio anno e ci vediamo al prossimo capitolo. Un bacio, come
sempre, dalla vostra
Juls