Challenge: “Due ore, quattro prompt -
september edition” - organizzata sul forum “Ferisce la penna”
Prompt: “Ma
se ho paura di tutto. Di tutto. Io ho paura di quello che sono, di quello che
vedo, di quello che faccio, e… e… e soprattutto ho paura che se me ne andrò da
questa stanza non riuscirò mai più a provare quello che provo adesso. Adesso
che sono qui con te”. (Dirty Dancing) di blackjessamine
Genere: romantico
Tipo: flash-fic
Personaggi: Keiji Akaashi, Kotaro Bokuto
Coppia: yaoi
Rating: PG, verde
Avvertimenti: angst, slice of life
PoV: terza persona
Spoiler: sì
Disclaimers: i personaggi non sono
miei, ma di Haruichi Furudate.
I personaggi e gli eventi in questo racconto sono utilizzati senza scopo di lucro.
Batticuore
Bokuto osservava Akaashi camminare avanti e
indietro nella sua stanza, sembrava un animale in gabbia, così nervoso e
turbato non lo aveva visto mai. Non credeva che la notizia che lui si trasferiva
ad Osaka, perché era stato preso nei Black Jackal, lo avrebbe destabilizzato così
tanto.
“Ehi Akaashi calmati, non vedo perché ti
preoccupi, non smetterò di essere tuo amico, verrò spesso a Tokyo, certo non ci
vedremo più tutti i giorni ma… non capisco proprio di cosa tu abbia paura”
disse Kotaro grattandosi la testa perplesso da quella reazione del suo migliore
amico.
Keiji si fermò mordendosi il labbro inferiore
“Ma se ho paura di tutto. Di tutto. Io ho paura di quello che sono” iniziò con
voce tremante non poteva più tacere “Di quello che vedo, di quello che faccio,
e… e…” Bokuto lo osservava con un sopracciglio alzato, proprio non si aspettava
una reazione del genere, non da un ragazzo pacato, tranquillo e controllato
come Akaashi.
“E soprattutto ho paura che se me ne andrò da
questa stanza non riuscirò mai più a provare quello che provo adesso” Keiji
stava quasi gridando, i pungi stretti lungo i fianchi “Adesso che sono qui con
te” aggiunse poi in un sussurro.
Il silenzio era così assoluto da sembrare
quasi irreale, Bokuto gli si avvicinò.
“Che significa?” domandò asciugandogli una lacrima
che solcava quella guancia solitamente pallida, ma che ora era arrossata e
calda.
“Significa che ho una cotta per te dall’anno
scorso, che ho scoperto che mi piacciono i maschi e che non voglio separarmi da
te… non ce la faccio”
Bokuto annullò la distanza tra loro,
abbracciandolo stretto, scoprendo che tremava, Akaashi si aggrappò a lui sospirando,
almeno non lo aveva respinto, inspirò forte il suo odore.
Bokuto lo scostò da sé e gli prese in viso
tra le mani, lo contemplò per un lungo momento perdendosi in quegli occhi blu
che amava tanto.
“Allora posso finalmente fare questo”
sussurrò posando le labbra su quelle socchiuse di Keiji, in un lieve sfiorarsi,
lasciando il più piccolo senza fiato.
“È dall’anno scorso che voglio farlo” confessò
strappando una risata all’altro.
Si baciarono ancora, assaggiandosi,
esplorandosi cercando in qualche modo di recuperare il tempo perso.