Glory Days

di Evola Who
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Due mesi dopo…
 
“Non ci posso credere!” disse Hop a bassa voce: “Di tutte le case che abbiamo visto, tu voi comprare proprio questa?”

“Cos’ha che non va?” domandò lei a bassa voce: “È una viletta a due piani, con un soggiorno e cucina spaziosi, un seminterrato e quattro camere da letto. Una a testa per i ragazzi”

“Ma siamo a solo due isolati dai Wheeler!”

“E cos’hai contro Ted e Karen?”

“Nulla, ma non voglio avere il loro figlio così vicino a Undi!”

“Jim…”

“Lo sai che vivendo qui, Undi riuscirà a sgattaiolare fuori di casa per vederlo! E lui la spingerà a farlo di nascosto!”

“Sai che non lo farebbe mai” assicurò lei paziente.

“Beh, io non rischierei!”

“Senti, abbiamo già visto metà casa, ci manca solo la camera matrimoniale, e poi diremo di no. Okay?”

Hop emette solo un ringhio in risposta, facendo alzare gli occhi a Joyce.

“Ma io spero che tu cambierai idea, visto che non troveremo un’altra simile”

“Con i soldi che ci ha dato Sam, potremmo comprarci un intero quartiere!”

Joyce sopirò, fece per rispondere ma sentì i passi dell’agente immobiliare che saliva sulle scale e li saluta con un sorriso cordiale sul volto dicendo: “Scusatemi! Ma è arrivato il tecnico per la tenda in anticipo, e ho dovuto dirgli di passare un altro giorno. Quindi, dove siamo arrivati?”

“Alla stanza matrimoniale” rispose Joyce
“Ho! Giusto! È in fondo al corridoio.”

La coppia segue la donna fino alla stanza.

“E questa è la camera da letto matrimoniale” li invitò ad entrare.

“Come potete vedere la camera come il resto della casa è ristrutturata da cima a fondo.”

Joyce e Hop si guardarono intorno, la prima con aria interessata e il secondo di pura indifferenza.

“La camera è ben illuminata sia per le finestre che per la parete color celeste pastello. La rende più luminosa con la luce sorale.”

“Infatti è molto carina” commentò Joyce.

“Soprattutto è anche la camera da letto più grande della casa”

Joyce iniziò a camminare intorno alla stanza, ammirando sia la grandezza dell’armadio, che la toletta accanto fatta di legno chiaro con tre specchi apribili sopra.

“E non solo, avete anche un bagno privato!”

“Un bagno privato?” ripeté Hop perplesso.

“Vuol dire che abbiamo il bagno in camera?” chiese Joyce

“Appena ristrutturato!” rispose l’agente immobiliare.

Aprì una porta, mostrano il bagno di più di tre metri: con lavandino, il water, la finestra in fondo e un box doccia che riempiva quasi un muro della stanza.

“Le pareti sono fatte di piastrelle color verde acqua, il pavimento liscio di marmo, la finestra e il box doccia con la vetrata opaca”

Joyce e Hop guardarono il bagno dalla porta, ammirando soprattutto la grandezza della doccia.

“Anche se è piccolo è molto efficiente. E la doccia è il punto forte di tutto il bagno!”

Tirò la vetrata della doccia, mostrando il suo interno fatto di acciaio chiaro.

“Il doccino è regolabile in base alla altezza, ci sono i porta shampoo e spugna, ed è abbastanza largo per farci entrare perfino tre presone!”

Entrò dentro alla doccia, alzando le braccia per mostrare lo spazio che c’era dentro: “In pratica è adatta per ogni stazza e altezza. Anzi, se volte, potete fare la doccia insieme senza nessun problema!” disse ridacchiando e abbassando le braccia.

Joyce e Hop rimasero colpiti della doccia, soprattutto del fatto che fosse grande e si trovasse nella loro camera da letto, lontano dai ragazzi. Iniziarono a scambiarsi occhiate complici, pensando la stessa identica cosa.

“Okay, credo che abbiate visto tutta la casa. Avete altre domande o…”

“La prendiamo!” interruppero Joyce e Hop insieme con tono convito.

 

 




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