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Tornata con un piccolo esperimento,
sempre Hermione e
Severus ma in una situazione piuttosto particolare.
Name
[And if you ask me too
Daddy's gonna buy you a mockingbird
I'mma give you the world
I'mma buy a diamond ring for you
I'mma sing for you
I'll do anything for you to see you smile]
Eminem_Mockingbird
Severus era seduto nella Sala
d’Aspetto del San Mungo ormai
da diverso tempo.
Delle
complicazioni avevano
detto i guaritori…poteva essere qualsiasi cosa,
saperlo non lo avrebbe tranquillizzato, non mentre sua moglie era
dentro a
quella dannatissima sala ad urlare con quanto fiato aveva in gola,
eppure la
conoscenza era sempre meglio dell’ignoranza. Voleva sapere
cosa stava
succedendo e voleva saperlo subito. Di Severus Snape si potevano dire
tante
cose, tranne che fosse un uomo paziente.
Al terzo tentativo –
fallito – di fermare qualcuno che
usciva da quella sala che fosse anche lontanamente in grado di dirgli
qualsiasi
cosa che riguardasse la moglie si parò davanti a un
guaritore.
- Signor Piton stiamo facendo tutto
il possibile…-disse
l’uomo cercando di aggirare il minaccioso ostacolo.
-Non dubito che stiate facendo il
vostro lavoro, ma spero
che possiate spendere due veloci minuti per dirmi cosa
c’è che non va con mia
moglie.- Continuò a squadrarlo con
lo sguardo che di norma riservava ai Grifondoro, mentre un altro urlo
della
donna nella stanza gli rimbombò nella testa. Dannazione,
potrebbero almeno insonorizzarla.
-
Vede…ci sono
state delle complicazioni – Snape alzò un
sopracciglio, gesto che portò l’uomo
a deglutire- il bambino era pronto per uscire ma purtroppo non nella
giusta
posizione, ecco- si defilò alla svelta senza aggiungere
altro e tirando un
sospiro di sollievo per essere scampato all’appostamento.
Severus invece non fece altro che
lasciarsi ricadere al suo
posto prendendosi la testa fra le mani.
Moccioso,
ancora non
sei nato e guarda che problemi stai dando…sicuro di non
essere figlio di
Potter?
Fu chiamato da una una medimaga che
s’era affacciata alla
porta. Sua moglie voleva vederlo. Fantastico. Diverso tempo e molte
urla dopo
il mondo conobbe la voce del primogenito di Severus Snape ed Hermione
Granger.
I coniugi Snape osservavano il nuovo
arrivato attaccato al
seno della madre.
Hermione sorrise al marito, ancora
non aveva preso in
braccio il bambino. Triste. Ma ormai la donna aveva imparato ad
aspettare e così
avrebbe fatto il loro bambino.
-Sai Severus, dobbiamo scegliere un
nome, hai già qualche idea?-
Snape guardò il bambino
che, stretti i pugnetti e ormai sazio,
reclamava attenzioni.
Albus Dumbledore camminava per i
corridoi del San Mungo verso
il reparto maternità fino ad arrivare alla Sala
d’Aspetto dove un ormai rassegnato
professore di pozioni leggeva un’intervista ad un pozionista
su una rivista
trovata per caso. E borbottava.
- Mischiare l’Elleboro in
questa quantità…azzardato e
totalmente privo di senso…semplicemente ass…-
Il Preside si schiarì la
voce per annunciare la sua presenza
-…urdo usare
così l’Aconito. Ti ho visto Albus.- un ultimo
commento sprezzante e buttò la rivista sulla poltrona
affianco alla sua.
-Va tutto bene Severus? Hermione?-
chiese preoccupato il
Preside. Snape non aveva avvertito nessuno del fatto che Hermione era
entrata
in travaglio quella mattina, lui stesso era stato ne era stato
informato piuttosto
recentemente.
-Ha passato un paio di momentacci ma
sta bene, sta
riposando. Mi hanno costretto ad uscire. Penso che non me ne
andrò da quest’Ospedale
senza questa poltrona, mi ha assistito per tutta la mattinata.- La vena
sarcastica non si era sicuramente esaurita con la
neopaternità.
-Sarei potuto esserci io se solo mi
avessi avvertito.-
Il professore fece un sorrisetto
inchinando la testa –lo so-
sussurrò – So che muori dalla voglia di vederlo
Albus, andiamo ma devi
promettermi una cosa: niente frasi commosse e nessuna lacrima. O
sarò costretto
a chiamare la Sicurezza e ti assicuro che non è
un’esperienza piacevole.
-Esperienza personale?
-Ho minacciato un guaritore. Andiamo.
Davanti al vetro un Dumbledore
visibilmente emozionato
scrutava ad uno ad uno i bambini.
-Quale di questi, Severus?
-Sono certo che saprai riconoscerlo
Albus.
Gli occhi azzurri si fermarono su un
bambino che s’era
appena svegliato. Si stiracchiava mostrando i pugnetti al soffitto, gli
occhi
neri socchiusi e sotto, attaccato alla culla, spiccava un nome. Albus Severus Snape.
Il Preside si girò verso
l’uomo che ammirava il suo
primogenito.
-Non una parola, Albus, me
l’hai promesso.
L’anziano mago
annuì commosso e si girò nuovamente verso il
bambino sussurrando il suo saluto
-Ciao piccolo Albus-
*jillien si scusa con tutti e scappa inseguita da una folla armata di
torce e forconi, fa solo in tempo ad urlare Fatemi sapere cosa ne
pensate!*
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