Ozu I
IL DOTTOR OZU
" Dell'essere succubi"
7:00 p.m.
La luce nello studio
è ancora accesa. Carte sparse sulla scrivania danno l'idea di una giornata
intensa e caotica. Sabina, l'assistente kazaka, sospira brevemente e, con
straccio alla mano, inizia a spolverare divani e tavolini, libri e taccuini,
riponendo il tutto in religioso disordine.
Sotto una pila di
appunti macchiati di caffè trova un plico di fogli pinzati assieme. Perplessa,
Sabina si siede sul pavimento ( il tutto si trovava nascosto sotto una
poltroncina blu ) ed inizia a leggere.
Dopo dieci minuti, la
porta dello studio si apre.
Il dottor Ozu con la
mano destra sulla maniglia e la sinistra stretta a pugno osserva con aria
critica la stanza.
- Sabina, noto con
piacere che ti sei data da fare in mia assenza -
La giovane alza lo
sguardo di scatto.
- Mi perdoni Maestro,
ma mi ero persa nella lettura -
- Ah! E quale
manoscritto è stato tanto abile da rubarti alle faccende domestiche? -
- " Dell'essere
succubi " , si intitola -
Il dottore avanza
verso la scrivania ed inizia ad analizzare con aria disgustata alcune
cartoline.
- Questo è il colmo!
- esclama brandendo in mano una cartolina raffigurante New York al tramonto.
- Cosa Maestro? -
chiede Sabina, senza alzare stavolta il capo dal plico.
- Quella Maria di
Sforza, quella insopportabile megera. Mi scrive dicendo che New York è la città
più bella del mondo e che sono stato davvero stupido a non accettare il mio
invito-
Uno sbuffo stizzito.
- E dice anche che è
riuscita ad incontrare una delle protagoniste di "Six on the Coast "
-
- " Sex &
City " - lo corregge automaticamente Sabina.
- Quelllo che è.
Comunque non capisco a che pro scrivermi, lo sa benissimo che io in quella
città non metterò mai piede. Non farò lo
stesso errore di Atene -
- E Tokyo -
- E Tokyo -
- E Parigi -
- E Parigi -
- E Sydney -
- E Syd...eh, Sabina!
Stai forse insinuando che sono succube di quella donna? -
L'assistente lo
guarda: - O no Maestro, non mi permetterei mai -
L'uomo la guarda
dubbioso, le sopracciglie inarcate e le mani che stringono il legno della
scrivania.
- Devo ammettere però
che questo manoscritto è proprio interessante- continua la giovane, sfogliando
lievemente il plico- Descrive come riconoscere i sintomi dell'essere succubi in
persone all'apparenza normalie rispettabili -
- Tsk, come no -
Sabina si scosta un ciuffo di capelli corvini
e se lo porta dietro l'orecchio.
- Il primo sintomo è
lo SCETTICISMO -
Il dottor Ozu sbuffa
e riprende a cercare tra le carte sulla sua scrivania una penna viola.
- " LA PERSONA, DINANZI ANCHE AL
SOLO ACCENNO DEL PROBLEMA, SBUFFA E SI DEDICA AD ALTRE ATTIVITA' " -
- Come se fosse un
problema di fondamentale importanza -
- Il secondo sintomo
è l' IRONIA-
Trovata la penna
viola, Ozu inizia a scrivere con un certo nervosismo sul taccuino.
- "LA PERSONA SCHERNISCE E LIQUIDA
L'ARGOMENTO IN TEMPI RAPIDI, TACCIANDOLO COME BANALE ED INUTILE" -
- Certo che quello
che ha scritto questo....insieme di perle di saggezza deve essere un luminare -
Si sente il rumore di
un tonfo: un voluminoso pacco di foglietti si è appena schiantato al suolo. Sabina
fa per alzarsi ma il Maestro le fa segno di rimanere dov'è.
- Non disturbarti,
mia cara. Continua a leggere, mentre io raccolgo quegli insignificanti pezzi di
carta dove annoto tutte le possibili diagnosi dei miei pazienti -
Lei, un pò sorpresa (
e anche vagamente offesa ), si riaccomoda a terra a gambe incrociate.
- Il terzo sintomo di
tale stato d'animo è la PRESA IN GIRO e lo SMINUIMENTO di chi sta facendo
presente il problema -
- Elementare Watson -
ironizza Ozu, mentre chinato a quattro zampe sul pavimento, cerca di ricordarsi
se abbia mai avuto una paziente di nome Emilia Rossellini, con l'alitosi e la
mania per gli oggettini a forma di conigli.
- " LA PERSONA, ANZI, IL PAZIENTE,
VISTO IL SUO CONTINUO STATO DI DE...DA....DOLIAL?-
- Denial - la corregge il dottore
automaticamente.
- Grazie Maestro,
" DENIAL,
SMINUISCE E PRENDE IN GIRO L'INTERLOCUTORE, RITENENDOLO SPESSO E VOLENTIERI UN
CIARLATANO "-
Ozu sbuffa, si alza
di scatto e si mette le mani in tasca con stizza.
- Davvero non capisco
chi sia questo inutile ciarlatano, pensa proprio che glielo pubblicheranno
quell'insieme di boiate? -
Sabina si ferma,
indecisa se continuare o meno.
- Maestro....-
- Vai avanti Sabina.
Ma vedi di terminare in fretta, ne ho piene le scatole di questa storia -
- Il penultimo
sintomo è l' ESASPERAZIONE: " IL PAZIENTE E' NEL PIENO DEL SUO RIFIUTO E SCARICA LA SUA
FRUSTRAZIONE SU QUALUNQUE COSA GLI CAPITI A TIRO" -
Ozu rimane in
silenzio, ma le sopracciglia sono aggrottate ed i pugni serrati. Ad un certo
punto, afferra il primo oggetto che gli capita sotto mano ( un gattino di
ceramica ) e lo scaraventa fuori dalla finestra.
Un sibilo: - Dannata
Maria di Sforza -
L'assistente si
accomoda un poco gli occhialie volta pagina.
- L'ultimo sintomo è
la RABBIA... Maestro? Non vi sembra curioso questo trattato?-
Silenzio.
Il dottor Ozu respira
pesantemente: - E perchè mai dovrebbe interessarmi Sabina? -
- Perchè? - risponde
lei, ormai incurante del pericolo che rischia di correre - sembra il ritratto
del rapporto tra lei e la signora Maria di Sforza -
- Quindi secondo
quella testa bacata - dice indicando con il dito il manoscritto - io sarei
succube di Maria di Sforza? -
- Già - risponde
Sabina, chiudendo soddisfatta il plico.
Ancora silenzio.
Poi Ozu esplode: - E
chi sarebbe il FANFALUCONARO che afferma ciò? -
La giovane sobbalza
ma riapre il plico in tutta fretta, scorrendolo fino all'ultima pagina.
Deglutisce a vuoto.
- Ebbene Sabina? -
esclama iroso il dottore.
Lei alza gli occhi: -
Voi Maestro -
Altro momento di
silenzio.
Un'alzata di spalle.
- Beh, vuol dire che
mi conosco bene -
E se ne va spegnendo
la luce.
Lasciando Sabina al
buio.
|